Ieri nuove fiamme di origine dolosa sono divampate in un canneto a sud della Riserva statale pugliese gestita dal WWF I tempestivi interventi sembrano aver contenuto i danni ma la stagione dei roghi è solo all’inizio: nel Mediterraneo gli incendi estremi sono aumentati di 10 volte negli ultimi 10 anni a causa della crisi climatica Il WWF si costituirà parte civile contro i responsabili |
Estate calda, stagione di incendi anticipata. Incendi dolosi, ma favoriti dalla crisi climatica. Quindi dolosi due volte. Una terribile notizia giunge nel tardo pomeriggio di domenica 30 giugno, quando nuove fiamme di origine certamente dolosa – e alimentate da ondate di calore estreme, condizioni meteo e siccità che hanno reso secca la vegetazione- sono divampate in un canneto a sud della Riserva naturale statale di Le Cesine, in provincia di Lecce, gestita dal WWF. I tempestivi interventi via terra e via aria tramite Canadair sembrano aver contenuto i danni dei roghi, che potrebbero non aver intaccato in maniera significativa il bosco della riserva bensì solamente raggiunto l’area a sud del canneto. Ora i vigili del fuoco, coadiuvati dal personale WWF, stanno procedendo al contenimento di focolai in alcune zone di palude ed alla bonifica di altre aree. “Ringraziamo sentitamente il personale dei vigili del fuoco, di Arif, dei Carabinieri forestali e i nostri colleghi in loco che si sono prontamente attivati per domare l’incendio, lavorando tutta notte, nonché i cittadini che hanno prontamente segnalato il primo focolaio, evitando danni ancora peggiori al patrimonio unico rappresentato dalla Riserva”, dichiara Marco Galaverni, Direttore Oasi di WWF Italia. Il WWF si costituirà parte civile contro gli incendiari e continua ad agire per prevenire il terribile fenomeno degli incendi boschivi, aggravati dalle sempre più diffuse ondate di calore estreme e dalla siccità, conseguenze della crisi climatica in atto. Proprio in questi giorni, a ricordarci gli impatti legati ai roghi estremi è uno studio appena pubblicato su Nature Ecology & Evolution da un gruppo internazionale di ricercatori guidato dall’Università della Tasmania, che dimostra come negli ultimi 20 anni la frequenza e l’entità degli incendi estremi sono raddoppiate, mentre dal 2017 stiamo vivendo i sei anni più estremi per questi eventi. Nei territori del Mediterraneo solo negli ultimi dieci anni il numero degli incendi estremi è aumentato di oltre dieci volte. A giudizio i responsabili dell’ultimo incendio all’Oasi WWF di Astroni Pochi giorni fa sono rinviati a giudizio dalla Procura di Napoli i presunti responsabili dell’incendio divampato il 1° agosto, in prossimità dell’Oasi WWF Cratere degli Astroni a Napoli, che aveva distrutto oltre 40 ettari all’interno e all’esterno dell’area protetta. Causa del rogo l’esplosione di alcuni fuochi artificiali avvenuta in un’area poco distante dal confine dell’Oasi. Le azioni del WWF Eventi drammatici come questi spingono ancora una volta il WWF a continuare ad operare con maggiore impegno per diffondere la cultura della responsabilità e del rispetto per l’ambiente di cui siamo parte integrante. In provincia di Bergamo il WWF Italia coordina il progetto OFF “Out Forest Fires” che ha l’obiettivo di coinvolgere e responsabilizzare le comunità che vivono il territorio incentivando buone pratiche da impiegare in alternativa all’uso del fuoco in ambito agro-selvicolturali ed il riutilizzo del materiale vegetale di scarto così da ridurre gli inneschi colposi d’incendio. Inoltre, in alcune Oasi il WWF ha installato delle termocamere che consentono di monitorare il territorio in tempo reale e quindi di rilevare rapidamente l’innesco di un incendio boschivi allertando tempestivamente i Direttori delle Oasi. |