MARCO DI NUNNO: fuori ora “Parto da me” è il secondo singolo dell’artista pugliese.

Disponibile dal 15 novembre su tutte le piattaforme digitali distribuito da Believe Music e in radio “Parto da me”, secondo singolo del cantautore e performer pugliese Marco Di Nunno dove raffinate sonorità pop-soul si intrecciano con trame elettroniche con la produzione di Marco Di Martino, alias Dima.

Il segno distintivo del brano è costituito dai cori che Di Nunno mette in risalto in varie parti della canzone e che si ascoltano soprattutto nella seconda strofa e nello special. I cori infatti, sono sintetizzati da vari effetti di Harmonizer che rendono il risultato particolarmente innovativo. La voce, dalle forti e potenti sfumature soul, si allinea perfettamente con il classico bisogno da parte del cantautore di sentirsi bene e provare nuove emozioni partendo da sé stesso. Un brano positivo e carico di speranza.

“Da dove partire, se non da noi stessi. Ho scritto questo brano nel periodo piu’ stravagante della mia vita. A 30 anni qualcosa cambia. Arriva il momento in cui fai i conti con te stesso perché il cuore inizia a mandarti segnali che devi ascoltare. Inizi ad eliminare le foglie secche del tuo passato. E a ponderare meglio ogni scelta e le persone con cui vuoi passare il tuo tempo. Sì, perché quest’ultimo diventa veramente importante quando hai 30 anni. Non ne vuoi piu’ perdere. Sei nel pieno della vita e vuoi spaccare il mondo. Questo momento è finalmente arrivato ed io me lo prendo tutto”. – Marco Di Nunno.

CREDITS
Testo: Marco Di Nunno
Musica: Marco Di Nunno e Marco Di Martino
Arrangiamento: Marco Di Martino (Dima)
Foto e copertina: Alberto Mocellin (BALTO)
Distribuzione: Believe

                                    CHI È MARCO DI NUNNO?

“Sono un testardo sognatore pugliese. Vivo tra la veracità Barese e il caos della Capitale e nel mezzo, qualche viaggio intercontinentale con un progetto di musica a cappella cui faccio parte da un paio d’anni.
Faccio della musica, il mio lavoro. E lo difendo con dignità, ogni giorno, cercando di migliorare, nel mio piccolo, un sistema che non sempre funziona.
Mi piacciono le persone. Le loro sfumature. A volte abbraccio quelle sbagliate. Altre, allontano quelle giuste.
Mi sento tutti i giorni una gazzella che cerca di correre più veloce degli altri, per salvarsi la vita, ovviamente. E Questa sensazione, mi spinge a voler osare sempre più in alto.
Sono qui per dire la verità.
Con la mia musica.
La mia voce.
Le mie rime”.


Marco Di Nunno è un cantante e performer italiano di stampo pop-rock. Formatosi tra le mura di alcune delle più importanti accademie di Bari, Roma e Milano, egli connette la sua versatilità artistica viaggiando tra la musica e il palcoscenico del teatro. 
Tra le sue esperienze più annoveranti, Marco è uno dei membri ufficiali dei “Mezzotono Piccola Orchestra Italiana Senza Strumenti” in cui contribuisce come Baritono e BeatBoxer, ad un progetto ventennale e innovativo di musica a cappella che lo vede impegnato con tournée in giro per il mondo.
Abbraccia il suo bisogno di esprimersi come cantante solista prima con partecipazioni televisive come Amici16 e The Band su Rai1, poi nelle dirette del “Mattin Show di “VivaRai2”, assieme a Rosario Fiorello, coadiuvando un’esperienza artistica unica a sé.
Nel campo del teatro musicale è attualmente impegnato con le produzioni di “My Fair Lady” e “I Promessi Sposi Opera Moderna”.
Nella prima, che vede Serena Autieri protagonista, Marco ricopre vari ruoli secondari e di Ensemble, mentre nella seconda è Renzo Tramaglino, con la regia di Graziano Galatone.
“ORA” è il suo progetto discografico d’esordio. Un mix di parole, immagini, giochi ritmici ed incastri metrici a stampo Pop, accompagnati da un fedele e specifico concept d’arrangiamento in stile elettronico, realizzato dal produttore Marco Di Martino, in arte Dima. 
I suoi testi contengono molte figure chiave. Una di queste è quella della donna, immagine frequente nei suoi brani. Lei può rappresentare sia il suo antidoto al male, sia l’elemento fagocitante dalla quale vorrebbe scappare. Ed è proprio qui che vive la dicotomia sonora del suo sound, a tratti melanconico ma aggressivo allo stesso tempo, quasi a voler significare una sua ribellione interna per ciò che non accetta, con una conseguente spinta verso la vita.