Lecce – Il XXXII Premio Vrani sarà assegnato a De Blasi, Manni, Mignone e Reale

Presidente Saracino: «Un riconoscimento da salentini a salentini»

Il XXXII Premio Vrani sarà assegnato

a De Blasi, Manni, Mignone e Reale

Riconoscimento anche a Stefania Morciano. È un premio

ai salentini che si sono distinti per l’attività professionale,

imprenditoriale, artistica, sportiva, religiosa e sociale

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Domenica 21 luglio, alle ore 21, a Borgagne (Le), in piazza Sant’Antonio, avrà luogo la cerimonia di assegnazione del XXXII Premio Vrani, promosso e organizzato dal Circolo Culturale Ricreativo di Borgagne e sponsorizzato da APOL Lecce.

Il Premio Vrani viene assegnato annualmente dal 1991 ai nativi del Salento che si sono distinti per la loro attività professionale, imprenditoriale, artistica, sportiva, religiosa e sociale.

Il Comitato del Premio, composto da Marcello Favale, già giornalista RAI, Maurizio Cisternino, Sindaco del comune di Melendugno, Mario Fiorella, Magistrato, Benedetto Accogli, Presidente APOL Lecce, Giuseppe Mauro Ferro, Accademico Ordinario dei Georgofili, Anna Rita Carati, Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Melendugno, e Piero Saracino, Presidente del Circolo Culturale Ricreativo di Borgagne, ha inteso premiare quest’anno le seguenti personalità:

  • Irene DE BLASI – Ricercatrice;
  • Daniele MANNI – Docente;
  • Elsa Valeria MIGNONE – Magistrato;
  • Damiano REALE – Imprenditore agricolo e turistico.

Riconoscimento a:

Stefania MORCIANO – Cantante, musicista

La manifestazione sarà presentata da Stefania Dima.

«Nel 1991 è nata l’idea di istituire il Premio Vrani – è il commento del Presidente Piero Saracinoun’idea piccola e semplice, come piccolo e semplice fu il premio all’inizio (e così vuole mantenersi ancora oggi), un riconoscimento, da salentini a salentini, di una solidarietà e identità culturale dalla cui forza ci piace veder nascere i frutti della cultura, dell’arte, della scienza, delle professioni e dell’imprenditorialità, dello spirito e delle capacità sportive. Pensammo a un Premio diverso dagli altri e lo pensammo dal nostro punto di vista di “Borgagnesi” e averlo così mantenuto per trentadue anni è per noi un vanto, un punto di orgoglio.»