La sottocommissione per i diritti dell’uomo ha discusso la dimensione esterna della politica migratoria dell’UE con la partecipazione della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni.
I membri della sottocommissione per i diritti dell’uomo hanno esortato la Commissione europea a modificare il suo approccio alla cooperazione con paesi partner come la Tunisia, la Libia e l’Egitto e a porre i diritti umani al centro delle relazioni esterne dell’UE e dei partenariati con i paesi terzi.
Ciò include la necessità di garantire che, nel campo della migrazione e della protezione internazionale, la definizione di paesi sicuri tenga debitamente conto della loro situazione in materia di diritti umani, hanno aggiunto i deputati.
In linea con l’iniziativa dell’Ombdusman dell’UE, i membri hanno ribadito che la Commissione dovrebbe condurre valutazioni sistematiche dell’impatto sui diritti umani in modo trasparente e indipendente, prima di adottare accordi o avviare attività in materia di migrazione. Dovrebbe inoltre effettuare valutazioni periodiche di monitoraggio della situazione dei diritti umani per tutta la durata di tali accordi.
I deputati hanno ribadito la loro richiesta di concludere accordi con una chiara base giuridica e di garantire il controllo parlamentare. Hanno sottolineato come gli accordi informali portino all’ambiguità giuridica e alla mancanza di controllo giudiziario, compresa la riduzione delle opportunità di ricorso per coloro i cui diritti sono stati violati.
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La pressione del dibattito odierno dà solo un’idea della pressione che stanno subendo le persone alle frontiere dell’UE. E’ responsabilità del Parlamento europeo e della sottocommissione per i diritti dell’uomo assicurarsi che le loro voci siano ascoltate. Pertanto dobbiamo porre i diritti umani al centro dell’azione esterna e rafforzare il ruolo del Parlamento in eventuali accordi con gli Stati partner“, ha dichiarato Udo Bullmann (S&D, DE), presidente della sottocommissione per i diritti umani.
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24 gennaio la sottocommissione per i diritti dell’uomo, in associazione con la commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, ha proceduto a uno scambio di opinioni sui recenti sviluppi nel campo della dimensione esterna della politica migratoria dell’UE, in particolare i recenti accordi dell’UE con i paesi terzi in materia di migrazione, in una prospettiva di protezione dei diritti fondamentali. Tra i relatori ospiti figuravano Rosita Hickey, direttrice delle indagini presso l’ufficio del Mediatore europeo, e Sara Prestianni, direttrice di EuroMed Rights.