I deputati mettono in guardia contro l’ingerenza della Cina nelle infrastrutture critiche europee

  • La Cina ottiene l’accesso alle infrastrutture critiche dell’UE
  • Necessità di un controllo obbligatorio degli investimenti esteri diretti
  • Appello per il vertice europeo sui porti e la strategia portuale europea entro la fine del 2024

Le risorse critiche europee, come i porti e le reti di trasporto, sono suscettibili all’influenza della Cina e devono essere sottoposte a controlli obbligatori per escludere investimenti sospetti, affermano i deputati.

In una risoluzione, redatta dal relatore Klemen Grošelj (Renew, SI) e adottata con 565 voti favorevoli, 26 contrari e 31 astensioni, i deputati esaminano come la Cina, attraverso la sua cosiddetta strategia di fusione militare-civile (MCF), stia ottenendo sempre più accesso ed esercitando influenza sulle infrastrutture critiche europee. Ciò include settori di vitale importanza per l’UE, come le infrastrutture di trasporto e i porti, le reti di telecomunicazioni, i metalli rari e i cavi sottomarini.

I deputati sottolineano che la strategia dell’MCF è un programma guidato e diretto dallo Stato cinese che strumentalizza tutti i livelli del potere statale e commerciale per rafforzare e sostenere il Partito Comunista Cinese e il suo braccio armato, l’Esercito Popolare di Liberazione. Temono che questa strategia stia prendendo di mira il trasferimento di tecnologia, con l’obiettivo di aumentare il dominio della Cina nei paesi stranieri e minare i rivali geopolitici.

Pur elogiando le recenti misure legislative adottate dall’UE per migliorare la resilienza delle sue infrastrutture critiche, i deputati temono che queste iniziative si limitino alle procedure di screening per gli investimenti diretti esteri, lasciando aperti altri canali per il Partito comunista cinese per ottenere l’accesso e l’influenza sulle risorse critiche europee. Sottolineando la continua vulnerabilità delle infrastrutture vitali dell’Europa, invitano l’UE e gli Stati membri ad attuare rapidamente il loro quadro normativo ampliato per escludere le entità che potrebbero contribuire all’MCF, in particolare nel campo delle tecnologie con applicazioni militari.

Limitare l’influenza straniera nei porti dell’UE

Lo stesso giorno, i deputati hanno anche adottato una risoluzione (585 voti favorevoli, 21 contrari e 26 astensioni) su una strategia portuale europea globale, preparata dal relatore del Parlamento europeo Tom Berendsen (PPE, NL), che sottolinea che i porti svolgono un ruolo cruciale nell’economia, forniscono posti di lavoro, facilitano il commercio estero, la transizione energetica e la decarbonizzazione.

Ricorda gli avvertimenti delle agenzie di intelligence sul rischio che la presenza economica di paesi terzi nei porti europei potrebbe comportare per la loro dipendenza economica, lo spionaggio o il sabotaggio. I deputati suggeriscono che l’influenza straniera nei porti dell’UE dovrebbe essere limitata e invitano la Commissione e i governi dell’UE a effettuare urgentemente una valutazione del rischio del coinvolgimento della Cina e di altri paesi terzi nelle infrastrutture marittime, il suo impatto sul lavoro e sull’ambiente. Vogliono un controllo obbligatorio degli investimenti diretti esteri e una maggiore cooperazione tra i paesi dell’UE per bloccare gli investimenti sospetti nelle infrastrutture critiche.

Al fine di promuovere la cooperazione tra i porti dell’UE e affrontare le questioni di cui sopra, i deputati chiedono un vertice europeo sui porti ed esortano la Commissione a presentare una strategia portuale europea entro la fine del 2024.