A Cerignola si potrà presto tornare a costruire puntando sulla ristrutturazione del patrimonio immobiliare esistente e sulla riduzione del consumo di suolo, così da rendere l’attività edilizia più sostenibile ambientalmente ed energicamente.
Saranno questi gli effetti della delibera con cui il Consiglio comunale, all’unanimità, ha deciso di recepire la legge regionale con cui sono state definite le regole di riferimento per i Comuni che vogliono promuovere la rigenerazione urbana.
Grazie al voto dell’Assemblea di Palazzo di Città, l’Amministrazione Bonito potrà utilizzare lo strumento dell’incremento delle volumetrie, limitato e vincolante, per incentivare la demolizione, la ricostruzione o la delocalizzazione di immobili degradati e fatiscenti, altrimenti destinati a ‘inquinare’ per decenni il contesto urbano in cui sorgono.
I vantaggi che ne deriveranno per la comunità sono del tutto evidenti: si limiterà il consumo di suolo, aumenterà la sostenibilità energetica del patrimonio edilizio, si favorirà la nascita di aree verdi anche attrezzate.
E si incrementerà la dotazione di edilizia residenziale sociale: le imprese che destineranno all’utilizzo con canone di fitto agevolato almeno il 20% degli alloggi costruiti grazie agli incentivi otterranno il taglio delle imposte comunali.
Tutto ciò potrà essere fatto anche in assenza del Piano Urbanistico Generale, ma sempre rispettando le norme che tutelano il paesaggio e gli edifici vincolati o che sorgono in aree protette o soggette a dissesto idrogeologico.
A Cerignola, quindi, non si potrà utilizzare il sistema della ristrutturazione all’interno della Terra Vecchia e nell’area di prima espansione del centro antico, per i complessi di edifici rurali, nelle aree di trasformazione urbanistica ed edilizia, nelle zone degli insediamenti produttivi e nelle aree destinate ai servizi pubblici e d’interesse generale.
Il Consiglio comunale ha anche approvato l’emendamento presentato dal consigliere Luigi Giurato, a nome dell’intera maggioranza, con cui s’impone di rispettare l’equilibrio indicato dal Piano Regolatore Generale tra aree destinate a immobili e aree destinate a servizi nelle zone omogenee: B1/tu – C1 – C2 – C3 – C3/r.
“La ripartenza del settore edile è di fondamentale importanza per l’economia cerignolana”, commenta l’assessore all’Edilizia privata Luciano Giannotti.
“La legge regionale ci consente di offrire una prima risposta positiva all’indomani dell’abolizione della detrazione del 110%, decisa dal centrodestra, e mentre procediamo alla complessa definizione del Piano Urbanistico Generale. Una risposta alle imprese che genera una risposta altrettanto importante alla richiesta di lavoro che giunge da centinaia di operai e decine di piccole imprese dell’indotto delle costruzioni.
Sono convinto che gli incentivi previsti dalle norme rendano molto conveniente accedere alle ristrutturazioni e sono certo che molto presto assisteremo all’apertura di nuovi cantieri”.
“Il degrado edilizio è un formidabile moltiplicatore del degrado urbano e sociale; dunque, avevamo e abbiamo il dovere di intervenire per eliminare gli edifici fatiscenti e restituire dignità e bellezza a tante zone della nostra città”, aggiunge il sindaco Francesco Bonito.
“Apprezzo che anche le forze di opposizione abbiano condiviso con l’Amministrazione comunale ha la sfida della rigenerazione urbana sostenibile e sicura, mi auguro che il sistema imprenditoriale sia altrettanto pronto e disponibile a condividerla e renderla realtà”.