Il regolamento approvato coniuga la garanzia delle eccellenze e la salvaguardia al comune diritto della pratica sportiva. Le strutture sono identifica e suddivise tra quelle con rilevanza maggiore (Pala Pinto e Caduti di Superga) e quelle con rilevanza minore.
Nella seduta del 21 giugno scorso, il Consiglio Comunale di Mola di Bari ha approvato all’unanimità il Regolamento per l’uso degli impianti sportivi comunali, un provvedimento atteso e di particolare rilevanza e che, nella sua stesura, ha visto un attivo coinvolgimento, oltre che della parte politico-amministrativa, anche di tutte le associazioni sportive.
“Il Regolamento per l’uso degli impianti sportivi comunali – hanno detto il sindaco di Mola di Bari Giuseppe Colonna e l’assessore comunale allo Sport, Marco Ungaro – è frutto di un lavoro certosino svolto in Commissione, ma anche di una serie di interlocuzioni avute con i veri protagonisti dello sport cittadino, ovvero con gli utenti, le associazioni sportive e gli sportivi tutti. Far funzionare correttamente gli impianti significa far crescere lo sport di Mola, ma soprattutto consentire a tante ragazze e tanti ragazzi di poter praticare nel migliore dei modi la propria disciplina con l’obiettivo di raggiungere il benessere sia fisico che psichico”.
“Si tratta di un regolamento di cui il nostro comune aveva bisogno da anni – ha commentato la presidente della Prima Commissione Consiliare, Stefania Capotorto – perché sancisce indelebilmente i principi di eguaglianza dei diritti degli utenti, di imparzialità, di regolarità del servizio e di efficienza ed efficacia nella programmazione negoziata”.
Attraverso uno studio dettagliato delle strutture attualmente disponibili sul territorio, il regolamento identifica e suddivide gli impianti in strutture di rilevanza maggiore (Pala Pinto e stadio Caduti di Superga) e di rilevanza minore. Queste ultime saranno soggette esclusivamente alla programmazione negoziata mentre le prime, esperiti due tentativi di programmazione negoziata falliti, saranno soggette ad una graduatoria con assegnazione di un punteggio che riconosca l’eccellenza e la professionalità della società sportiva, valorizzando il campionato disputato, l’anzianità sul territorio e la continuità nel tempo.
La condivisione di obiettivi comuni ha portato all’adozione di un provvedimento che ha saputo coniugare la garanzia delle eccellenze sportive alla salvaguardia del comune diritto sociale della pratica sportiva per tutte e tutti.