Martedì 16 gennaio, alle 11.00, nella Sala Fodale della Biblioteca Provinciale “T. Stigliani” di Matera si terrà la Conferenza Stampa per annunciare la costituzione di un presidio permanente in difesa della Biblioteca, a rischio chiusura.
Insieme, presidio per la Biblioteca
Le vicende della Biblioteca provinciale “Tommaso Stigliani” hanno assunto i toni di una delusione crescente subito dopo il 2015, quando l’ente Provincia ha perso la delega alla cultura, dovendola cedere alla Regione. Da qualche tempo, purtroppo, dai lidi della tragedia – leggi non impossibile definitivo naufragio in porto – la questione si sta arenando sulle secche della farsa, il cui apice è plasticamente incarnato dalla mancanza ormai dal 2017 di almeno un bibliotecario.
È giunto il momento di un’azione di disobbedienza civile, deliberatamente per un obiettivo non violento, a valle di battaglie iniziate nel 2015, mai interrotte e, spiace dirlo, con risultati non sempre all’altezza delle aspettative.
In tutta coscienza è un atto non di parte, ma sicuramente politico, che non esclude nessuno e il cui unico scopo è quello di scongiurare le continue mutilazioni inferte a un’istituzione cardine nel sistema della formazione a livello territoriale.
Si rischia la chiusura e nel contesto di una crescente preoccupazione per il futuro, da tempo l’Associazione “Amici della Biblioteca”, insieme a praticamente l’intero mondo associativo materano, ha promosso iniziative partecipate e lanciato accorati appelli affinché vengano rispettati gli impegni finanziari e garantiti i servizi utili a un riconosciuto faro culturale acceso su tutta la Basilicata.
Non si tratta di essere contro, ma a favore di un luogo in cui studio e ricerca possano continuare a formare e informare secondo le regole proprie di un servizio pubblico degno di questo nome. Il massimo ente territoriale, purtroppo, ormai da anni, per quanto riguarda le attività a supporto della Biblioteca, fatica a trasferire l’impegno di finanziamento destinato alle spese correnti e, l’Amministrazione provinciale, nonostante le continue sollecitazioni – veniamo al dunque – non è nelle condizioni di stanziare risorse finanziarie specifiche nel Bilancio di previsione 2024-2026.
Il 2024 inizia male. È possibile constatare il nulla di fatto consultando i documenti contabili redatti in via Ridola. La Provincia, quindi, nonostante la buona volontà di tutti, non si tratta di puntare inutilmente il dito contro nessuno, può intervenire in modo operativo e in modo da assicurare il funzionamento e i servizi essenziali solo nel momento in cui può disporre materialmente delle necessarie risorse finanziarie. Se queste non vengono trasferite s’interrompono le attività di pulizia, di vigilanza, di assicurazione, rinnovo contratti luce, acqua gas, rete fissa e mobile nonché, aspetto decisivo, di acceso all’utenza.
Solo per ragioni di cronaca, si vuole richiamare l’attenzione sulla decisione maturata dalla Regione Basilicata lo scorso 28 luglio, in cui ha destinato 1,3 milioni di euro per il finanziamento delle spese correnti della Biblioteca. Questo impegno era stato assunto dal presidente della Giunta regionale e avrebbe dovuto concretizzarsi tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre 2023.
Con il nuovo anno in corso, 2024 in rosso, è giunto il momento di riattivare l’attenzione della comunità, si tratta di un nuovo appello che, a prescindere dalle lettere ufficiali, richiamano l’impegno di quanti hanno a cuore un patrimonio inestimabile come quello custodito nella Biblioteca provinciale.
C’è da immaginare che i cittadini più sensibili, almeno virtualmente, vorranno sostenere questa battaglia civile, accettando insieme le conseguenze di una causa sacrosanta ispirata all’articolo 21 della nostra Costituzione quale contributo convinto alla democrazia matura che diventa concreto in luoghi come le Biblioteche pubbliche.
Da martedì 16 gennaio inizia un presidio al piano terra dei locali affacciati in piazza Vittorio Veneto, dove attualmente è ospitata una mostra di presepi, iniziativa pacifica che ha bisogno di una convinta e serena partecipazione. È il caso di ribadirlo, i libri sono di tutti e non votano, la comunità è invitata a sostenere una buona causa.