Divario digitale nel Mezzogiorno, non solo stereotipi. Huawei, attraverso l’iniziativa “Tech by Her”, sponsorizza uno studio e un docu-film su questo tema con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza delle donne sul gender gap esistente e incoraggiare una loro maggiore partecipazione al mondo della tecnologia attraverso la promozione di modelli positivi di leadership femminile. Un progetto ambizioso per un argomento al centro di un dibattito quanto mai attuale.
Il sondaggio somministrato nell’ambito del progetto “Tech By Her” ha dimostrato che la parità di genere resta un obiettivo di democrazia cui tendere e un percorso da intraprendere con maggiore decisione. Molte evoluzioni si sono raggiunte proprio a seguito dell’evento pandemico a cavallo tra il 2020 e parte del 2021, ad esempio, per ciò che attiene all’utilizzo di piattaforme di formazione online, si sono registrati aumenti consistenti per qualsiasi fascia della popolazione. Inoltre, a prescindere dal tipo di occupazione e di settore lavorativo di riferimento, una buona parte del campione ha dichiarato che la trasformazione digitale ha influenzato abbastanza (36,4%), molto (28,3%) o moltissimo (16,7%) il proprio percorso professionale, testimoniando così che il possesso di competenze digitali è fattore abilitante di sviluppo professionale.
L’accelerata impressa dalla pandemia ha riguardato anche le fasce d’età più elevate (51-65 e oltre 65), costrette all’utilizzo di applicazioni tecnologiche per necessità di uso quotidiano quali, ad esempio, l’home banking. Si è registrato in media un utilizzo di strumenti digitali per lo svolgimento di attività lavorative, tra il 30 e il 70% della giornata, per il 35,3% del campione. Quasi un terzo delle donne intervistate ha dichiarato di dedicare allo stesso scopo addirittura più del 70% del proprio tempo.
Inoltre, partendo dall’analisi sul divario digitale di genere nel Mezzogiorno, è stato prodotto un documentario che racconta la rivoluzione tecnologica guidata dalle donne nel Sud del Paese, ma anche le sfide che queste affrontano quotidianamente. La sua proiezione nel corso dell’evento offrirà l’opportunità di meglio comprendere il fenomeno del digital gender gap, che inevitabilmente riguarda chi sceglie di vivere e lavorare al Sud, ma anche di conoscere modelli ispirazionali di donne che attraverso la tecnologia sono riuscite a portare un cambiamento positivo nel loro territorio e, a volte, ad andare molto oltre, migliorando la qualità della vita di tante persone.
Promotrice di ‘Tech by Her’, è Huawei, azienda leader globale per la fornitura di soluzioni di Information and Communication Technology (ICT). La direzione scientifica del progetto è stata affidata a Giuseppe Pirlo, professore ordinario di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni dell’Università degli Studi di Bari, delegato del Rettore alla Terza Missione.
<<La spinta data alla digitalizzazione sia nel mondo privato che pubblico con la pandemia da Covid-19 – sottolinea la professoressa Anna Maria Candela, direzione scientifica del progetto – ha reso quanto mai urgente l’acquisizione delle competenze digitali necessarie per gestire in modo consapevole la nuova realtà. I risultati del sondaggio mostrano un miglioramento nell’inclusione digitale di donne e ragazze anche nel Meridione. Questo dato concerne sostanzialmente l’uso di strumenti digitali ma non segnala un pari miglioramento dei dati circa le competenze specialistiche o l’occupazione in ambito ICT. Infatti, già a livello nazionale, il numero di donne che ha accesso a formazione, carriera e opportunità nel settore digitale è ancora limitato, con conseguenze che si manifestano non solo in termini di disparità di genere ma anche, e soprattutto, in una insufficiente valorizzazione delle competenze femminili con significativi impatti sulla produttività del Paese. Anche per la maggioranza delle intervistate, una delle cause di questa disparità è da attribuirsi agli stereotipi di genere che ritengono le tecnologie “cose da uomini”>>.
Il progetto ‘Tech by Her’ gode del patrocinio dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, di Confindustria Bari e della provincia BAT e sarà presentato presso il Foyer del Teatro Petruzzelli giovedì 25 maggio alle ore 17.30.
Condurranno l’evento Federica Marangio, giornalista, e Antonio Prota, esperto di turismo e marketing territoriale, presidente di Ada Travel. Interverranno in apertura Antonio De Caro, sindaco di Bari, Gianna Elisa Berlingerio, Regione Puglia, Stefano Bronzini, rettore Università di Bari e Gianluca Puliga, dirigente presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento per le Pari Opportunità. Seguiranno il commento e l’analisi dei dati emersi dalla ricerca a opera di Anna Maria Candela, professore ordinario di Analisi matematica presso l’Università degli Studi di Bari, e Anna Maria Moretti, presidente della società nazionale GiSeG e internazionale IGM di Medicina di genere. Si ripercorrerà il dietro le quinte del docu-film attraverso la testimonianza di Elena Silvana Saponaro, direttrice del sito UNESCO di Castel del Monte, Chiara Pertosa, CEO Sitael, Gruppo Angel, Cristina Angelillo, CEO Marshmallow Games, Mariarita Costanza, CEO e co-fondatrice di Everywhere SB.
Nel corso della serata sarà consegnato un riconoscimento alle imprese di Puglia e Basilicata che si sono distinte per aver conseguito la certificazione Pari Opportunità, un’attestazione finalizzata ad accompagnare le aziende ad adottare policy adeguate alla riduzione del divario di genere in tutte le aree maggiormente critiche per la crescita professionale delle donne.
Alla presentazione si potrà accedere previa iscrizione che si può effettuare al seguente link: https://forms.gle/L3W6pUeE8xqf7mkG6