L’Organizzazione chiede di arrivare alla popolazione per fornire alimentazione supplementare ai bambini, alle donne in gravidanza e in allattamento e per evitare che i bambini soffrano di malnutrizione.
Quasi l’intera popolazione della Striscia di Gaza, ovvero il 96% degli abitanti, si trova ad affrontare una grave carenza di cibo. Secondo i dati diffusi oggi, infatti, oltre 495.000 persone, compresi i bambini, soffrono la fame a causa dell’estrema mancanza di cibo[1].
Lo staff medico di Save the Children, in una delle sue cliniche, in sole cinque settimane ha segnalato circa 40 casi di bambini affetti da malnutrizione grave e rischiosa per la sopravvivenza, con bambini e adulti che presentavano sintomi, come peso estremamente basso, affaticamento, bassa pressione sanguigna e altre malattie associate alla fame.
Durante il fine settimana, una madre di 38 anni è arrivata in una clinica dell’Organizzazione con un grave affaticamento e atrofia muscolare. Pesava solo 38 kg.
Gli aiuti e l’accesso agli aiuti rappresentano la differenza tra la vita e la morte per le persone a Gaza, in questo momento, ha sottolineato Save the Children, ribadendo la necessità di un accesso pieno e illimitato in tutta la Striscia di Gaza agli operatori umanitari e alle forniture salvavita per affrontare la malnutrizione. Save the Children e altre agenzie umanitarie non sono in grado di raggiungere molti dei bambini e degli adulti che stanno soffrendo la fame estrema a causa delle ostilità in corso e della mancanza di servizi e forniture di base.
“Sappiamo come prevenire la malnutrizione, sappiamo come curarla, ma non ci viene data l’opportunità di farlo. Gravi e significative restrizioni all’accesso degli aiuti e pesanti combattimenti ci impediscono di gestire le cliniche come faremmo normalmente, e come abbiamo fatto in innumerevoli altre emergenze in precedenza, salvando vite umane” ha affermato Rachel Cummings, Team Leader di Save the Children a Gaza, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
“Il livello di sofferenza della popolazione qui è molto profondo. Le comunità che prima godevano di benessere, si stanno indebolendo man mano. Stiamo assistendo ad un aumento dei fenomeni di diarrea tra i bambini, di ittero e di patologie respiratorie, tutte malattie che, se aggiunte alla fame estrema, possono uccidere un bambino in pochi giorni” ha proseguito Rachel Cummings.
“In un certo senso è molto semplice. Per evitare che i bambini muoiano di fame e malnutrizione, è necessario poterli raggiungere, sottoporli a screening e curarli. Abbiamo bisogno di arrivare alla popolazione. Dobbiamo fornire alimentazione supplementare ai bambini, alle donne in gravidanza e in allattamento e per evitare che i bambini soffrano di malnutrizione. E le famiglie devono vedere rispettati i loro diritti a ricevere acqua pulita e servizi igienico-sanitari per evitare che un numero maggiore di bambini si ammali ancora” ha concluso Rachel Cummings.
I dati dell’IPC – la scala globale per classificare le crisi alimentari e nutrizionali – mostrano anche che circa 745.000 bambini e adulti a Gaza si trovano ad affrontare condizioni di emergenza di insicurezza alimentare[2] caratterizzate da malnutrizione acuta e un crescente rischio di morte per fame. Il rapporto rivela che senza la fine delle ostilità e senza miglioramenti immediati nell’accesso agli aiuti, tutti i bambini di Gaza sono a rischio carestia.
Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, almeno 34 persone, la maggior parte delle quali bambini, sono già morte a causa di grave malnutrizione. Il rapporto dell’IPC rivela inoltre che, sebbene le persone nel nord di Gaza siano state temporaneamente salvate dalla carestia (prevista dall’indice IPC per lo scorso maggio), ciò è avvenuto solo perché sono stati concessi aiuti limitati per raggiungere le persone più in difficoltà. Al contrario, nel sud, la situazione della fame è notevolmente peggiorata a causa delle continue ostilità e del ridotto accesso agli aiuti.
Save the Children gestisce programmi sanitari e di screening a Gaza, compresa la formazione del personale che si occupa di nutrizione, dello screening di bambini e adulti e della protezione, della promozione e del sostegno delle pratiche di allattamento al seno. Tuttavia, le condizioni di base per raggiungere le famiglie devono essere ristabilite dal governo israeliano che deve togliere l’assedio facilitando l’accesso umanitario senza ostacoli attraverso la Striscia di Gaza, così che tutte le parti fermino le ostilità.
Save the Children fornisce servizi essenziali e sostegno ai bambini palestinesi dal 1953 e attualmente lavora 24 ore su 24 per fornire beni di prima necessità alle famiglie di Gaza: acqua potabile, cibo, prodotti per l’igiene, materassi, coperte, materiale didattico, kit per rifugi, giocattoli e giochi. Forniamo sostegno psicologico e per la salute mentale ai bambini e alle loro famiglie e consegniamo denaro alle famiglie per aiutarle ad acquistare beni di prima necessità. Stiamo collaborando con i nostri operatori impegnati nel coinvolgimento della comunità e abbiamo fornito formazione sullo screening nutrizionale, sull’istruzione e sulla protezione dei bambini. Stanno anche sostenendo attività ricreative e attualmente stanno assistendo i nostri partner nelle distribuzioni.