Il Parlamento approva le prime norme UE sulla lotta alla violenza contro le donne

Una donna su tre nell’UE ha subito violenza fisica e/o sessuale © Adobe Stock/ Atlas 
  • Azioni per la prevenzione degli stupri e la sensibilizzazione sul consenso
  • Criminalizzazione dei matrimoni forzati e delle mutilazioni genitali femminili
  • Divieto di divulgazione di informazioni private online senza consenso, come il “cyber-flashing”
  • Assistenza specializzata alle vittime

Le nuove norme mirano a prevenire la violenza di genere e a proteggere le vittime, in particolare le donne e le vittime di violenza domestica.

Con 522 voti a favore, 27 contrari e 72 astensioni, mercoledì il Parlamento ha approvato in via definitiva la prima normativa dell’Unione europea sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica. La direttiva chiede leggi più severe per contrastare la violenza informatica, una migliore assistenza alle vittime e misure per prevenire gli stupri. Il testo è già stato concordato informalmente con il Consiglio.

La direttiva vieta le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni forzati e stabilisce linee guida particolari per i reati commessi online, come la divulgazione di informazioni private e il cyberflashing.

La nuova legislazione includerà un elenco più lungo di circostanze aggravanti per i reati che comportano pene più severe, come i crimini contro personaggi pubblici, giornalisti o difensori dei diritti umani. Le nuove aggravanti riguardano anche l’intenzione di punire le vittime per il loro genere, l’orientamento sessuale, il colore della pelle, la religione, l’origine sociale o le convinzioni politiche, e il desiderio di mantenere o ristabilire “l’onore”.

Disponibilità di servizi di salute sessuale e riproduttiva

La sicurezza e il benessere delle vittime devono avere la priorità, anche attraverso l’accesso ad alloggi protetti. Sarà obbligatorio rendere accessibile l’assistenza sanitaria, compresi i servizi per la salute sessuale e riproduttiva. Le autorità nazionali avranno maggiori obblighi di segnalazione e di raccolta delle prove e dovranno sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che il sesso non consensuale è considerato un reato.

Su insistenza del Parlamento, la Commissione riferirà ogni cinque anni sull’opportunità di rivedere le norme.

Citazioni

La co-relatrice della commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere, Frances Fitzgerald (PPE, IE), ha dichiarato: “Oggi il Parlamento ha compiuto i primi passi per fare dell’Europa il primo continente al mondo a porre fine alla violenza contro le donne. Si tratta di un atto legislativo di ampia portata che preverrà la violenza contro le donne, proteggerà le vittime e perseguirà i responsabili, garantendo in tal modo un approccio olistico per affrontare questi crimini efferati. Non ci può essere uguaglianza senza l’eliminazione della violenza contro le donne; dobbiamo garantire che non ci possa essere impunità per coloro che commettono tali crimini.”

La co-relatrice della commissione per le libertà civili, Evin Incir (S&D, SV), ha dichiarato: “Questa direttiva innovativa incarna il nostro fermo impegno a rafforzare i diritti delle donne e a salvare vite umane. Mentre procediamo, ricordiamo questo momento come un primo passo storico per rafforzare i diritti delle donne e illuminare la strada verso un futuro in cui ogni donna possa vivere libera dalla paura e dall’oppressione. Questa è una vittoria per la giustizia e l’uguaglianza in tutta l’Unione europea.”

Prossime tappe

Le nuove norme entreranno in vigore 20 giorni dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’UE. Gli Stati membri hanno tre anni per recepire le nuove norme.