Terzo report annuale dell’Osservatorio edile nel Salento
lavori nel settore privato già in grave affanno
solo dal Pnrr una boccata d’ossigeno che non durerà a lungo
È stato presentato stamattina, nella sala del consiglio della Camera di commercio di Lecce, il terzo report sulla filiera delle costruzioni a cura dell’Osservatorio edile nel Salento, promosso da Confapi Lecce, con il coinvolgimento delle altre associazioni datoriali salentine e con il contributo della stessa Camera di commercio. Questo terzo volume, frutto del progetto di ricerca e di elaborazione dati, contiene studi ed approfondimenti inediti ed ancor più ricco di colorati grafici e tabelle statistiche esplicative sull’andamento del comparto.
Alla presentazione sono intervenuti Giuseppe Petracca, di Confapi Lecce; Alessandro Delli Noci, assessore regionale allo Sviluppo economico; Mario Vadrucci, presidente della Camera di commercio di Lecce e l’europarlamentare Denis Nesci. La relazione è stata affidata a Davide Stasi, data analyst dell’Osservatorio edile, che ha illustrato l’evoluzione del settore, dalla grande recessione del biennio 2008-2009 fino ai giorni nostri, partendo dal contesto nazionale per giungere a quello regionale e provinciale.
Ad introdurre l’incontro è stato Giuseppe Petracca, di Confapi Lecce, che ha ribadito le finalità di questo progetto, giunto appunto alla terza edizione. «E’ una fotografia dell’esistente con riferimento ad un settore che deve essere centrale nelle scelte economiche – ha spiegato Petracca – Una boccata d’ossigeno per le imprese è sicuramente arrivata dai fondi del Pnrr, che però non sono illimitati nel tempo: nel 2026 finirà e quindi serve un tavolo di crisi nazionale del settore, che anticipi la programmazione ed eviti drammi. Il tempo per pianificare c’è e ci auguriamo che sia sfruttato al meglio. Abbiamo poi posto la nostra attenzione su alcuni grossi bandi pubblici, che favoriscono le medie e grosse imprese a discapito delle piccole e avere delle multinazionali, che fanno lavori sul nostro territorio è pagano le tasse altrove non è utile alla crescita economica del Salento».
«Ringrazio Confapi Lecce per aver redatto un report su un comparto, quello dell’edilizia, che impatta per oltre il 60 per cento della nostra economia – ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio Mario Vadrucci – Un lavoro che mette in evidenza le difficoltà che attualmente stanno incontrando tante imprese del nostro territorio. Fortunatamente il Pnrr ha portato nuova linfa all’edilizia e ai settori affini, ma è chiaro che non basta solo questo».
Poi la parola è passata all’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci, che ha evidenziato il suo sostegno alle imprese sul fronte dell’adeguamento del prezzario regionale e quindi della sostenibilità dei costi di approvvigionamento delle materie prime. «Cerchiamo di essere punto di riferimento e dare il nostro contributo per una politica dei prezzi economicamente sostenibile. Il prezzo del bitume, del calcestruzzo e di altri materiali edili ha impattato in tutte le opere pubbliche. E nei momenti di difficoltà a subirne le spese sono soprattutto i piccoli operatori economici. Questo Osservatorio è importante perché consente di fare una programmazione, interpretando i dati. Ci sono poi i temi della transizione energetica e anche su questo abbiamo una grande sfida davanti a noi per quando riguarda la pianificazione».
«Quello dell’Osservatorio edile è uno strumento fondamentale per mappare e valutare lo stato di salute di un settore portante dell’economia della provincia di Lecce – ha aggiunto l’europarlamentare Denis Nesci – Anche per quanto riguarda il Pnrr, nel processo di modernizzazione del Paese, l’attività di costruzione, innovazione, ammodernamento e qualificazione strutturale ed infrastrutturale, rappresenta la leva sulla quale fare affidamento per puntare alla crescita dei territori. Un percorso, dunque, che punti alla tutela dell’ambiente senza mai sacrificare gli investimenti necessari per non contrarre il mercato dell’edilizia di Lecce, e dell’intera Puglia».
La relazione è stata affidata a Davide Stasi, data analyst dell’Osservatorio edile che ha presentato la pubblicazione. All’interno, un approfondimento sulla strada statale 275 «Maglie-Santa Maria di Leuca», i risultati dell’indagine su un campione di 838 lotti di gare, pubblicati nel 2023. Di questi, ben 349 sono afferenti alle opere previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e dal Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc) per un importo complessivo di 245 milioni di euro (245.042.163 euro). L’importo totale dei lavori, per gli 838 lotti presi in esame, ammonta a 396,4 milioni di euro (396.457.609 euro) mentre l’importo delle gare ammonta a 402,9 milioni di euro (402.891.599 euro).
C’è anche un focus sul Prezzario regionale, assieme a un’analisi comparativa sui prezzi delle materie prime. A seguire le novità introdotte dalle disposizioni del nuovo Codice dei contratti pubblici; il valore della produzione delle imprese di costruzioni e il credito erogato alle imprese edili salentine; l’aggiornamento della consistenza dello stock immobiliare a Lecce e provincia. All’interno anche un riepilogo sulle agevolazioni fiscali, con un ampio spazio dedicato al superbonus.
Proprio quest’ultimo resta ancora al centro del dibattito perché gli oltre trenta interventi di modifica della normativa, che ogni volta producono effetti retroattivi, cambiano le condizioni e i presupposti sui quali si erano basati investimenti, scelte e relative programmazioni. L’intero comparto dell’edilizia privata è così stato messo in ginocchio. «Un guazzabuglio giuridico che compromette la tenuta di un intero sistema economico, occupazionale e sociale minando la fiducia tra Stato e imprese – ha commentato, nei giorni scorsi, il presidente di Confapi Aniem, Giorgio Delpiano. Vogliamo mantenere un atteggiamento responsabile, ma dobbiamo dare risposte concrete al comprensibile e legittimo malessere delle imprese. In caso contrario valuteremo la possibilità di avviare azioni anche di carattere giuridico-amministrativo per sostenere le rivendicazioni del sistema produttivo”.
Davide Stasi ha, infine, rimarcato l’andamento dell’«Indice dei prezzi alla produzione delle costruzioni» che misura le variazioni dei prezzi di edifici residenziali e non solo, che si formano tra l’impresa edilizia e il committente. «L’indicatore di prezzo – ha spiegato Stasi – è definito sulla base di tre componenti: i costi diretti, le spese generali e il mark-up di impresa. La decisa attenuazione della crescita dei prezzi nel 2023 riflette principalmente i ribassi dei costi dei materiali. A dicembre 2023 i prezzi alla produzione delle costruzioni per “Edifici residenziali e non residenziali” crescono appena dello 0,2 per cento su base mensile e dello 0,4 per cento su base annua».