Le indagini di caratterizzazione confermano la pericolosità
della discarica “Ecoambiente” in contrada Torre d’Agera
Il Comune di Bitonto deposita in Procura una denuncia-querela per individuare le responsabilità
BITONTO, 09 APR 2024 – Le risultanze delle analisi tecniche condotte in base al piano di caratterizzazione della discarica per rifiuti solidi urbani “Ecoambiente” in contrada Torre d’Agera ha indotto il Comune di Bitonto a presentare una denuncia-querela alla Procura della Repubblica.
L’ha ufficializzato il sindaco Francesco Paolo Ricci nel corso della conferenza stampa, convocata questa mattina a Palazzo di Città, per fare il punto sulle iniziative conseguenti alla conclusione delle indagini condotte sull’impianto, a lungo ostacolate dalla società proprietaria (oggi in stato di liquidazione giudiziale).
Nella memoria depositata nei giorni scorsi dal Sindaco di Bitonto si chiede di indagare per individuare persone fisiche e giuridiche responsabili di condotte penalmente rilevanti, per le quali si configurerebbe il reato di disastro/inquinamento ambientale.
“Danno e disastro ambientale – ha precisato l’avvocato comunale, Franco Mercutello – non sono le uniche ipotesi di reato contro l’ambiente relative a condotte penalmente rilevanti che potranno emergere in sede di indagine”.
In base alle analisi condotte dai tecnici la fonte primaria di contaminazione è costituita dal liquido prodotto dai rifiuti conferiti (percolato), che ha determinato, a causa della scarsa tenuta dello strato impermeabile del fondo della discarica, il successivo inquinamento della falda acquifera sotterranea della zona, divenuta pertanto fonte secondaria di contaminazione. Di qui i danni e i pericoli per l’ambiente circostante (acqua e suolo) e le persone.
“I dati emersi – ha spiegato il sindaco Francesco Paolo Ricci – prefigurano un’evidente alterazione dell’equilibrio dell’ecosistema di tutta la zona, che richiederebbe nell’immediato una serie di misure urgenti per la messa in sicurezza del sito e in prospettiva un oneroso intervento di ripristino ambientale. Per questo abbiamo già allertato tutti gli enti preposti al controllo del territorio e delle discariche, perché si faccia tutto quanto necessario”.
“Primo significativo risultato in questa direzione – ha aggiunto il Sindaco – è rappresentato dalla convocazione fissata per domani di un tavolo tecnico promosso dalla Regione Puglia, che coinvolge insieme al Comune anche Asl, Arpa Puglia e Città Metropolitana di Bari. Dal tavolo dovranno venire le risposte tecniche e scientifiche, sulle quali l’Amministrazione comunale baserà l’individuazione delle misure di propria competenza da adottare a tutela della salute pubblica”.
Attualmente la discarica di contrada Torre d’Agera non è più funzionante. Non lo è dal 2009, in seguito a un primo intervento dei Carabinieri del NOE e dell’Arpa Puglia che avevano riscontrato la presenza di metalli pesanti nelle acque passanti per la discarica, tanto da indurre il Comune a ordinare il divieto, valido ancora oggi, di prelevare acqua per uso irriguo dai pozzi limitrofi al sito.
Successivamente una complessa e intricata vicenda burocratica, amministrativa e legale, ha rimandato l’adozione di tutte le misure di sicurezza necessarie, trascinando la questione negli anni sino al 2023, quando, grazie a un finanziamento di 370mila euro concesso dalla Regione nell’ambito del P.O.R. Puglia F.E.S.R.-F.S.E. 2014-2020, il Comune di Bitonto, sostituendosi all’impresa inadempiente, ha potuto provvedere a redigere il piano di caratterizzazione ambientale della discarica, effettuando le relative attività di indagine e analisi.
“Il Comune – ha poi assicurato il sindaco Ricci – si riserva, alla luce dei dati riscontrati e degli ulteriori accertamenti che saranno condotti dell’Autorità giudiziaria, di costituirsi parte civile per ottenere il risarcimento di tutti i danni materiali e morali, che i cittadini hanno subìto e rischiano di subire a causa di un autentico scempio ambientale. Su questo saremo inflessibili e pretenderemo da tutti gli attori in gioco la massima tempestività e risolutezza, perché la tutela della salute ha priorità assoluta su tutto”.