Dal protocollo di Inclusion For Children al laboratorio Tecniche Narrative Autobiografiche per il Contrasto della Violenza di Genere. Il LSh incontra le scuole per dare il via a due nuovi progetti di ricerca.
Il centro di ricerca Learning Science hub dell’Università di Foggia si appresta ad incontrare nuovamente le scuole della Provincia per dare il via a due nuovi progetti di ricerca: Inclusion for Children e Tecniche Narrative Autobiografiche per il Contrasto della Violenza di Genere.
Foggia, – Il centro di ricerca Learning Science hub dell’Università di Foggia, coordinato dalla prof.ssa Giusi Antonia Toto, docente ordinaria di Didattica e Pedagogia Speciale e delegata del rettore alla Formazione Insegnanti e Formazione continua, da il via a due nuovi progetti in sinergia con le scuole della provincia.
Il 25 gennaio 2024 alle ore 15:00 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia, si terrà una presentazione di grande importanza nell’ambito dell’educazione emotiva e della lotta contro la violenza di genere.
L’evento, che vedrà la partecipazione di ospiti d’eccezione oltre alla presenza degli ideatori dei progetti – in primis della prof.ssa Toto e dei dottorandi del LSh -, sarà focalizzato sull’introduzione del protocollo “Inclusion for Children” volto a migliorare le capacità di ragionamento e di giudizio dei bambini guidandoli a pensare mentre discutono concetti importanti per loro a partire dalla conoscenza delle proprie emozioni; nonché sulla presentazione del laboratorio sulle “Tecniche Narrative Autobiografiche per il Contrasto della Violenza di Genere”, quest’ultimo parte integrante del progetto Zona Franca, sostenuto da Fondazione per il Sud in collaborazione con la Cooperativa Sociale “Il Filo di Arianna” e del quale il LSh è partner di progetto.
“Siamo lieti oggi di dare il via a due nuovi grandi progetti per il Learning Science hub e per tutta l’Università di Foggia. Il progetto ‘Inclusion for Children’, che mira a promuovere le capacità di pensiero nei più piccoli, si propone di fornire agli studenti gli strumenti necessari per analizzare empaticamente e criticamente il mondo che li circonda, sviluppando capacità di valutazione, analisi e riflessione. È cruciale, infatti, comprendere come educare i bambini ad essere pensatori critici e cittadini corresponsabili sia un pilastro fondamentale per il loro futuro e per la società nel suo complesso, una società attualmente dominata da tanti episodi di violenza. Ecco allora che dai più piccoli si passa agli adulti, che sono chiamati a prendersi cura delle giovani generazioni, con il secondo progetto laboratoriale sulle tecniche narrative autobiografiche per il Contrasto della violenza di genere”, così dichiara la prof.ssa Toto sul perché dare inizio nella società contemporanea a due progetti di tale portata e valore.
“Inoltre, l’approccio delle ‘Tecniche Narrative Autobiografiche per il Contrasto della Violenza di Genere’ è un passo avanti nel promuovere la consapevolezza e la comprensione delle dinamiche di genere, incoraggiando il dialogo e l’empatia tra i nostri giovani e prima ancora tra gli adulti, loro modello di riferimento. Queste tecniche consentono loro di esprimere le proprie esperienze in un contesto sicuro, affrontando le sfide legate alla violenza di genere attraverso la narrazione e la condivisione delle storie personali, attraverso le quali faranno esperienza di non essere sole e soli”, sottolinea la prof.ssa Annamaria Petito, docente ordinaria di Psicologia clinica e delegata del Rettore alle Politiche di genere e di inclusione.
L’iniziativa mira a fornire alle nuove generazioni gli strumenti e le competenze necessarie per comprendere e gestire le proprie emozioni in modo costruttivo, nonché per contrastare e prevenire situazioni di violenza di genere attraverso l’empowerment individuale e collettivo.
