L’obiettivo che l’associazione propone – d’intesa con La Sorbona, Amnesty International e La Fundaçion Valsain – è che da Matera, città della Pace, come dagli anni Novanta, si considerino come Cittadini del Mare coloro che si immettono in viaggio per mare in cerca di un futuro migliore, dotandoli di un Passaporto del Mare, che possa loro garantire Protezione e Accoglienza, a prescindere dalla loro provenienza. La serata del Venerdì 8 settembre vede i riflettori puntati sulla presentazione dell’ultima fatica letteraria della giovane autrice catanese Lorena Spampinato Piccole cose connesse al peccato (Feltrinelli) che dialogherà con Rossella Rubino nel giardino del Museo Ridola, con inizio alle 18.30. Un testo che ha inizio da una domanda: cosa accade quando il mondo ordinato di due ragazzine, già turbato dalle contraddizioni dell’adolescenza, viene sovvertito da una coetanea volitiva, disobbediente e carnale? Nella seconda parte della serata, spazio alla riflessione su di un argomento di stretta attualità: i Diritti Umani. In questo caso diritti inalienabili che ogni essere umano possiede e che oggi, più che mai, sono messi in pericolo o ancora di più sottaciuti. Una tavola rotonda che vedrà gli interventi di Riccardo Noury, Portavoce di Amnesty International in Italia: Mediterraneo, dove i diritti annegano; e del Professore Álvaro Gil Robles, della Fundaçion Valsain, già Commissario per i Diritti Umani per il Consiglio d’Europa: Citoyens de la mer (Cittadini del mare). A questi esponenti seguiranno interventi di docenti della Sorbona di Parigi, Sylvain Briens, Responsabile del Dipartimento di Lingue Nord-Europee e della Professoressa Alessandra Ballotti, oltre all’intervento di S.E. Carlos Tercero, Attaché Culturale Ambasciata di Spagna in Italia. L’obiettivo che l’associazione propone – d’intesa con La Sorbona, Amnesty International e La Fundaçion Valsain – è che da Matera, città della Pace, come dagli anni Novanta, si considerino come Cittadini del Mare coloro che si immettono in viaggio per mare in cerca di un futuro migliore, dotandoli di un Passaporto del Mare, che possa loro garantire Protezione e Accoglienza, a prescindere dalla loro provenienza. *** Sinossi del testo della Spampinato – Annina ed Enza dividono una stanza nella vecchia casa della nonna, in una località non lontana da Taormina, ma dove non c’è nulla, se non pochi bar-gelateria e lidi balneari. Più grande di Annina e ormai una bellezza sbocciata, Enza si aspetta un’estate di litigi con la madre e una noia infinita. Ma la vacanza delle cugine prende tutt’altra direzione quando incontrano Bruna: la ragazza più irregolare del paese si porta dentro un lutto e una sete di rivalsa. E conosce benissimo un giro di ragazzi che si arrabattano con espedienti non proprio legali, cresciuti, come sono, in famiglie disagiate e violente. Eppure persino il capo del gruppo, Mirco, si rivela più sensibile e corretto di quanto suggerirebbero i pregiudizi. Il pericolo non viene dai maschi, ma da tutto ciò che sobbolle tra le protagoniste: rivalità, smania di diventare donne, confusione del desiderio. È Annina, la più piccola, la meno appariscente, a raccontarci la storia di quella vacanza che segna un tragico spartiacque: come osservatrice e testimone, e come chi viene di colpo precipitata nell’età adulta. La scoperta di una realtà più arcaica di quella borghese delle loro famiglie, l’affacciarsi incerto e prepotente della sessualità, l’idea di un potere femminile senza colpe e senza restrizioni, tanto generativo quanto distruttivo, sembrano aprire per le due adolescenti le possibilità della via di fuga di un diverso destino. Lorena Spampinato ha scritto un romanzo di formazione insolito sia per la costellazione delle figure femminili, sia per uno stile particolarissimo, denso ed evocativo. L’estate siciliana diventa così un teatro dove sotto lo scorrere delle esperienze adolescenziali – le feste, le sfide, il conflitto con le madri – emerge una dimensione archetipica: e si finisce ammaliati da quella forza oscura senza tempo. Lorena Spampinato è nata a Catania nel 1990. Ha vissuto a Londra e a Roma e si è laureata in Scienze politiche. Il suo romanzo, Il silenzio dell’acciuga (Nutrimenti, 2020), è stato proposto per il premio Strega 2020 da Lidia Ravera. Nel 2023 il suo secondo romanzo Piccole cose connesse al peccato (Feltrinelli). Álvaro Gil-Robles, è un giurista e attivista spagnolo. Figlio minore di José María Gil-Robles y Quiñones, che fu ministro della Guerra in Spagna nel 1935. Docente di Diritto amministrativo all’Università di Madrid. È stato Defensor del Pueblo (Difensore civico; 1983-1985 e 1988-1993); e Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa dal 15 ottobre 1999 al 31 marzo 2006 Dal 2000 al 2005 ha visitato le sedi di istituzioni pubbliche in diversi Paesi rivelando nei suoi rapporti le violazioni dei diritti umani ai rispettivi governi, per un futuro miglioramento. Riccardo Noury è dal 2003 portavoce di Amnesty International Italia, organizzazione non governativa per i diritti umani per la quale lavora dal 1980. Cura l’edizione italiana del rapporto annuale di Amnesty International. Ha due blog, sul Corriere della Sera e sul Fatto Quotidiano, e collabora con Articolo 21, Focus on Africa e Pressenza. Ha scritto, tra gli altri, Non sopportiamo la tortura (Rizzoli Libri Illustrati, 2001), La testa altrove (Infinito Edizioni, 2020), La stessa lotta, la stessa ragione (People Pub, 2020) e Molla chi boia. La lenta fine della pena di morte negli Usa (Infinito Edizioni, 2022). È tra i curatori di Poesie da Guantánamo”(Edizioni Gruppo Abele, 2007), I dimenticati. Coloro che non sono ripartiti dopo la pandemia (Infinito Edizioni, 2020) e Le donne di Minsk (Infinito Edizioni, 2021). |