Il Parlamento adotta la sua posizione su un’importante riforma del codice doganale dell’UE

  • Un accurato controllo preliminare consentirebbe alle aziende affidabili di beneficiare di un minor numero di controlli doganali in seguito
  • Le piattaforme devono trasmettere alle autorità doganali dell’UE informazioni sulle merci spedite nell’UE da paesi terzi
  • Tutte le autorità doganali dell’UE utilizzino lo stesso sistema informatico EU DataHub

La revisione della riforma del codice doganale dell’UE cambierebbe il modo in cui le autorità doganali operano, cooperano con gli operatori commerciali e gestiscono le merci che le persone ordinano online.

Il codice doganale dell’UE necessita di un profondo rinnovamento a causa della crescita esponenziale del commercio elettronico e di molte nuove norme sui prodotti, divieti, obblighi e sanzioni che l’UE ha messo in atto negli ultimi anni. La riforma introduce nuovi strumenti e mette in atto procedure più semplici per aiutare le autorità doganali a lavorare in modo più efficiente e a concentrarsi sul controllo delle merci, delle spedizioni e degli operatori più rischiosi.

Un nuovo approccio all’e-commerce

I consumatori ordinano online sempre più prodotti provenienti da paesi terzi. Queste merci non soddisfano necessariamente gli standard e le norme giuridiche in materia di sicurezza o ambientali dell’UE. Inoltre, circa il 65% dei pacchi che entrano nell’UE sono deliberatamente sottovalutati, il che comporta una significativa perdita di entrate.

Il nuovo regolamento attribuisce una maggiore responsabilità alle piattaforme web, che sarebbero obbligate a presentare le informazioni alle autorità doganali dell’UE entro un giorno sulle merci acquistate da spedire nell’UE. Ciò porta a una migliore panoramica delle spedizioni in arrivo e consente alle autorità doganali di indirizzare i loro controlli, concentrandosi sulle merci e sugli operatori che potrebbero non essere conformi alle norme dell’UE.

Procedure più semplici per i partner di fiducia

Le imprese e i commercianti che accettano di sottoporsi a rigorosi controlli e verifiche preliminari otterrebbero in seguito maggiori libertà nei loro rapporti con le autorità doganali. Le aziende più affidabili otterrebbero lo status di trader di fiducia e potrebbero quindi operare con controlli e scartoffie minimi. Questo, a sua volta, consentirebbe agli agenti doganali di concentrarsi su attività e spedizioni più rischiose.

Nuove soluzioni digitali

La riforma istituisce una nuova piattaforma informatica denominata EU DataHub come principale strumento di lavoro per tutte le autorità doganali europee. Per le imprese sarebbe più facile comunicare con le autorità e inviarle informazioni. Le autorità doganali sarebbero in grado di analizzare i dati in modo più accurato, anche con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, per aiutarle a verificare, ad esempio, le incongruenze sospette, le potenziali frodi fiscali e i rischi connessi, ad esempio, a determinate imprese o merci.

Citare

La relatrice, Deirdre Clune (PPE, IE), ha dichiarato: “Vi è un bisogno critico di rivedere il sistema doganale dell’UE. Non solo deve garantire la sicurezza e la conformità delle merci che entrano nell’UE, ma deve anche funzionare con la massima efficienza per le imprese che operano nel mercato unico. Il polo di dati doganali proposto è un passo avanti fondamentale, ma la sua rapida attuazione, insieme ad altre riforme chiave, è essenziale per affrontare le sfide crescenti”.

Passaggi successivi

La posizione del Parlamento in prima lettura è stata adottata con 486 voti favorevoli, 19 contrari e 97 astensioni. Il dossier sarà seguito dal nuovo Parlamento dopo le elezioni europee del 6-9 giugno.

Sfondo

La Commissione ha presentato la proposta di riforma del codice doganale dell’UE nel maggio 2023. Il pacchetto contiene tre atti giuridici distinti: il regolamento principale che istituisce il codice doganale dell’UE e l’autorità doganale dell’UE, un regolamento del Consiglio relativo al trattamento tariffario semplificato per le vendite a distanza e l’eliminazione della soglia di franchigia doganale e una direttiva del Consiglio relativa a un regime speciale per le vendite a distanza di merci importate da paesi terzi e l’IVA all’importazione. Il Parlamento è colegislatore per quanto riguarda il primo.

Adottando la sua posizione, il Parlamento risponde alle aspettative dei cittadini che l’UE riduca la burocrazia, combatta la contraffazione e la concorrenza sleale e consolidi il mercato unico, come espresso nelle proposte 12, paragrafi 17, 18 e 20 delle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa.