Giovedì 14 dicembre, a Foggia, dalle 15.30, focus con magistrati, avvocati, pediatri e psicologi
Ultimi 12 casi in Capitanata, 12 donne e tre figli assassinati, 19 resi orfani dalla catena dei femminicidi
Apertura dei lavori, interventi della sindaca Maria Aida Episcopo e del Procuratore Ludovico Vaccaro
Evento organizzato dalla Camera Minorile di Capitanata in occasione dei suoi primi 15 anni di attività
FOGGIA – Nei nuclei colpiti dalla violenza intrafamiliare e sconvolti dall’orrore dei femminicidi, i figli sono vittime due volte: lo sono sulla propria pelle, ma anche nelle drammatiche conseguenze di lungo corso che seguono alla perdita di una madre e all’abbandono di un padre carnefice. Ed è proprio a questo aspetto che, giovedì 14 dicembre 2023, in occasione del compimento dei suoi primi 15 anni di attività, la Camera Minorile di Capitanata dedicherà un focus nazionale al quale interverranno magistrati, avvocati, associazioni, pediatri e psicologi. All’evento organizzato dalla Camera Minorile di Capitanata hanno dato la propria adesione, l’UNICEF Comitato Provinciale di Foggia, l’Unione Camere Penali Italiane, l’UOSD Psicologia GIADA del Policlinico Giovanni XXIII di Bari, l’Ordine degli Avvocati di Foggia, l’Unione Nazionale delle Camere Minorili, l’Associazione Viola Dauna, L’Osservatorio Bambini Invisibili. Il focus si terrà giovedì 14 dicembre, dalle 15.30 alle 18.30, nella Sala Fedora del Teatro Umberto Giordano, in piazza Cesare Battisti a Foggia. Saranno Maria Aida Episcopo, sindaca di Foggia, e Ludovico Vaccaro, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, a dare inizio ai lavori con i saluti ai partecipanti; l’apertura del convegno sarà condivisa assieme a loro dagli avvocati Anna Lucia Celentano, presidente della Camera Minorile di Capitanata; Giulio Treggiari, presidente della Camera Penale di Capitanata; e Gianluca Ursitti, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Foggia. A coordinare i lavori sarà Maria Emilia De Martinis, responsabile del Settore Psicosociale pedagogico dell’Unione Nazionale Camere Minorili.
I RELATORI. All’avvocato Roberta di Bella, del Foro di Genova, spetterà intervenire sul tema “Il curatore speciale e difensore del minore vittima nei procedimenti penali e civili”. A seguire, interverrà Rosa Pensa, Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Foggia, approfondendo la questione dei “Provvedimenti d’urgenza e mezzi istruttori a tutela del minore vittima di violenza intrafamiliare”. L’intervento di Grazia Tiziana Vitale, dirigente psicologo UOSD Psicologia GIADA, del Policlinico Giovanni XXIII di Bari, spazierà “Dalla violenza assistita al lutto traumatico: fasi di lavoro e procedure operative a sostegno delle persone minori per età della rete regionale pugliese”. Ermenegildo Russo, avvocato del Foro di Foggia, relazionerà sul “Ruolo dell’avvocato difensore del minore vittima di violenza intrafamiliare”. La dottoressa Maria Teresa Vaccaro, Associazione Viola Dauna, discuterà di “Strumenti di prevenzione, le sentinelle di intercettazione del fenomeno: scuola, pediatri e medici curanti, protocolli dei territori e buone prassi”.
ALCUNI DATI. Negli ultimi 12 casi in Capitanata, sono state 12 le donne assassinate, tre i figli uccisi assieme alle proprie madri nell’ambito degli stessi fatti di sangue, 19 quelli resi orfani dalla perdita di una madre uccisa e di un padre-carnefice finito in carcere o suicida. I femminicidi lasciano una scia di dolore lunghissima nel tempo, molto più duratura e assai più dolorosa di quanto si possa pensare perché, al clamore mediatico suscitato dai fatti sanguinosi nell’immediato e per qualche tempo, seguono il silenzio, la disperazione e il bisogno d’aiuto di chi resta solo e non sa come andare avanti o non ha proprio la forza e i mezzi per farlo.
CHI RESTA SOLO. Nella maggior parte dei casi, a restare soli sono i più piccoli e indifesi: i figli, le ragazze e i ragazzi, i bambini. La tragedia è infinita e si allarga come i cerchi concentrici di un sasso gettato in un grande specchio d’acqua. Una tragedia che sconvolge, lascia soli i figli, getta nello sconforto i nonni e i parenti più prossimi. Il dolore e le difficoltà di chi resta sono grandi e riguardano mille aspetti, da quello psicologico al disagio economico, del come tirare avanti. La vita continua per chi è sopravvissuto alla furia omicida e assassina dei carnefici, ma spesso quella vita si trasforma in un calvario di difficoltà morali, psicologiche, materiali ed economiche. “Il convegno del 14 dicembre”, spiega Anna Lucia Celentano, presidente della Camera Minorile di Capitanata, “nasce proprio dall’intento di continuare a lavorare sulla rete di intervento, prevenzione e protezione che contrasti dolore e violenza all’interno delle famiglie e che dia supporto a chi ne è vittima”.