LEGAMBIENTE IN PIAZZA BRINDISI CONTRO IL DEPOSITO COSTIERO GNL DI EDISON

Le critiche sul progetto di deposito costiero di GNL di Edison e la piattaforma per cui la Cgil e le associazioni ambientaliste hanno convocato un sit-in per il 24 agosto alle 18 davanti alla sede dell’autorità portuale di Brindisi, hanno provocato distinguo imbarazzati a livello politico istituzionale.
L’attenzione, in questo momento, è focalizzata sulla torcia: nella revisione del progetto iniziale presentato da Edison, al posto della ground flare è prevista una torcia sopraelevata a 45 metri.
Ma è davvero questo il problema?
Nell’area in cui è previsto il deposito costiero ci sono, ad oggi, altri 11 impianti a rischio di incidente rilevante. È evidente che chi sta alimentando la discussione concentrando l’attenzione sull’impatto della torcia, ignora le ripercussioni che un impianto del genere potrebbe avere e soprattutto non lavora nella prospettiva di un futuro rinnovabile.
“Le perplessità sul progetto sono diverse ma tendono tutte alla prospettiva di sviluppo che vogliamo per Brindisi e per l’intera regione” – dichiara Doretto Marinazzo, presidente del cirolo Legambiente di brindisi e responsabile energia di Legambiente Puglia – “Bisogna tenere presente che in tutte le fasi di esercizio si creano impatti pericolosi per l’ambiente e per la salute. La torcia è un elemento essenziale nel processo chimico dell’impianto. Infatti, non è la torcia il problema ma l’impianto”.
Il riferimento a quella che viene definita una rete ferroviaria inattiva e interferente con l’impianto altro non è che lo scalo intermodale da valorizzare accanto alla logistica che è il futuro per il porto. Sempre in tema di logistica, come e dove avverrebbe la pericolosa operazione di rifornimento di eventuali navi alimentate da GNL? Si sa che il rifornimento di navi non è come quello di automezzi lungo un’autostrada che decidano di uscire per rifornirsi in una stazione di servizio e che ci saranno forti limitazioni al traffico portuale, per ragioni di sicurezza, in presenza delle navi trasportanti GNL all’impianto, oltre alle 10 ore richieste per caricare le bettoline e al blocco delle attività nei tre punti di approvvigionamento di autocisterne nell’aria portuale interessata?
“Legambiente Puglia per queste ragioni e per il lungo impegno per un futuro fondato sulle fonti rinnovabili e per l’uscita dai combustibili fossili, sarà presente accanto al circolo brindisino, contro il sonno della ragione nell’iniziativa del 24 agosto a Brindisi” – afferma Daniela Salzedo, direttrice di Legambiente Puglia – “Il deposito costiero di Edison, così come quello gpl prospettato nel porto di Manfredonia, calpestano qualsiasi possibilità di sviluppo sostenibile dei porti e di uscita reale dai combustibili fossili, in nome dell’interesse dei pochi. Si paventano risvolti occupazionali irrisori a fronte di investimenti in un’industria stantia senza reali prospettive future che certamente non aiutano l’economia della nostra regione.”
Il mare pugliese e quello italiano devono liberarsi dalla schiavitù delle fossili che li ha caratterizzati fino ad oggi, per un futuro fatto di sviluppo di tecnologie alimentate a fonti rinnovabili. Solo così diventeremo davvero indipendenti dai paesi produttori di fonti fossili, a partire dal gas, come abbiamo evidenziato anche nella recente tappa brindisina della nostra Goletta Verde.