Milano, 24 giugno 2024. C’è tempo fino all’8 luglio per visitare D r e a m, la soft installation di Thomas De Falco a cura di Elsa Barbieri, che, nello spazio della Fondazione Giuseppe Iannaccone di Milano, affianca arazzi e sculture tessili dell’artista a una selezione di lavori degli anni Trenta e Quaranta della Collezione Giuseppe Iannaccone.
L’esposizione nasce dall’omonima performance realizzata da De Falco negli spazi dello Studio Legale, oggi anche sede della Fondazione, per la quale l’artista, intrecciando corpo, natura, tecnologia e opere d’arte, ha inscenato un tableau vivant, una radice scultorea evolutiva.
Nella pratica di De Falco, performance e scultura sono profondamente interconnesse, come legate da un cordone ombelicale, un organo che cresce con arterie e vene che si diramano.
La scultura tessile di De Falco è una natura morta che parla attraverso la performance, la performance è un rito che alimenta un messaggio. “La performance non esiste senza scultura tessile, la scultura tessile non esiste senza il corpo del performer”, sottolinea infatti l’artista.
De Falco lavora manualmente, utilizzando la tecnica del wrapping, una moltiplicazione incessante di nodi in densi arazzi ispirati all’antica arte della tessitura con telaio verticale.
Le opere scelte per la mostra – tra cui le recenti Body e Hidden (2024) Body (2023) realizzate durante il soggiorno newyorkese dell’artista – entrano in dialogo con una selezione di opere degli anni Trenta e Quaranta della Collezione, tra cui la Popolana (1933) e la Bambina col cane (1934) di Francesco De Rocchi e gli Amanti al parco insieme (1940) e L’uomo dal dito fasciato(1940) di Giuseppe Migneco, scatenando una serie di rimandi tematici ed emozionali tra generazioni distanti tra loro.
Il progetto espositivo ha dunque la forma di un cortocircuito visivo, uno strumento per afferrare e percepire il nostro tempo, sempre più assoggettato e dipendente dalla tecnologia, partendo dalle nostre radici, storiche e artistiche. De Falco esplora il ruolo del corpo nel rapporto tra natura e tecnologia e fa tesoro della lezione del passato riflettendo sulle infinite tensioni della nostra società. Con questo approccio l’artista enfatizza ilpotere evocativo e simbolico della natura e del femminile, che nei suoi lavori trova un’espressione che potrebbe sfociare paradossalmente nella sua stessa distorsione.
I tessuti utilizzati dall’artista provengono da una collaborazione della Fondazione Giuseppe Iannaccone con Paul & Shark, azienda che da sempre pone particolare attenzione ai temi dell’ambiente e della sostenibilità.
Il brand per l’occasione ha messo a disposizione tessuti, frutto di upcycling, utilizzati per la creazione del set-up durante la performance.
Thomas De Falco
Italia, 1982. Vive e lavora tra Parigi e l’Italia
Thomas De Falco si esprime attraverso la creazione di arazzi, ispirati all’antica arte della tessitura con telaio verticale. C’è qualcosa di magico nella capacità di cucitura dell’artista, una sorta di ballata ancestrale tramandata negli anni; proprio nei materiali, come la lana, il cotone, il lino, la seta, la canapa o il ferro, viene trasmessa una sensazione di purezza al tatto e alla vista.
De Falco lavora manualmente con la tecnica del wrapping, una moltiplicazione incessante di nodi in fitti arazzi. Questa tecnica si basa sull’uso di cardi di lana che l’artista combina manualmente. A seconda di come viene avvolta, la lana può essere distribuita in modo da variare lo spessore e la forma dell’involucro scultoreo, considerando questo l’elemento più caratteristico e personale dell’artista. Le sculture di De Falco si ispirano in particolare alla natura e ai sentimenti e alle emozioni umane. È quindi la performance il mezzo attraverso il quale l’artista dà vita alla propria scultura, collegando l’involucro ai corpi dei performer che si fanno interpreti del suo messaggio artistico.
Thomas De Falco ha esposto in importanti istituzioni tra cui Musei Civici Palazzo Buonaccorsi, MAXXI, Museo Marino Marini, Fondazione Morra, Triennale Milano, Museo Dell’Ara Pacis, Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, Palazzo Monti, Casa Morra. Il suo lavoro è presente in importanti collezioni pubbliche e private. Nel suo curriculum conta già importanti riconoscimenti, il primo premio all’Award Young Artist, ricevuto a Tokyo nel 2005, e la Medaglia del Castello Sforzesco, assegnatagli a Milano nel 2010.
Fondazione Giuseppe Iannaccone ETS
Con attività che spaziano dalla valorizzazione del patrimonio artistico all’organizzazione di progetti culturali, la Fondazione Giuseppe Iannaccone ETS promuove iniziative improntate a finalità sociali e solidaristiche. L’obiettivo della Fondazione è quello di oltrepassare i confini delle classiche attività culturali istituzionali, di modo che l’arte, quale mezzo che legge la contemporaneità, divenga strumento di promozione della diversità e di confronto sui temi più attuali della società moderna. Tramite il sostegno fornito ai giovani artisti e la creazione di momenti di incontro con tutti i segmenti della società, la Fondazione chiama all’appello il mondo dell’arte, consentendogli di intervenire attivamente nel dialogo, interno e internazionale, su questioni come l’equità sociale, l’ambiente, i diritti umani e il rapporto con la tecnologia, riflettendo e influenzando il tessuto socioculturale in maniera concreta, immediata e tangibile.
Thomas De Falco
D r e a m
a cura di Elsa Barbieri
dal 21 giugno all’8 luglio 2024
l’accesso sarà consentito previa prenotazione scrivendo all’indirizzo: