Alba Locomotive si conferma esperienza immersiva senza pari, con un concerto-evento che, una volta vissuto, diventa bagaglio di ricordi ed emozioni da cui attingere per tutti i mesi a venire.
Non è solo un discorso legato alla musica e ai suoi protagonisti, è un momento da assimilare con tutti i sensi accesi, perché quello che accade ogni anno in uno scenario naturale e suggestivo come quello offerto dalla marina di San Cataldo, (tra l’altro insignita quest’anno, per la prima volta, della prestigiosa Bandiera Blu), crea un messaggio talmente potente che non può restare inascoltato.
Le stelle, quelle della notte di San Lorenzo, la timida aurora e poi l’alba di un nuovo giorno sono stati tasselli unici di uno spettacolo musicale in cui si son mescolate perfettamente la bellezza del mare, quella del paesaggio e della musica.
Francesca Michelin, ospite dell’evento clou che chiude il Locomotive Jazz Festival, lo aveva promesso: “sarà un’Alba indimenticabile”. E così è stato.
Pura, raffinata, eterea quanto basta, sorridente e talentuosa da far paura, Francesca è stata protagonista di qualcosa di più di un semplice concerto.
La combinazione perfetta tra la sua voce, il sax e il clarinetto di Raffaele Casarano, il pianoforte di Mirko Signorile, il contrabbasso di Giorgio Vendola, le percussioni di Alessandro Monteduro, la batteria di Maurizio dei Lazzaretti e la tastiera e il synth di Andrea Rossetti, ha conquistato il pubblico, letteralmente rapito dall’intensità dell’atmosfera illuminata da pura bellezza.
Un puzzle di sonorità: da brani del suo repertorio personale come “Occhi grandi grandi” (dall’album “Cani sciolti”), “Leoni”, “Nessun grado di separazione”, alternati a intramontabili del jazz come “Bye Bye Blackbird”, There Will Never be another you”, “Duke Ellington’s sound of love”, “Poses e poi, ancora pezzi della Michielin rivisitati in maniera sublime, come “Distratto”, “Vulcano”, “Io non abito al mare” e “L’amore esiste”.
Decisamente a proprio agio, la giovane cantante veneta, con le sonorità jazz anche se “costretta” a scaldare la voce alle 3 di notte: <<Pensavo di dovermi esibire alle sei del mattino – ha scherzato con i suoi compagni di palco – non alle 4. Ma sono felice di averlo fatto. La magia di questo momento, con il sole alle spalle e il pubblico di fronte a me, è un regalo pazzesco. Ringrazio Giuliano Sangiorgi per avermi proposto quest’avventura musicale straordinaria, con altrettanto straordinari compagni di viaggi, in questa terra bellissima che in parte mi ha adottato>> con riferimento ad alcuni amici di Squinzano con cui ha stretto un rapporto solido di affetto vero e rispetto reciproco.
Note intrise di pace e libertà che spingono anche a fare riflessioni più profonde.
La musica rappresenta da sempre il linguaggio universale per eccellenza, un collante sociale e di sensibilizzazione in grado di toccare le corde più profonde dell’anima. Alba Locomotive (evento co-diretto da Raffaele Casarano e Giuliano Sangiorgi) è anche questo, un vettore per condividere emozioni e la visione di un mondo senza attriti e violenze.
Intensa e toccante, in apertura della manifestazione, la testimonianza di Roberto Scaini, medico e operatore umanitario di Medici Senza Frontiere (tra i partner dell’iniziativa), appena rientrato da Gaza: <<Lì è un inferno, la situazione è umanamente devastante. E pensare che siamo di fronte allo stesso mare che bagna altre coste. C’è una spiaggia anche sulle coste di Gaza con gente ammassata come siete ammassati voi, e non certo per vedere un concerto ma per sopravvivere, Purtroppo si sta perdendo il senso dell’umanità>>.
Tutto ciò a conferma di quanto la musica possa anche avere un ruolo sociale di rilievo.
La musica parte prima da cuore e poi nella testa. Definizione, questa, cara a Raffaele Casarano, sensibile esploratore di suoni e di nuove energie che sappiano parlare a tutti e che, con Alba Locomotive, ha creato un circolo virtuoso extra musicale, che ha coinvolto anche tutti gli operatori della marina leccese.
Leggero come sanno esserlo solo gli spiriti profondi, l’artista non si è risparmiato sul palco, divertendosi e divertendo, dando esempio di bravura e complicità, offrendo al pubblico uno spettacolo indimenticabile, “benedetto” dall’inizio di un nuovo giorno.
<<Suonare in contesti come questo – il commento di Casarano – ci permette di accorciare le distanze con il pubblico e di coinvolgerlo in un dialogo più diretto. Si crea un’atmosfera inconfondibile, apprezzata anche dagli ospiti che, anno dopo anno, si esibiscono insieme a noi. Condividere il palco con Francesca – conclude – è stato un onore. La sua semplicità è pari alla sua bravura. Giovane e matura allo stesso tempo, è un’anima jazz di rara bellezza e sono stato davvero contento di averla avuta accanto in questa veste inedita>>.