Gigabit Infrastructure Act: accordo con il Consiglio su un’introduzione più rapida della connettività in grado di utilizzare gigabit

  • Verso procedure più semplici e chiare per il rilascio delle autorizzazioni per l’infrastruttura
  • Ridurre i costi e la burocrazia per l’implementazione di reti ad altissima velocità
  • La legislazione mira ad affrontare le disparità tra gli Stati membri e le zone urbane e rurali
  • Un percorso verso l’abolizione delle tariffe per le chiamate e gli SMS intra-UE

Martedì, i deputati e la presidenza belga del Consiglio hanno raggiunto un accordo sulla “Legge sulle infrastrutture Gigabit”, progettata per ridurre i costi per la realizzazione di reti ad altissima velocità.

Il progetto di legge concordato in via informale martedì ridurrà i costi di implementazione di reti gigabit (che possono consentire il download di dati a una velocità di 1 gigabit al secondo). Mira a stimolare gli investimenti nelle infrastrutture digitali, a promuovere la crescita economica e a garantire che le imprese europee rimangano all’avanguardia dell’innovazione globale.

La legge semplificherà, ridurrà i costi e accelererà le procedure amministrative per la concessione dei permessi, ridurrà gli ostacoli burocratici per gli operatori e le amministrazioni nazionali, rendendo così il processo di implementazione più agevole e veloce.

Durante i negoziati, i deputati hanno ottenuto il principio della “tacita approvazione”, in base al quale l’autorizzazione all’installazione dell’infrastruttura verrebbe concessa se l’autorità amministrativa non rispondesse entro un periodo di quattro mesi.

Abolizione delle tariffe per le chiamate intracomunitarie

I deputati hanno anche assicurato un percorso politico verso l’abolizione delle tariffe per gli utenti finali per le chiamate e gli SMS all’interno dell’UE. Entro il 2029, non dovrebbe esserci alcuna differenziazione dei prezzi al dettaglio esclusivamente in base al fatto che le chiamate sono originate o terminate in diversi Stati membri, afferma il testo, fatte salve le norme che devono essere adottate dalla Commissione europea mediante atto di esecuzione.

Il testo concordato proroga inoltre fino al 2032 i massimali tariffari esistenti per le chiamate intra-UE, che dovevano scadere nel maggio 2024.

Citare

“Ora abbiamo un approccio comune dell’UE per fornire accesso a Internet ad alta velocità a tutti i cittadini dell’UE, colmando il divario di connettività tra le aree rurali e remote e le loro controparti urbane, oltre a garantire una migliore copertura dei corridoi di trasporto. Questo accordo storico ci spingerà in avanti nella corsa digitale”, ha dichiarato l’eurodeputato Alin Mituța (Renew, RO).

Per quanto riguarda le chiamate all’interno dell’UE, ha dichiarato: “Con questo regolamento, combinato con l’abolizione delle tariffe di roaming, le chiamate da e verso qualsiasi parte d’Europa saranno perfettamente allineate con le tariffe nazionali. Questa è la fine del confine per la comunicazione. È qui che l’UE fornisce direttamente ai suoi cittadini. L’allineamento dei bandi nazionali e intra-UE entrerà in vigore a partire dal 2029. Nel frattempo continueranno ad applicarsi gli attuali massimali”.

Passaggi successivi

L’accordo provvisorio dovrà ora essere approvato sia dal Parlamento che dal Consiglio per diventare legge. La commissione per l’industria, la ricerca e l’energia voterà sul dossier in una delle prossime riunioni.

Sfondo

In tutta l’UE le disparità nell’accesso al digitale e nell’alfabetizzazione sono diventate sempre più evidenti. Mentre i centri urbani spesso beneficiano dei più recenti progressi tecnologici, le aree rurali e remote possono rimanere indietro.

Questo divario digitale non solo ostacola le opportunità individuali, ma soffoca anche il potenziale di crescita economica regionale. La legge sulle infrastrutture Gigabit, con la sua enfasi sulla connettività globale, cerca di affrontare questo squilibrio, garantendo che ogni cittadino europeo, indipendentemente dalla sua ubicazione, possa accedere ai servizi digitali e beneficiarne.

Le misure faciliterebbero l’accesso alle infrastrutture fisiche come edifici, tetti, facciate e arredi urbani. Incoraggerebbero inoltre la condivisione delle infrastrutture fisiche esistenti, come condotti, pali, piloni, installazioni di antenne, torri e altre costruzioni di supporto, per ridurre al minimo i costosi lavori di ingegneria civile e accelerare la realizzazione di reti ad alta velocità.