GIORNATA INFANZIA: COLDIRETTI PUGLIA, PROTOCOLLO INTESA PER MENSE SCOLASTICHE A KM0; IN PUGLIA 26,6% MINORI IN POVERTÀ

In Puglia il 26,6% dei minori vive in povertà, un dato superiore alla media nazionale che si ferma al 22% secondo Save the Children, ma è necessario anche garantire una corretta alimentazione dei bambini nelle mense, il cui costo annuale per la scuola dell’infanzia e della primaria è stato di euro 662 euro a bambino, in aumento del 6,98% rispetto all’anno precedente, numeri che impongono azioni per calmierare i prezzi ed al contempo tutelare la salute di bambini e ragazzi garantendo la qualità dei prodotti alimentari utilizzati e le corrette condizioni igieniche. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia che ha sottoscritto la dichiarazione d’intenti con Francesco Paolo Ricci, Sindaco di Bitonto, Comune che per primo ha sposato la battaglia di Coldiretti per una sana e corretta alimentazione dei bambini, in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia, il World Children’s Day, istituita il 20 novembre 1989 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che ha adottato la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il trattato sui diritti umani più ratificato al mondo, con ben 196 Paesi firmatari.

La dichiarazione d’intenti sottoscritta da Comune di Bitonto e Coldiretti Puglia impegna le amministrazioni comunali a garantire – spiega Coldiretti Puglia – che nei capitolati degli appalti del servizio delle mense scolastiche e collettive pubbliche di competenza dei Comuni la presenza di prodotti agroalimentari e frutta e verdura rigorosamente stagionali e del territorio, almeno nella percentuale del 70%,  che siano utilizzati esclusivamente cibi ‘glifosato free’ e non siano utilizzati alimenti ultra processati.

In Puglia il 10,3% dei minori è obeso con rischi gravi per la salute, con l’11,1% dei bambini che mangia frutta meno di una volta a settimana o mai e solo il 39,8% dei bambini consuma una merenda adeguata di metà mattina – denuncia Coldiretti Puglia – con un impatto potenzialmente devastante sulla salute delle giovani generazioni, con 1 genitore su 4 che boccia le mense scolastiche. l’aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l’ipertensione, l’infarto e certi tipi di cancro, nei confronti delle quali la dieta mediterranea ha dimostrato scientificamente di essere particolarmente efficace nella prevenzione;

La scorretta alimentazione  è, insieme alla minor attività fisica, una delle cause principali della crescente diffusione di casi di obesità e di sovrappeso che interessano in media un terzo dei ragazzi tra i 6 e gli 11 anni secondo l’indagine “OKkio alla Salute” condotta dall’Istituto Superiore di Sanita’, quando in Italia il 14% delle calorie consumate proviene da cibi ultra-processati, un dato che colloca il Paese ai vertici europei per quanto riguarda le migliori scelte alimentari salutari, ma c’è ancora molto da fare, considerato che in Puglia il 12% della popolazione risulta obeso, pari a circa 400mila persone, secondo una recente ricerca condotta dalla Fondazione Aletheia, think tank scientifico italiano.

Un ruolo importante per la salute è stato riconosciuto ad oltre un decennio dall’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco avvenuta il 16 novembre 2010. Uno studio di Claudio Franceschi, professore emerito di immunologia dell’Università di Bologna, monitorando 600 persone che per un anno hanno adottato la Dieta Mediterranea e 600 che hanno seguito altri stili alimentari, è arrivato al risultato che i primi in un anno sono “ringiovaniti” di un anno e mezzo.

Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni e l’intero nucleo familiare, da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica ha agevolato l’incontro tra i bambini e i prodotti agricoli ‘fatti’ dagli agricoltori. In Puglia negli ultimi 10 anni sono stati coinvolti nel progetto delle masserie didattiche 200mila bambini e 480 scuole, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori.