LA RICERCA, CHE PASSIONE!
TERZO APPUNTAMENTO DEL CICLO DI CONFERENZE
CON I DOTTORANDI E NEO DOTTORI DI RICERCA IN
“SCIENZE DEL PATRIMONIO CULTURALE”
Avrà luogo il 29 febbraio 2024 alle ore 17:00 presso la sede del MUSA (Museo Storico Archeologico dell’Università del Salento, via di Valesio, Lecce) il terzo incontro del ciclo di conferenze con i dottorandi e neodottori di ricerca “La ricerca, che passione!”, promosso dal MUSA in collaborazione con i docenti del corso di dottorato in Scienze del Patrimonio Culturale.
Nell’incontro, moderato dalla direttrice del MUSA, dottoressa Grazia Maria Signore, il dottor Stefano De Nisi terrà un intervento dal titolo: “Archeologia e tecnologia: droni e sensori per la conoscenza del territorio antico”. Interverrà il professor Giuseppe Ceraudo, docente di Topografia antica e coordinatore del corso di dottorato.
Stefano De Nisi è archeologo e dottorando del XXXVII ciclo dell’Università del Salento, con un progetto inerente alle tecniche di remote e proximal sensing per l’indagine archeologica, finanziato nell’ambito della borsa di dottorato del Programma Operativo Nazionale Ricerca e Innovazione 2014-2020 (CCI 2014IT16M2OP005), risorse FSE REACT-EU, Azione IV.4 “Dottorati e contratti di ricerca su tematiche
dell’innovazione” e Azione IV.5 “Dottorati su tematiche Green”.
In precedenza, ha conseguito la laurea magistrale in archeologia (2019) presso l’Università di Pisa e la laurea triennale nel (2016) presso l’Università del Salento. Ha svolto un periodo di ricerca presso l’Istituto di Archeologia di Mérida (Spagna) in cui si è formato all’uso delle strumentazioni geofisiche applicate all’archeologia ed ha partecipato a numerose campagne di scavo in Italia e all’estero.
La sua attività di ricerca si basa sull’uso di strumenti hardware e software per lo sviluppo di un’archeologia non invasiva.
Il Dottorato in Scienze del Patrimonio Culturale mira alla formazione di profili scientifici e professionali legati allo studio e alla conservazione e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale, attraverso lo spettro pluridisciplinare dell’archeologia, la storia dell’arte, l’antropologia culturale, le tecnologie applicate ai beni culturali.