I cittadini pugliesi preferiscono vivere nei quartieri dove abbondano gli esercizi di prossimità. Questa scelta è motivata dal fatto che tali attività non solo rafforzano le comunità locali, ma incrementano anche la sicurezza percepita e il valore delle abitazioni. La chiusura dei negozi, invece, è una fonte di preoccupazione e tristezza per i residenti, che avvertono chiaramente quali tipologie merceologiche siano più a rischio. Questi sono alcuni dei risultati emersi da un’indagine realizzata da Confcommercio in collaborazione con SWG, nell’ambito del progetto “Cities”, che mira a contrastare la desertificazione commerciale nelle città italiane e a valorizzare il ruolo sociale
La presenza dei negozi di vicinato influisce significativamente sulle preferenze insediative dei cittadini. “Secondo questo studio – afferma Vito D’Ingeo, Presidente di Confcommercio Bari-BAT – alle attività economiche di prossimità viene riconosciuto un alto valore sociale. Per quasi i due terzi degli intervistati, rappresentano un’occasione di incontro che rafforza l’appartenenza alla comunità, offrono servizi attenti alle persone fragili, fungono da presidio di sicurezza, garantiscono la cura dello spazio pubblico e facilitano l’integrazione. Per quanto riguarda i consumi, gli acquisti quotidiani di farmaci e tabacchi vengono effettuati prevalentemente negli esercizi vicini all’abitazione.”
“Uno dei motivi principali che spinge i cittadini a fare acquisti al di fuori del proprio quartiere è la desertificazione commerciale, ovvero il calo o la totale assenza di negozi tradizionali vicino alle abitazioni. Rispetto alla propria zona di residenza, infatti, per i negozi specializzati si avverte prevalentemente una diminuzione, come nel caso dei negozi di abbigliamento ed elettronica, e dei servizi essenziali, tra cui gli alimentari. Solo i servizi per il tempo libero, come bar e ristoranti, sono percepiti in aumento”, prosegue D’ Ingeo..
La desertificazione colpisce sia grandi che piccoli centri. Al Sud, le chiusure sono maggiormente percepite nelle città tra 100.000 e 250.000 abitanti, meno in quelle tra 30.000 e 100.000. La percezione del fenomeno varia anche tra chi vive nei grandi e nei piccoli centri: per i primi, la desertificazione è sinonimo di aumento del degrado urbano, riduzione della qualità della vita e della sicurezza; per i secondi, indica principalmente una riduzione delle occasioni di lavoro, un aumento del rischio di spopolamento e una diminuzione delle occasioni di socialità. Al Sud prevalgono le
La percezione della desertificazione commerciale genera un forte sentimento negativo tra i residenti. “Un pugliese su cinque – aggiunge D’Ingeo” – ipotizza addirittura di cambiare abitazione nel caso in cui il fenomeno dovesse acuirsi nella zona in cui vive. Provare un senso di tristezza di fronte alla chiusura dei negozi nelle strade della propria città è diffuso perché si immagina che influisca negativamente sulla qualità di vita nella zona di residenza”.
Per contrastare la desertificazione commerciale, Confcommercio ha avviato il progetto “Cities”. “Formazione e un nuovo modo di concepire il commercio sono gli strumenti che abbiamo per cominciare a contrastare questo fenomeno”, conclude D’Ingeo. Attraverso iniziative mirate, il progetto intende sostenere i negozi di vicinato e rafforzare il tessuto economico e sociale delle comunità pugliesi”
La valorizzazione degli esercizi di prossimità è fondamentale non solo per l’economia locale, ma anche per il benessere e la coesione sociale delle comunità. È necessario quindi, un impegno collettivo per preservare e promuovere questi importanti presidi di vita comunitaria.