Nel palinsesto integrato di Teatro Pubblico Pugliese, Ayso Orchestra, Like a Jazz e Agimus, oltre alle produzioni delle associazioni locali, qualità e quantità per uno degli attrattori culturali di Mola di Bari. L’Amministrazione Comunale: “Funziona il binomio pubblico-privato. Auspichiamo di allargare questo metodo anche agli altri luoghi eccellenza del nostro patrimonio identitario”
La stagione del Teatro Pubblico Pugliese, le masterclass e i concerti di Ayso Orchestra, i quattro spettacoli del Festival di Stand Up Comedy targato Like a Jazz, il primo quarto della programmazione annuale di Agimus e le produzioni delle associazioni locali: è un bilancio estremamente positivo quello che si concretizza attorno al Teatro Van Westerhout di Mola di Bari, animato in questi mesi da circa 20 spettacoli che hanno fatto registrare numeri da sold out e recensioni sempre apprezzatissime.
Dopo l’ultimo appuntamento dello scorso 15 aprile del TPP e in attesa del Mosaico Musicale del Trio Ukraini per le Stagioni 2024 di Agimus (in programma domenica 21 aprile), è tempo di un primo bilancio per le attività teatrali a Mola di Bari. Qualità e quantità per un binomio che lega parte pubblica (Comune di Mola di Bari) e parte privata (le tante associazioni locali e regionali che hanno concorso all’ottima riuscita di questa prima parte del 2024).
“L’animazione culturale che si è sviluppata attorno al Van Westerhout – ha precisato il sindaco di Mola di Bari, Giuseppe Colonna – ha consentito al territorio e alla comunità di cogliere la bellezza di attività finalizzate alla valorizzazione dei saperi. Il Comune di Mola di Bari crede fortemente in questa strategia di intervento che non è solo culturale, ma anche educativa, con il coinvolgimento di tanti ragazzi e di un pubblico sempre più variegato”.
“Quello che ci rende più orgogliosi – ha commentato l’assessore comunale alle Politiche Culturali e Turistiche, Angelo Rotolo – è l’essere riusciti a portare a teatro un numero elevatissimo di spettatori, centrando così il duplice obiettivo di valorizzare uno degli attrattori culturali più importanti della nostra città, il Teatro Van Westerhout, e di proporre un palinsesto di eventi che ha attirato anche tantissimi fruitori dai Comuni limitrofi. Oggi possiamo dire senza timore di essere smentiti che il Van Westerhout è diventato centro culturale di riferimento non solo per la nostra città, ma anche per tutto il comprensorio e che l’abbinamento pubblico-privato ha funzionato. Un sistema che auspichiamo di replicare e intensificare anche per il prossimo futuro, anche attraverso la valorizzazione degli altri attrattori culturali e artistici”.
“Una stagione di successo che ha coronato i desiderata di questa Amministrazione comunale e le intese con la nostra programmazione che ha voluto coniugare la grande tradizione, i classici, con il contemporaneo, la musica, il territorio – il bilancio di Giulia Delli Santi, dirigente Attività Teatrali del Teatro Pubblico Pugliese sulla stagione di Mola di Bari – I numeri parlano chiaro, 55 abbonamenti e oltre 1000 presenze per un teatro di meravigliosi 200 posti. L’obiettivo è annunciare subito la prossima stagione per lavorare ancora insieme ad un nuovo anno di bellezza ed emozioni per la cittadinanza”.
“Negli scorsi mesi i nostri ensemble sono stati ospiti del Comune di Mola di Bari per masterclass e concerti nello splendido teatro van Westerhout a Mola di Bari. Questa collaborazione ha consentito da un lato che il talento delle nostre giovani eccellenze provenienti da tutta Italia potesse avere una vetrina prestigiosa e dall’altro che la comunità locale potesse godere della energia e della gioia che questi ragazzi esprimono attraverso la musica classica – il commento di Teresa Satalino di Ayso Orchestra – Torneremo molto volentieri con i nostri prossimi progetti a Mola di Bari dove troviamo sempre una accoglienza calorosa ed entusiasta sia da parte del pubblico, sia da parte del team dell’organizzazione sempre impeccabile. Investire in attività come le nostre da parte di un Ente pubblico vuol dire perseguire un progetto virtuoso: fare dialogare il capitale umano costituito dalla nostra migliore gioventù con il nostro patrimonio culturale”.
“La scommessa per Like a Jazz era proprio avvicinare il pubblico ad un teatro moderno, attuale e critico – ha commentato la direttrice artistica di Like a Jazz, Lisa Angelillo – La loro è una comicità oggi necessaria più che mai. Tra una battuta e l’altra ti prendono in contropiede e ti obbligano ad un risveglio mentale possibile a suon di risate. Portare poi la stand up comedy in un teatro elisabettiano come quello di Mola di Bari significava per tutti noi della Like a Jazz premiarli per l’impegno civile e sociale che c’è dietro al loro lavoro. Far divertire e riflettere assieme non è compito facile. In ultimo siamo riusciti a tenere i prezzi degli spettacoli bassissimi grazie al sostegno del Comune di Mola ed al contributo di Autoclub Bari. L’unione e gli sforzi di tutti noi hanno reso possibile due edizioni di qualità altissima che il pubblico ha premiato ed apprezzato. Quando, nel 2018, sono tornata a vivere in Puglia, avevo notato con dispiacere che i nostri due teatri erano spesso semivuoti. In questi anni molto è stato fatto, sia dal Comune di Mola di Bari sia dalle realtà professionali locali come la nostra, per riavvicinare il pubblico al teatro. L’auspicio è che si possa continuare a crescere assieme a chi ci segue nella meravigliosa cornice del Teatro Van Westerhout di Mola”.
“Festeggiando i trent’anni di attività musicale, le stagioni 2024 dell’Agìmus fino ad ora hanno proposto, oltre all’attività fuori sede e ai matinée per gli studenti, ben 10 spettacoli di raffinata qualità e con risultati che stanno andando ben oltre le nostre aspettative: 130 abbonati, teatro quasi sempre sold out, innumerevoli recensioni della critica – il bilancio provvisorio di Piero Rotolo, direttore artistico di Agimus – Niente di più dell’affetto, dell’attenzione e del gradimento del pubblico possono gratificare l’impegno con il quale cerchiamo di tenere sempre più alto il livello delle nostre programmazioni, che riteniamo uno strumento di crescita culturale al servizio della comunità. Ci si può sentire al centro del mondo pur continuando a rimanere in periferia. Riteniamo che il percorso intrapreso trent’anni fa dall’Agìmus abbia consentito alla città di sentirsi parte del processo di arricchimento culturale di un territorio capace negli ultimi tre decenni di compiere passi da gigante nella costruzione di una prospettiva di ampio respiro e di visione del Sud lontana dagli stereotipi nei quali era rimasta ingabbiata per lungo tempo”.