Il protocollo “Inclusion for Children” si propone di favorire lo sviluppo del pensiero critico nei bambini, offrendo loro un percorso formativo specifico che comprende attività, strumenti e strategie pedagogiche mirate. Tale protocollo si basa sull’idea fondamentale che l’educazione emotiva e il pensiero critico siano un pilastro essenziale per la formazione di individui consapevoli, empatici e in grado di relazionarsi in modo sano e positivo con gli altri.
“Con questo progetto, miriamo non solo a educare, ma anche a creare un ambiente inclusivo in cui tutti si sentano ascoltati, rispettati e valorizzati. Vogliamo plasmare cittadini consapevoli e responsabili, pronti a promuovere l’inclusione sociale di ogni individuo e la parità di genere, futuri cittadini pronti a contrastare la violenza; il tutto attraverso attività laboratoriali semplici e facilmente adattabili ad ogni bambina e bambino, compresi gli studenti con Bisogni Educativi Speciali”, aggiunge il prof. Luigi Traetta, docente associato di Didattica e Pedagogia Speciale e coordinatore di Corsi di Formazione per le Attività di Sostegno (TFA).
Parallelamente, il laboratorio sulle “Tecniche Narrative Autobiografiche per il Contrasto della Violenza di Genere” propone un approccio innovativo per sensibilizzare gli adulti, in particolare i docenti e le famiglie, sul tema della violenza di genere. Attraverso l’uso delle tecniche narrative, i partecipanti avranno l’opportunità di esprimere le proprie esperienze, riflettere criticamente su modelli comportamentali e sociali, sviluppare una consapevolezza profonda sulle dinamiche di genere e sui diritti fondamentali.
“La creazione contestuale di laboratori educativi per gli adulti sulle tecniche autobiografiche per la comprensione della violenza di genere e di laboratori sull’empatia per i bambini riveste un’importanza cruciale nel concetto moderno di educazione e formazione dell’individuo. Entrambi i progetti sono occasioni educative preziose per promuovere una cultura di rispetto, consapevolezza e sostegno reciproco. Insegnare agli individui l’importanza di affrontare la violenza di genere con immedesimazione e comprensione, oltre a sviluppare le capacità empatiche, è fondamentale per costruire una società migliore, più equa e rispettosa delle diversità”, afferma il prof. Giorgio Mori, docente ordinario di Istologia e delegato del Rettore alla Didattica.
Oggi più che mai, infatti, le istituzioni scolastiche rivestono un ruolo cruciale nell’istruire e nell’educare. Affinché questo avvenga con successo, è essenziale che insegnanti e famiglie siano dotati delle conoscenze, degli strumenti e delle competenze necessarie per comunicare in modo efficace e sostenere adeguatamente i giovani. La promozione dell’alfabetizzazione emotiva degli adulti riguardo alla violenza di genere implica la trasmissione ai più giovani del concetto fondamentale del rispetto verso l’essere umano. Ciò non solo favorisce la prevenzione di comportamenti aggressivi, ma fornisce anche gli strumenti necessari per affrontare tali situazioni e richiedere aiuto in una comunità sana e inclusiva.
La presentazione di questi due grandi progetti, importanti risorse educative, rappresenta un passo significativo verso la costruzione di un contesto scolastico e sociale più inclusivo, equo e rispettoso della diversità e dei diritti di ogni individuo.
Gli esperti che guideranno la presentazione saranno disponibili per interviste e approfondimenti durante l’evento. Invitiamo i media, le istituzioni, i genitori e la comunità a partecipare attivamente a questa iniziativa volta a promuovere una cultura dell’inclusione e a contrastare la violenza di genere dalla base, attraverso l’educazione e la consapevolezza.
Per ulteriori informazioni contattare il Learning Science hub all’indirizzo learningsciencehub@unifg.it e visita le nostre pagine sociale @learningsciencehub, @missioninclusion, @webradiounifg, @webtvunifg.