Lecce – LICENZIAMENTO COLLETTIVO ALLA GAZZETTA, SOLIDARIETA’ DI CGIL ED FLC CGIL AI LAVORATORI

Cgil ed Slc Lecce esprimono solidarietà ai lavoratori e preoccupazione per la chiusura delle redazioni decentrate

Lecce, 16 novembre 2023 – La Cgil Lecce e la Slc Cgil Lecce, categoria che difende lavoratrici e lavoratori della comunicazione, esprimono forte preoccupazione per l’avvio della procedura di licenziamento collettivo alla Gazzetta del Mezzogiorno. La decisione di Edime non solo getta nello sconforto 75 famiglie, ma priva di un presidio di informazione e legalità le regioni di Puglia e Basilicata.

Nell’esprimere solidarietà ai 47 giornalisti ed ai 28 poligrafici coinvolti nella procedura, le segretarie generali Valentina Fragassi (Cgil) e Monia Rosato (Slc) lanciano un appello agli editori affinché tornino sui propri passi per scongiurare la chiusura delle redazioni decentrate, che da decenni assicurano nelle due regioni un giornalismo puntuale e libero, un’informazione capillare e attenta, una sentinella contro abusi e scempi sul territorio. Redazioni che sono state vere e proprie scuole di giornalismo e nelle quali sono cresciute professionalità di primo livello, che vi lavorano da decenni e che di colpo rischiano di disperdersi. Esattamente come il ricco patrimonio culturale e identitario costituito dalle edizioni locali della Gazzetta.

Stupiscono le modalità che hanno condotto alla scelta unilaterale della Edime, senza un passaggio preventivo con le organizzazioni sindacali. Il 27 ottobre scorso, quattro giorni prima del 136esimo compleanno della testata, è giunta un’asettica comunicazione su chiusure e licenziamenti, nonostante nel precedente incontro con le parti sindacali gli stessi editori avesse garantito una gestione della riduzione del personale non traumatica e comunque concordata coi lavoratori. Invece ci si è ritrovati di fronte ad un taglio lineare senza precedenti, confermato nell’incontro di ieri con il Cdr, Assostampa Puglia e Basilicata e Federazione nazionale della stampa.

Ci auguriamo che il prossimo 30 novembre, quando le parti sindacali formuleranno una controproposta, gli editori scendano a più miti consigli. Le soluzioni per mantenere i posti di lavoro (dagli ammortizzatori sociali per accompagnare i lavoratori vicini alla pensione allo smart-working) esistono, specie a fronte di un ingente finanziamento che sarebbe stato richiesto al Dipartimento per l’Editoria, che mal si concilia con la contemporanea dichiarazione di esuberi per circa il 70% del personale. È auspicabile che la soluzione per salvare tutti i posti di lavoro sia trovata in una vera trattativa aziendale entro la metà di dicembre, senza bracci di ferro. In assenza di un accordo, intervenga la politica regionale e locale, affinché la Gazzetta resti quel bene immateriale collettivo che unisce una larga parte del Sud.