Amati: “Mantenere la genetica medica pugliese sulle vette italiane”
Un panel di oltre venti esperti si è riunito a Taranto, presso l’ex Caserma Rossarol, sede del Polo Jonico dell’Università degli studi di Bari, per discutere sul presente e il futuro dello studio della Genetica Medica. L’attività congressuale, patrocinata da Regione Puglia, Comune di Taranto, Sezione Regionale SIGU (Società Italiana di Genetica Umana) per Puglia e Basilicata, ASL di Taranto, Ordine dei Biologi Puglia-Basilicata e Ordine dei Medici della Provincia di Taranto, ha posto l’accento sul momento che vive questa specifica branca della medicina in Puglia e Basilicata.
Il quadro emerso dai case study presentati durante la rassegna racconta di come la Genetica Medica continui ad essere una disciplina in continua evoluzione con prospettive di sviluppo degli studi particolarmente impattanti per quanto riguarda la diagnosi e la cura delle varie patologie prese in oggetto, da quelle neonatali, a quelle rare sino alla prevenzione delle malattie oncologiche.
Il convegno, inoltre, ha evidenziato come sia centrale il ruolo delle equipe pugliesi a livello nazionali. Durante i lavori, è intervenuto il presidente della Commissione bilancio e programmazione della Regione Puglia, Fabiano Amati, che ha raccontato come la Puglia è diventata prima in Italia sulla diagnosi precoce neonatale. Amati, con entusiasmo, incisività, competenza, ha favorito il dibattito e lo sviluppo del programma di screening dei test genetici e della genomica nella regione Puglia e l’attenzione nazionale su questi temi.
“La battaglia contro le malattie rare – chiosa Amati – mi ha cambiato la vita e farò di tutto per mantenere la genetica medica pugliese sulle vette italiane: ne va della vita di tante persone”.
Al termine della rassegna la genetista dell’ASL di Taranto e responsabile scientifico del Convegno, Dott.ssa Cristina Nuzzi, ha fatto un resoconto dei lavori della giornata: “Lo sviluppo della disciplina passa anche da momenti di confronto e aggiornamento come questo. Sia per gli esperti intervenuti che per i circa cento professionisti sanitari che hanno composto l’audience questo corso è stato un prezioso momento per fare il punto su tutte le novità e le prospettive future della Genetica Medica. Mi auspico che si possa continuare su questa strada del confronto affinché si possano allargare sempre di più gli orizzonti dello studio della materia”.