MADE IN ITALY: COLDIRETTI PUGLIA, 0GGI 30/4 PIÙ DI 4MILA AGRICOLTORI SI RIUNISCONO IN ASSEMBLEA IN PUGLIA

PER ORIGINE OBBLIGATORIA IN UE SUI CIBI E CONTRASTO A FAUNA SELVATICA INCONTROLLATA

L’appuntamento a Bari sarà alle ore 17,00 al Nicolaus Hotel


Oggi mobilitazione di oltre 4mila agricoltori in Puglia che si riuniranno per discutere delle sfide e delle opportunità che il settore agricolo sta affrontando e costruire, partendo dalla base, le prossime battaglie che vedranno Coldiretti impegnata nei mesi che verranno in vista anche delle elezioni europee. L’evento rappresenta un momento cruciale per la più grande associazione agricola in Italia e in Europa, che compie quest’anno 80 anni di attività.

L’appuntamento a Bari sarà alle ore 17,00 al Nicolaus Hotel con oltre 1000 agricoltori, ma in assemblea si riuniranno gli agricoltori anche a Brindisi nella Sala Convegni dell’Autorità Portuale, a Foggia nell’Aula magna Facoltà di Economia UNIFG, a Lecce all’Hotel Leone di Messapia a Cavallino a Taranto nella sala Congressi dell’Hotel Cecere a Mottola. In tutte le aziende agricole sventoleranno le bandiere gialle e campeggeranno in giro per l’Italia striscioni legati alle richieste contro le importazioni sleali, il falso made in Italy o quella per la richiesta di un piano invasi che, soprattutto in questo periodo storico, può e deve diventare un valido alleato contro i cambiamenti climatici.

Tra i temi al centro degli incontri ci sarà la necessità di garantire trasparenza sull’origine degli alimenti con la raccolta di un milione di firme per promuovere una legge europea che imponga l’indicazione chiara dell’origine su tutte le etichette alimentari. “Non è più tollerabile assistere a scene come quelle vissute durante la protesta al Brennero una settimana fa – spiega Coldiretti – dove si è visto giungere prosciutti, concentrato di pomodoro, frutta e verdura che, dopo l’ultima trasformazione, diventavano sostanzialmente prodotti italiani, con le importazioni di cibi stranieri che hanno raggiunto nel 2023 il massimo storico. L’eliminazione del codice doganale per l’origine dei prodotti alimentari deve essere una priorità”.

Ma si parlerà anche di proteggere il territorio dall’invasione della fauna selvatica incontrollata con la necessità di interventi immediati per salvare il patrimonio agroalimentare nazionale sempre più sotto assedio.