L’ospedale incontra il territorio. Chirurgia Oncologica: approccio multidisciplinare e chirurgia mininvasiva – Bari, 24 febbraio 2024

Si terrà a Bari il prossimo 24 febbraio presso l’Aula Convegni dell’Ospedale San Paolo, il congresso L’ospedale incontra il territorio. Chirurgia Oncologica: approccio multidisciplinare e chirurgia mininvasiva organizzato dal Dott. Massimo Buonfantino, direttore dell’UOC di Chirurgia Generale dell’Ospedale San Paolo.

Interverranno per i SALUTI, alle ore 9.00, il Dott. VITO MONTANARO, Direttore Dipartimento Salute della Regione Puglia, il Dott. ANTONIO SANGUEDOLCE, Direttore Generale Asl Bari, il dr.  LUIGI ROSSI, Direttore Sanitario Asl Bari, il dr.  ALESSANDRO GUACCERO, Direttore Medico ff P.O. San Paolo, il dr. MICHELE SIMONE, Direttore Dipartimento di Chirurgia Asl Bari e la dr.ssa ROSELLA SQUICCIARINI Direttore Distretto Asl Bari .  

Si parlerà del trattamento di tutte le patologie di competenza della chirurgia generale, con una specifica attenzione per la patologia oncologica, trattata, oltre che con il tradizionale approccio open, anche con tecniche mininvasive. L’impiego di trattamenti mininvasivi è l’approccio preferenziale, al punto che la maggior parte degli interventi, soprattutto in campo oncologico, viene eseguita con tecnica robotica e laparoscopica.

Guardando ai tassi regionali, si può notare la marcata differenza tra alcune regioni. La regione con il più basso numero di ricoveri con interventi in laparoscopia è la Calabria (8,5 per 100.000 abitanti) e le regioni con il più alto numero di ricoveri con interventi in laparoscopia sono Umbria, Toscana, Liguria, Emilia Romagna e Veneto (da 26 a 36 circa per 100.000 abitanti).

Se si confrontano i tassi osservati di ricoveri con interventi in laparoscopia con quelli dei ricoveri con interventi in laparotomia, invece, le differenze più marcate tra i due tipi si evidenziano: in positivo, ossia a favore della diffusione della procedura innovativa, nelle regioni Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige; in negativo, ossia con una prevalenza della diffusione della procedura tradizionale, in Abruzzo, Calabria, Campania e Puglia. Da questo nasce l’esigenza di informare il territorio e quindi i pazienti, dei reali vantaggi di un intervento mini-invasivo e soprattutto, della possibilità di eseguire tali interventi nella propria Regione.