Napoli, 24 maggio 2024 – LILT ha scelto di celebrare la Giornata mondiale senza tabacco riunendo i presidenti delle sue associazioni provinciali italiane a Napoli. 106 realtà che ogni giorno promuovono la salute in modo capillare sul territorio e che sono in prima linea contro il tabagismo. “Proteggere i bambini dalle interferenze dell’industria del tabacco”, il tema della ricorrenza lanciato quest’anno dalla World Health Organization, ha ispirato un evento di approfondimento con pneumologi, epidemiologi ed esperti di tabagismo sui nuovi dispositivi di fumo che dilagano. Ma anche una campagna di sensibilizzazione tutta digitale sui rischi correlati allo svapare, che usa linguaggio e canali degli adolescenti. L’evento si è aperto con i saluti istituzionali di Maria Rosa Campitiello, Capo Segreteria tecnica Ministro della Salute, Francesco Schittulli, Presidente LILT Nazionale, Adolfo D’Errico Gallipoli, Presidente LILT Napoli, e Marco Alloisio, Presidente LILT Milano. Successivamente si è tenuta una tavola rotonda alla quale hanno partecipato Andrea Bianco, Direttore della Clinica di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università Vanvitelli, Silvano Gallus, Capo del Laboratorio di Ricerca Epidemiologica Medica presso l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, Anna Maria Moretti, Membro del Comitato Scientifico di LILT Nazionale e Presidente della Società Internazionale di Medicina di Genere (IGM), e Luciano Ruggia, Direttore dell’Associazione Svizzera per la Prevenzione del Tabagismo. Durante l’incontro hanno offerto una panoramica sull’evoluzione del fenomeno del tabagismo, con un particolare focus sulle abitudini delle nuove generazioni. Nel mondo gli adolescenti utilizzano le sigarette elettroniche a tassi più elevati rispetto agli adulti. Si stima che 37 milioni di giovani di età compresa tra 13 e 15 anni fumino tabacco (dati World Health Organization). I giovanissimi sono ancora più vulnerabili degli adulti di fronte a un dispositivo colorato e profumato, erroneamente considerato innocuo e talvolta regalato dagli stessi famigliari. Anche se le leggi in vigore vietano ai minorenni l’acquisto di dispositivi di fumo, i dati dicono che già all’età di 10 anni si accende la prima sigaretta o, ancora più spesso, si inizia a svapare. Tra gli 11 e i 13 anni, il 57,9% degli adolescenti fumatori scelgono la sigaretta elettronica. Tra i 14 e i 17 anni, il 38,7% sceglie un fumo misto con preferenza per la sigaretta tradizionale. Oltre i 15 anni, il 74,3% dei fumatori sceglie le sigarette tradizionali (fonte: Rapporto nazionale sul Tabagismo – Istituto Superiore di Sanità). Un trend che contraddice in pieno l’innocuità della sigaretta elettronica. Commenta Francesco Schittulli, Presidente di LILT nazionale e chirurgo senologo: “In un periodo storico in cui l’Unione Europea aspira a creare la prima generazione libera dal fumo, il quadro del fenomeno del tabagismo emerso oggi ci fa apparire questo obiettivo ancora lontano. Le nuove abitudini dei giovani, attratti da una vasta gamma di prodotti dal design accattivante e dagli aromi gradevoli, ci pongono di fronte a nuove sfide. Purtroppo i dati relativi ai danni causati dai dispositivi elettronici sono ancora insufficienti per condannarli in modo inequivocabile, ma LILT è determinata ad affrontare il dilagare delle sigarette elettroniche con il consueto impegno, diffondendo l’educazione alla salute a partire dalle scuole e dalle famiglie, e promuovendo stili di vita sani, liberi da ogni tipo di dipendenza e abuso.” C’è ancora, troppa, incertezza sulle conseguenze delle sigarette elettroniche sulla salute delle persone e del pianeta. Come spiega Luciano Ruggia, Direttore Associazione Svizzera per la prevenzione del tabagismo: “In un laboratorio di Losanna abbiamo fatto analizzare 16 sigarette elettroniche usa e getta fra quelle più presenti sul mercato. I risultati delle nostre analisi indicano la presenza di più di 100 sostanze chimiche differenti, numerosi metalli pesanti come nickel, ferro, zinco, antimonio, piombo. Metalli che non si trovano solo nell‘aerosol generato, ma già nei liquidi. Sono prodotti estremamente eterogenei: ad esempio alcuni prodotti contengono quantità di certi metalli pesanti più di 100 volte superiori ad altri prodotti.” Si conoscono gli eventi acuti prodotti dall’utilizzo di dispositivi di fumo alternativi quali le e-cigarettes: pensiamo ad attacchi di asma, sintomi respiratori ricorrenti, polmoniti, episodi di insufficienza respiratoria acuta. Meno conosciuti sono gli effetti a lungo termine anche se, recentemente uno studio dell’University College London ha dimostrato che chi utilizza puff presenta le stesse alterazioni del DNA nelle cellule del cavo orale dei fumatori di sigarette tradizionali: tali alterazioni sono legate a fenomeni di carcinogenesi e allo sviluppo futuro di Cancro del polmone. Una direttiva europea del 2014 impone che le sigarette elettroniche a sistema chiuso contengano al massimo 20 mg di nicotina per ml di liquido (dose già pesante), e che il volume di liquido non debba superare i 2 millilitri, il che permette di generare circa 600 tiri. Questi prodotti possono essere importati senza controlli e si possono acquistare su Internet con una capacità fino a 10.000 tiri e serbatoi da 10 o 15 ml. Anche a livello ambientale le usa e getta sono una catastrofe. Contengono una combinazione di plastica, metalli e batterie al litio, che complicano il loro riciclaggio. Questi materiali richiedono processi specializzati per essere separati e riciclati correttamente. I residui tossici che si trovano nelle sigarette elettroniche, come la nicotina e altri prodotti chimici, possono sfuggire ai circuiti di smaltimento tradizionali, contaminando il suolo e le acque. Questa contaminazione rappresenta un rischio significativo per la salute ambientale e pubblica. Inoltre, l’introduzione sul mercato delle e-cigarette da parte dei giganti del tabacco ha portato a un aumento della loro disponibilità e consumo. Questo incremento pone sfide aggiuntive in termini di gestione dei rifiuti e inquinamento ambientale, data la loro natura monouso e il volume di produzione. Per smettere di fumare è disponibile la Linea SOS LILT, una linea verde nazionale, con chiamata anonima e gratuita, rivolta ad ogni persona. Il numero da comporre è 800.998877. Un’équipe di esperti (composta da medici, psicologi e giuristi) risponde dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 15. SOS LILT può essere contattata anche via e-mail all’indirizzo sos@lilt.it Le iniziative della Giornata mondiale senza tabacco di LILT sono rese possibili grazie al sostegno di Banca Etica, Marga e Datwyler. |