Ancora un altro successo per l’Università di Foggia, che porta avanti e presenta progetti di ricerca di respiro internazionale all’ATEE Spring Conference. L’obiettivo è discutere il rilancio attuale e potenziale della ricerca e delle pratiche sulla formazione degli insegnanti, analizzando gli sviluppi passati e valutando le sfide future. In particolare, la Conferenza metterà in luce il ruolo della ricerca e delle pratiche educative degli insegnanti nel promuovere processi di insegnamento e apprendimento che siano sostenibili, pacifici ed equi. Questi processi dovranno riconoscere e valorizzare il pluralismo, la diversità e la differenziazione, con l’intento di ideare politiche educative innovative in questo settore.
Foggia, 27 maggio 2024 – I risultati del Learning Sciences Institute dell’Università di Foggia, guidato dalla prof.ssa Giusi Antonia Toto, docente ordinaria di Didattica e Pedagogia Speciale, delegata del Rettore alla Formazione Insegnanti e all’Orientamento, saranno presentati a Bergamo all’ATEE Spring Conference, dal 29 maggio al 1° giugno 2024. I contributi scelti, che saranno presentati sono: Digital Innovation and Artificial Intelligence in museum education: perspectives, debates and psychological implications scritto da Valentina Berardinetti, Michele Ciletti, Andreana Lavanga e Giusi Antonia Toto; Music as an inclusive tool for promoting a sustainable culture scritto da Francesca Finestrone, Francesco Pio Savino e Leonardo Palmisano; Nature connection and music in early education: insights from the cns-ch scale and teal methods scritto da Francesca Finestrone, Francesco Pio Savino, Leonardo Palmisano e Giusi Antonia Toto.
“La presenza del nostro laboratorio a questa prestigiosa conferenza testimonia l’impegno costante dell’Università di Foggia nel campo della ricerca e dell’innovazione.
La partecipazione a conferenze internazionali come questa è fondamentale per il nostro istituto. Ci permette non solo di condividere le nostre scoperte e i nostri progressi, ma anche di apprendere dalle esperienze e dalle ricerche di altri esperti di tutto il mondo. Questo scambio di conoscenze è essenziale per avanzare nel campo della ricerca e per mantenere elevati standard accademici.
In particolare, la ricerca nel settore della didattica riveste un’importanza cruciale. La formazione degli insegnanti è la base su cui si costruisce il futuro della nostra società. Attraverso una ricerca rigorosa e innovativa, possiamo sviluppare metodologie e pratiche che migliorano i processi di insegnamento e apprendimento, rendendoli più inclusivi, equi e sostenibili. La capacità di educare in modo efficace e di adattarsi alle diverse esigenze degli studenti è essenziale per il progresso sociale ed economico”, queste le parole del prof. Luigi Traetta, docente di Pedagogia speciale.
“Il tema della Conferenza, che si concentra sul rilancio della ricerca e delle pratiche nella formazione degli insegnanti, è di particolare rilevanza per noi. Esplorare le sfide future e le opportunità offerte dalla ricerca educativa ci permette di progettare politiche educative innovative e di preparare i nostri studenti ad affrontare un mondo in continua evoluzione. La società è in continuo mutamento ed è compito di noi ricercatori trovare gli strumenti didattici più efficaci e condividere le buone pratiche con i nostri docenti in formazione”, aggiunge la prof.ssa Toto, delegata alla Formazione Insegnanti e all’Orientamento.
La conferenza internazionale sarà ospitata dall’Università di Bergamo, precisamente presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali e vedrà la partecipazione dei massimi esperti nazionali ed internazionali nel campo della ricerca sulla formazione degli insegnanti in Europa e sarà un’occasione di confronto circa le tendenze, le sfide, le pratiche e le prospettive future.
“È con grande entusiasmo che presento i risultati del nostro studio con studenti di 11 anni, che esplora la connessione tra musica, tecnologia e natura attraverso l’analisi della scala CNS-ch (Connectedness to Nature). La biofilia, intesa come l’innata affinità degli esseri umani con la natura, è fondamentale per comprendere il benessere e il potenziale rigenerativo della natura. Utilizzando l’apprendimento attivo potenziato dalla tecnologia (TEAL), abbiamo creato un contesto innovativo per migliorare questa connessione nei processi educativi, superando i metodi tradizionali dell’educazione ambientale in Italia. Il contributo che presenterò con il dott. Savino, è il risultato del mio progetto di dottorato ed offre intuizioni e spunti di riflessione per educatori e ricercatori”, commenta la dott.ssa Francesca Finestrone.
“I nostri studi recenti suggeriscono che l’integrazione dell’arte, in particolare della musica, nell’interazione dei bambini con la natura, può aumentare la sensibilità agli stimoli naturali, favorire relazioni autentiche e suscitare risposte prosociali e pro-ambientali. All’ATEE Spring Conference presenteremo i risultati di questi studi, condotti con la collega la dott.ssa Finestrone e la prof.ssa Toto, che ci consente sempre di operare sul campo e dare senso e significato al valore della ricerca”, aggiunge il dott. Savino.
“La presentazione fornirà una panoramica delle ultime innovazioni nel campo, sottolineando come queste tecnologie possano trasformare l’esperienza educativa e migliorare l’accessibilità e l’interattività dei musei.
Il nostro intervento mira a stimolare una riflessione profonda su come l’intelligenza artificiale e le tecnologie digitali possano essere integrate in modo efficace e sostenibile nell’educazione museale, contribuendo a una maggiore comprensione e apprezzamento del patrimonio culturale”, aggiunge la dott.ssa Andreana Lavanga
“La ricerca nel campo della didattica non è solo una necessità accademica, ma un imperativo sociale. Investire nella formazione degli insegnanti e nell’innovazione educativa significa preparare le future generazioni a essere cittadini consapevoli e competenti. Continueremo a sostenere e promuovere la ricerca in questo settore, convinti che essa sia la chiave per un futuro migliore.
Ringrazio tutti i ricercatori e gli educatori del Learning Sciences Institute che, con il loro impegno e la loro passione, contribuiscono ogni giorno al progresso della conoscenza e dell’educazione”, conclude il prof. Giorgio Mori, delegato al Placement e alla Didattica.
L’Università di Foggia si conferma un punto di riferimento nel panorama accademico nazionale, promuovendo l’eccellenza sia nella ricerca che nell’istruzione, con uno sguardo rivolto all’innovazione e al futuro, per preparare docenti e studenti alle sfide del mondo moderno con competenze pratiche e una solida base teorica.