È in programma mercoledì 25 gennaio 2023, alle ore 9 nella sala conferenze del Rettorato dell’Università del Salento (piazza Tancredi 7, Lecce), la giornata inaugurale del 44mo anno accademico della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Ateneo “Dinu Adamesteanu”.
Dopo gli interventi del Rettore Fabio Pollice e del Direttore della Scuola Gianluca Tagliamonte, la giornata si aprirà con la presentazione dell’opera in due volumi “Il Castello di Lecce. Fortezza della Puglia meridionale” (edizioni All’Insegna del Giglio, 2022), curato dai professori Paul Arthur e Benedetto Vetere e dalla ricercatrice Marisa Tinelli. Ne discuteranno con i curatori il Direttore del Dipartimento di Beni culturali dell’Università del Salento Raffaele Casciaro e il professor Pasquale Favia, docente di Archeologia cristiana e medievale all’Università degli Studi di Foggia. Il focus della prima parte della giornata sarà dunque il Castello di Lecce, il più grande monumento medievale e della prima età moderna della Puglia: importanti scavi archeologici condotti con il coordinamento del professor Arthur hanno dimostrato che, probabilmente, si è ampliato su un nucleo originario risalente circa alla metà del XII secolo, anche se il Castello è più noto per le sue imponenti mura e i bastioni rapportabili al regno dell’imperatore Carlo V. Argomento di numerosi studi, per la prima volta il monumento è stato oggetto di un’analisi sistematica su larga scala volta a svelarne i segreti, condotta sotto la direzione dell’Università del Salento. I due volumi de “Il Castello di Lecce. Fortezza della Puglia meridionale” riportano i primi resoconti dettagliati del progetto e riuniscono gli studi documentari, che ne rivelano il significato e le funzioni, e i risultati dell’archeologia, questi ultimi in particolare sulla Torre Mozza tardo-medievale e sull’incredibile ricchezza dei dati provenienti dagli scavi eseguiti al suo interno.
Dalle ore 11.30 il programma proseguirà con la presentazione dei principali risultati delle campagne di scavo condotte dagli archeologi dell’Università del Salento nel 2022: a quelle condotte nel Salento (Alezio, Muro Leccese, Nardò-Li Schiavoni, Roca, Torre Guaceto, Vaste), anche subacquee (Torre Santa Sabina), si affiancano quelle effettuate nel Lazio (Aquinum e Fabrateria Nova) e all’estero a Malta (Tas Silġ), in Turchia (Hierapolis di Frigia), in Egitto (Soknopaiou Nesos) e nella Repubblica Islamica dell’Iran (Shahr-i Sokhta). «L’intento di questa presentazione è informare la comunità accademica», sottolinea il professor Gianluca Tagliamonte, «ma anche i cittadini e le cittadine e tutti gli attori pubblici e privati che hanno contribuito alle ricerche: tali indagini hanno, infatti, goduto di finanziamenti pubblici e privati talora dalla forte valenza simbolica, come nel caso dei contributi a valere sui fondi del 5 per mille».
L’iniziativa è stata supportata dall’azienda Quarta Caffè.
Istituita nel 1979, la Scuola di specializzazione in Beni archeologici “Dinu Adamesteanu” dell’Università del Salento è una delle più note e frequentate in Italia. Nel corso degli anni ha formato allievi provenienti da tutta Italia, alcuni dei quali ricoprono oggi incarichi di rilievo presso le strutture centrali e periferiche del Ministero della Cultura, università e centri di ricerca.