MANOVRA ECONOMICA: ATTIVO DEI DELEGATI FIM CISL A BARI

C’è qualcosa che non va nella manovra economica elaborata del Governo. Lacune vistose, secondo l’opinione della Cisl che per correggere la rotta, propone misure destinate a rendere più equo e certo il futuro del Paese. Per illustrare la posizione articolata della Cisl sulla manovra economica del Governo e le richieste di modifiche che saranno al centro della manifestazione nazionale della confederazione sabato 25 novembre a Roma in piazza SS Apostoli, a Bari si è riunito l’Attivo dei delegati FIM CISL Bari

 “Viviamo in un paese democratico- ha detto Donato Pascazio Segretario generale FIM CISL Bari – e come organizzazione pensiamo che sia utile dare informazioni e spiegare la nostra posizione  e spiegare perché abbiamo ritenuto opportuno che la manifestazione del 25 novembre sia più utile rispetto allo sciopero di venerdì 17. La Cisl ha convocato una manifestazione nazionale il 25 novembre a Roma, in piazza Santi Apostoli, in una giornata di sabato per limitare i disagi ai cittadini e per non caricare di ulteriori sacrifici i lavoratori con l’astensione di una giornata lavorativa, ma anche per evitare che le tensioni sociali vengano portate nelle aziende che in questa fase non hanno alcuna responsabilità rispetto ad una questione con il governo sui contenuti della manovra economica”

All’Attivo sono intervenuti anche Ferdinando Uliano segretario nazionale FIM Cisl, Gianfranco Gasbarro segretario generale FIM Cisl Puglia e Giuseppe Boccuzzi Segretario Generale CISL bari.

In merito a un miglioramento della manovra, la CISL innanzitutto ha ritenuto di dover di parlare con i delegati e delegati delle aziende del territori e questo sta avvenendo in tutta Italia.

“Questa mattinai nel capoluogo pugliese è stato fatto, con i delegati della FIM delle aziende della metalmeccanica della nostra provincia e “abbiamo necessità – ha detto Giuseppe Boccuzzi –  di fare insieme un’analisi di quelli che sono i punti cardine della manovra di bilancio che in queste settimane si discute nelle aule del parlamento. È una manovra che presenta molte luci e alcune ombre ed è per questo che abbiamo deciso di attivare una mobilitazione, sia sui livelli territoriali attraverso delle forme di assemblea che poi confluiranno nella manifestazione Nazionale. Quella di sabato 25 novembre non è uno sciopero, perché riteniamo che sia inopportuno far perdere ulteriori soldi ai lavoratori È necessario quindi determinare un cambiamento nell’iter parlamentare attraverso una pressione sui gruppi parlamentari di tutto il territori. Una iniziativa che possa dare dei correttivi a quei punti che noi riteniamo necessitino di correzioni a partire da quelli che riguardano soprattutto le pensioni”

“Noi abbiamo un giudizio articolato ma nello stesso tempo vogliamo sottolineare il fatto che le manifestazioni che abbiamo fatto nel mese di aprile, maggio e giugno hanno consentito di aprire un tavolo negoziale che ha di fatto spostato l’85% della manovra a beneficio dei redditi medio-bassi e questo è molto importante. Lo spiega Ferdinando Uliano  segretario nazionale FIM Cisl, che aggiunge – la manovra non è una manovra espansiva come noi ci auguravamo, doveva essere fatto di più soprattutto per lo sviluppo e per l’occupazione, però i soldi stanziati vanno nella direzione dei lavoratori e dei redditi che rappresentiamo una per tutte su 24 miliardi circa 10 miliardi vanno alla riduzione del cuneo e questo è un beneficio dal punto di vista contributivo e fiscale . Per i lavoratori i circa €100 mensili è una cosa non di poco conto come lo sgravio Quindi tutto una serie di questioni che l’azione della CISL ha messo in campo, ha consentito di raggiungere buoni risultati e noi pensiamo che si debba fare ancora di più ad esempio sul fronte delle pensioni. Abbiamo un giudizio molto critico rispetto alle questioni che il governo ha messo in cantiere per questo riteniamo che la manifestazione del 25 di novembre è una forma di pressione adeguata per tenere il tavolo e nello stesso tempo costringere il governo a cambiare posizione”

“Oggi chiaramente – ha aggiunto il segretario generale FIM CISL Puglia Gianfranco Gasbarro – oltre ad affrontare i problemi che riguardano le aziende, viviamo una situazione difficile perché dobbiamo comunque superare la questione della transizione e non riusciamo a cogliere tutte le opportunità possibili e vediamo la politica lenta sugli interventi per l’utilizzo dei fondi del PNR R, che diventano fondamentali per questo percorso di transizione  e  il  futuro che stabilirà anche le opportunità sul territorio. Occorre utilizzare i fondi per la formazione, informare i lavoratori sull’utilizzo delle nuove tecnologie. E poi abbiamo una situazione oramai incancrenita che è quella dell’ILVA, che non è possibile continuare così con un governo che non si preoccupa di dare risposte precise su qual è il progetto. È ovvio che che non possiamo più aspettare perché sullo stabilimento non ci sono investimenti, non esistono prospettive future, non vediamo interventi sulla sicurezza sul lavoro, elemento fondamentale. Parliamo tanto di sicurezza sul lavoro ma poi alla fine mancano gli elementi fondamentali.