HDL Nardò Basket – NARDÒ EVAPORA ANCHE CONTRO CREMONA, TERZO KO

credits Andrea Cecere

Toro sconfitto in casa, la classifica non si muove

Tre sconfitte su tre non sono una sentenza, ma sono un problema. Anche Juvi Ferraroni Cremona 1952 passa a Lecce con merito, scoprendo tutti i limiti di HDL Nardò Basket. Così evidentemente non va. Il punto è sempre lo stesso, questa squadra evapora alla prima difficoltà, dopo Pesaro e Udine anche stasera è andata più o meno così.     

credits Andrea Cecere

I granata partono con Woodson, Mouaha, Stewart jr., Ebeling e Iannuzzi e con il piglio giusto nei primissimi possessi. Woodson e Stewart jr. si prendono l’onere di far entrare il Toro in partita. Dall’altra parte Massone firma i primi 5 punti dei suoi. Buona difesa e veloce circolazione di palla sono le credenziali di Hdl all’inizio. Donadio fa rifiatare Mouaha, ma il n. 8 colleziona due falli nel giro di pochi secondi e Dalmonte lo sostitusice con Zugno. Poco dopo in campo anche Nikolic, gran lavoro per Iannuzzi nel pitturato da una parte e dall’altra. Si gioca sul filo dell’equilibrio, la prima frazione si chiude 15-14.

Si riparte con Thioune e con un Nikolic caldissimo dall’arco. Bene anche Bertetti e Brown tra gli oro-amaranto, Cremona ha i nervi più saldi e la mira più precisa e va a +5 (20-25). Brown infila un’altra tripla, Nardò un altro attacco a vuoto, è il primo passaggio a vuoto di un match che occorre riprendere velocemente in mano. Zugno spacca in due il muro lombardo, segna e trasforma anche il libero supplementare. Gli ospiti allungano ancora, Nardò rosicchia qualcosa del -10, ma è un lampo. Servirebbe uno strappo più profondo. Juvi non si scompone e tiene botta. Si va negli spogliatoi sul 30-40.

Cremona riparte di nuovo a mille, HDL fa una gran fatica a restare nel match. Woodson prova a dare una scossa, ma Polanco gela gli uomini di Dalmonte e gli oltre 1000 presenti al Pala San Giuseppe con la bomba del +15. Il time-out di Dalmonte è cosa ovvia e giusta. Stavolta funzione, perché il Toro fa finalmente il Toro e riduce (con Woodson e Mouaha) il gap a dimensioni più ragionevoli (44-54). Barbante e Stewart jr. si sfidano dall’arco, poi capitan Iannuzzi va a schiacciare in contropiede. È l’appello a un finale di fuoco. Adesso c’è Nikolic in cabina di regia, i granata trovano il canestro con buona continuità, ma continuano a concedere troppo. Bertetti è in giornata di grazia e firma il +9 di fine terzo quarto (57-66).

Serve un’impresa, ma Juvi non sembra intenzionata a regalare nulla con ben 5 uomini in doppia cifra. Il Toro fa spesso confusione e paga la voglia di strafare. I lombardi hanno cecchini quasi infallibili, il primato in classifica evidentemente non è un caso. A 5 minuti dalla fine gli ospiti sono a +19, il percorso del match è chiaro. Nardò ha il morale a terra, i tifosi altrettanto. Il finale serve solo per le statistiche, HDL non c’è più. La squadra ospite porta meritatamente a casa la vittoria. Il conto finale è pesantissimo: 72-97. 

La classifica dice ancora “zero”, serve al più presto raddrizzare la rotta e la stagione.