Per la prima volta si è svolto a Milano un convegno sulle applicazioni nella Pa dell’intelligenza artificiale organizzato da Amazon e promosso dalla Commissione Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Dopo i saluti del presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, sono intervenuti Massimiliano Fedriga, Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, e Michele Fioroni (Assessore Umbria), Coordinatore della Commissione ITD della Conferenza delle Regioni.
“E’ tra le più importanti e veloci innovazioni dell’umanità. – dichiara Fedriga – L’intelligenza artificiale rappresenta una sfida che va quindi affrontata, favorita e fatta propria anche dalla Pubblica amministrazione. La Conferenza delle Regioni ha già approvato di recente un documento nel quale si evidenziano i temi della sicurezza e delle opportunità che offre nel migliorare i servizi offerti ai cittadini.
Possono essere molteplici gli ambiti applicativi dell’intelligenza artificiale nella Pubblica amministrazione e in particolare nella digitalizzazione della sanità. Ma è chiaro che non possiamo farci dettare anche le regole su come meglio utilizzarla.
Servono quindi delle norme sempre condivise nella revisione delle strategie nazionali e di un regolamento attuativo aggiornato, che riconosca il ruolo delle Regioni anche a supporto degli investimenti sul territorio.
Le Regioni, infatti, intendono essere parte attiva e responsabile dell‘amministrazione digitale, soggetti attuatori dell’inserimento nei servizi dell’intelligenza artificiale e garanti dei dati e dello sviluppo nel pubblico, dalla formazione all’inserimento di nuovo personale, favorendo il sistema economico a cogliere le opportunità di una maggiore efficienza e modernizzazione”.
“Sul tema del cloud e dell’intelligenza artificiale, – dichiara Fioroni – le Regioni e Province autonome hanno espresso la volontà di voler giocare un ruolo proattivo, per sfruttare le potenzialità della AI nel miglioramento dei propri processi interni delle PA e dei servizi offerti a cittadini e imprese. Il nostro Paese deve cogliere le opportunità e le sfide di uno dei trend tecnologici che maggiormente rivoluzioneranno tanto il mondo del lavoro quanto la vita quotidiana.
Perché è chiaro che l’AI sia destinata a cambiare completamente sistemi di produzione e competenze richieste ai lavoratori. Non si sostituirà alle persone, non potrà svolgere ogni funzione, ma di certo pretende di essere compresa e usata con un’intelligenza, umana, altrettanto evoluta. Il tema del cloud, dei dati e dell’intelligenza artificiale è anche una priorità del paese, che può fare da volano per recuperare competitività e per garantirci l’autonomia tecnologica. Dobbiamo sfruttare gli investimenti del PNRR, come quelli dedicati alla migrazione al cloud e all’interoperabilità, per costruire una capacità istituzionale in grado di dare gambe a questa autonomia, con una infrastruttura federata e multi-cloud, che non risenta dei continui mutamenti geo-politici.
E su questo la priorità sono gli specialisti ICT dentro le pubbliche amministrazioni e dentro le imprese, perché senza persone non ci può essere autonomia, e non ci possono essere applicazioni di intelligenza artificiale made in italy”.