LA FESTA DELLA PARTECIPAZIONE DELLA CISL SCUOLA PUGLIA A BARI

La CISL Scuola Puglia ha  celebrato a Bari la Festa della partecipazione del personale scolastico,  alla presenza del Segretario nazionale Cisl Scuola  Roberto Calienno, della Segretaria CISL Scuola Puglia Gianna Guido e del Segretario generale della Cisl Puglia, Antonio Castellucci.

Nel corso della giornata, alla quale hanno partecipato due classi di un istituto d’istruzione superiore della città di Bari si è dibattuto anche delle problematiche del settore scolastico.

Per la CISL è stato un momento importante, perché sul territorio nazionale sono stati organizzati solo cinque incontri, e Bari rientra fra questi con lo slogan “AGGIUNGI UN POSTO AL TAVOLO”. “La partecipazione al lavoro” è una proposta di Legge di iniziativa popolare promossa dalla CISL, nata con l’intento di dare piena attuazione all’articolo 46 della Costituzione e disciplina la partecipazione gestionale, finanziaria, organizzativa e consultiva dei lavoratori alla vita delle imprese.

“La raccolta firme sta andando molto bene, – ha spiegato il segretario CISL Puglia Antonio Castellucci – sono migliaia le firme raccolte e quindi siamo convinti che entro la fine di novembre che il termine ultimo per presentare le domande riusciremo a centrare l’obiettivo È ovvio che per noi è importante, si tratta di mettere al centro il lavoratore, il lavoro, le imprese ma soprattutto applicare l’articolo 46 della costituzione Portare i lavoratori al tavolo con le imprese significa condividere dei percorsi ma soprattutto farli partecipare alla vita delle imprese per evitare anche  le tante sorprese a cui siamo stati abituati in questi anni, come per esempio apprendere i licenziamenti tramite sms dalla sera alla mattina, quindi provare a portare avanti quella partecipazione sotto l’aspetto gestionale, finanziario e organizzativo. Quindi portare avanti questo meccanismo e sviluppare la contrattazione perché non ci dimentichiamo che questa legge si muove all’interno della contrattazione

“La partecipazione dei lavoratori, – ha aggiunto la segretaria CISL Scuola Puglia Gianna Guido –   non è solo il vettore di uno sviluppo economico ma anche un mezzo per la realizzazione di un progresso sociale, un traguardo necessario per il completamento della democrazia. Questa legge può produrre effetti positivi per tutti: aumento dei salari, una maggior qualità e stabilità del lavoro, una maggiore produttività e competitività, più sostenibilità sociale, più salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, più investimenti o ancora il rientro delle imprese dall’estero e zero delocalizzazioni. Oggi iniziamo ad avviare quel percorso che abbiamo tanto proclamato all’interno delle varie assemblee organizzative e, i giovani sono la nostra forza , gli attori principali.

Sulla situazione della scuola in questo momento, il segretario nazionale CISL Scuola Roberto Calienno “Siamo in una fase in cui abbiamo sottoscritto un’ipotesi contrattuale del luglio dello scorso anno, che dovrà essere trasformata in definitiva in questi giorni È un’ipotesi contrattuale che ha consentito un incremento delle retribuzioni varie a circa 124€ medie,  ma al tempo stesso siamo anche all’avvio di una nuova fase perché  sono stati stanziati 5 miliardi per il rinnovo dei contratti e sappiamo anche che 2 miliardi di euro saranno utilizzati per dare al personale delle scuole degli anticipi, quindi a fine anno probabilmente già in busta paga a novembre i lavoratori del comparto scuola riceveranno degli aumenti che sono la risultante di anticipi che si ottengono per effetto di questi nuovi stanziamenti di legge di bilancio però a valere sul 2023, ma anche la riduzione delle aliquote IRPEF e la riduzione del cuneo fiscale. Queste tre voci insieme consentono ai lavoratori della scuola di avere intanto anche degli arretrati importanti che in alcuni casi supera anche i 1000 euro ma che porteranno comunque a regime ulteriori aumenti delle retribuzioni nell’ordine della 6%. La cosa importante è che l’indennità di vacanza contrattuale viene riconosciuta con una percentuale sette volte superiore a quella che invece è stata normalmente riconosciuta, proprio questo per cercare in qualche modo di arginare quel decremento del potere d’acquisto delle retribuzioni di tutti i settori del pubblico impiego, quindi anche della scuola derivante dall’inflazione galoppante che c’è stata in seguito sia alla pandemia , che agli episodi come la crisi energetica e gli episodi bellici dell’Ucraina ed ora del Medio Oriente”