Hdl Nardò Basket – UDINE NON LASCIA SCAMPO, TORO TRAVOLTO

Udine Nardò_credits Giacomo Lodolo

In Friuli prova negativa di Hdl (perde di 28 punti), un passo indietro rispetto alla prima giornata

La sconfitta di Udine ci può stare, quello che si è visto sul parquet un po’ meno. Hdl Nardò Basket dura meno di un quarto, Old Wild West ha esperienza e talento come poche altre in A2, sfodera una mira letale dalla distanza e una fame a rimbalzo che spaccano molto presto la partita. Se il ko con Pesaro aveva lasciato comunque buone sensazioni, stasera di buono per il Toro c’è poco o niente. La seconda giornata è amara, amarissima, la classifica dice “zero”, serve una sterzata nelle prossime due gare casalinghe con Cremona e Livorno.  

Woodson, Mouaha, Stewart jr., Ebeling e Iannuzzi sono i soliti cinque scelti da Dalmonte alla palla a due. La sfida del Palasport “Primo Carnera” si gioca sotto gli occhi attenti di un mito della palla a spicchi, Sasha Djordjevic, seduto a bordo campo. La cui presenza evidentemente non ispira all’inizio i giocatori in campo, ci sono molti errori al tiro da una parte e dall’altra. Testa evidentemente non serena nei 10 sul parquet, probabili scorie delle rispettive sconfitte di domenica scorsa. Lentamente entra in partita Wayne Stewart jr., autore dei primi 7 punti granata, in generale Toro senza timori reverenziali di fronte ad un avversario che nei singoli fa davvero paura. Sull’altro fronte spunta per autorità ed efficacia il veterano Bruttini, che frutta ai suoi il primo, microscopico, allungo della serata (+4). In campo Nikolic e Donadio. Hickey e le sue accelerazioni cominciano a diventare un fattore della partita, Hdl prova a tenere con uno Stewart jr. ispirato. Iannuzzi e Woodson prendono fiato, sul parquet si vedono Thioune e Zugno. Ma Nardò, all’improvviso, spegne la luce e Apu va a +13 (30-17), un film già visto con Pesaro.

L’unico problema dei padroni di casa in questa fase è qualche fallo di troppo (Pini a quota 3), per il resto la squadra di Vertemati sembra poter gestire senza grossi problemi. La prova di Iannuzzi e compagni al tiro non è indimenticabile, tanto meno nei rimbalzi (saranno 42 a 22 per Old Wild West nel conto finale). L’ex di turno Ebeling colpisce dall’arco, gli risponde Johnson dall’area. Hdl migliora leggermente in difesa, ma non riesce a strappare in attacco e i friulani possono amministrare il vantaggio costante di almeno una quindicina di punti. Si va al riposo lungo sul 51-33, per il Toro sembra già chiusa qui.

Quella di Dalmonte è una squadra bloccata, che segna solo con due liberi di Ebeling nei primi 3 minuti del terzo quarto. Si sblocca, finalmente, Mouaha con una bella tripla dall’angolo. Poi Ebeling in contropiede va a schiacciare il -12, c’è ancora luce. Vertemati chiama il time-out, che è provvidenziale. Ambrosin raffredda gli ardori degli ospiti, Alibegovic li manda nel freezer. Stavolta, con il -18, è Dalmonte a chiamare la pausa. Nardò muove tanto la palla, manda a canestro due volte Iannuzzi da sotto, ma Apu timbra regolarmente dall’arco incenerendo le già flebili speranze degli avversari. Hickey firma il +22. I friulani, è evidente, hanno studiato bene Woodson, che viene raddoppiato costantemente e trova solo canestri molto difficili. Il terzo parziale, con la bomba sulla sirena dell’americano in maglia numero 1, è 74-53. 

Apu sin qui tira quasi con il 50% dal perimetro (saranno 14/29 alla fine), è un match segnato. Il +26 è la prova, ma per il Toro è un segnale pessimo il ko certificato dopo 3/4 di gara. Esce Pini per 5 falli, poco male per Old Wild West. Che controlla con lucidità i minuti finali di una partita chiusa sin troppo presto. L’ultima parte è accademia, il Toro alza definitivamente bandiera bianca. Entra Rapetti, Dalmonte chiude con le seconde linee. Vertemati risparmia Hickey. Stewart jr. chiude con 19 punti, Woodson con 14, Iannuzzi con 13, Ebeling con 11. Il resto sono briciole. Finisce 95-67, in Friuli per il Toro fa freddo e c’è buio pesto, ma il clima e la notte non c’entrano.