Oggi, 9 settembre, la Città di Bari, l’ANPI (Associazione nazionale partigiani d’Italia), l’IPSAIC (Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea), l’ANNPIA (Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti) Bari, la CGIL Camera del Lavoro di Bari, il Coordinamento Antifascista e l’ARCI Bari ricordano l’81° anniversario della difesa del porto dall’attacco delle truppe naziste.
Il 9 settembre del 1943 la nostra città contribuì, infatti, in maniera determinante alla lotta di Liberazione nazionale: un gruppo di civili – composto da donne, uomini, persino ragazzi, tra cui l’allora quattordicenne Michele Romito – si affiancò spontaneamente alle truppe del generale Nicola Bellomo e difesero con coraggio la città vecchia e il porto da un attacco dell’esercito nazista, proteggendo così un presidio strategico per gli esiti della seconda Guerra mondiale.
La cerimonia si è svolta alle ore 9.30, introdotta dalla deposizione di una corona d’alloro da parte del sindaco Vito Leccese presso il Palazzo della vecchia Dogana nel porto:
“Oggi siamo qui, insieme, per commemorare un evento che ha segnato la nostra storia e la nostra identità collettiva, forse l’episodio più significativo dopo le vicende del 28 luglio del 1943 – ha ricordato Vito Leccese -. All’indomani dell’armistizio Bari ha dimostrato, infatti, un eroismo che merita di essere ricordato e celebrato. Il 9 settembre del 1943 la città si mobilitò: donne, uomini e giovani, spinti dal senso di responsabilità e dalla fiducia nel futuro, scesero in strada per proteggere ciò che di più caro avevano: la loro casa, la nostra città, la libertà di tutti. Oggi, a distanza di 81 anni, le loro azioni continuano a ispirarci e a richiamarci all’importanza della Resistenza e della solidarietà.
Ricordare questi eventi, è bene sottolinearlo, non è un mero esercizio di memoria ma un dovere, perché è attraverso la memoria che possiamo evitare di ripetere gli errori del passato. È fondamentale che le nuove generazioni comprendano che la democrazia, la libertà e i diritti umani non sono conquiste definitive ma beni fragili da difendere quotidianamente. I valori per cui quei cittadini hanno lottato sono parte integrante del nostro presente e del futuro che desideriamo costruire.
La guerra, come abbiamo imparato, si combatte non solo con le armi ma anche con le idee, con la cultura e soprattutto con il coraggio di opporsi a ogni forma di violenza e di oppressione. Le testimonianze di quel periodo ci insegnano che il cambiamento possibile si radica nel gesto semplice, ma potente, di persone comuni, pronte a lottare per i propri ideali.
Per gli episodi del ‘43, nel 2007 il presidente Napolitano ha conferito la medaglia d’oro al merito civile alla città di Bari: oggi desidero ringraziare la CGIL, l’ANPI, l’ARCI, il coordinamento antifascista e tutti coloro che lavorano quotidianamente per mantenere viva la memoria del contributo che la città di Bari ha offerto alla lotta di Resistenza.
Il ricordo deve essere una pratica quotidiana che ci orienti verso la pace, ci allontani dalle guerre e faccia in modo che gli orrori consumati nel passato non vengano perpetrati mai più.
Mentre oggi ricordiamo l’eroismo di coloro che hanno difeso Bari, rinnoviamo perciò il nostro impegno per una città e una società più giuste, libere e inclusive. Continuiamo a lavorare insieme per riannodare i fili della nostra storia e costruire un futuro in cui i valori che hanno guidato i nostri padri e le nostre madri nella lotta al nazifascismo siano non solo celebrati ma vissuti quotidianamente”.
A seguire, le celebrazioni sono proseguite, con l’assessora comunale alle Culture Paola Romano, in largo Maurogiovanni, dov’è installata la pietra d’inciampo che ricorda il contributo del giovanissimo Michele Romito e dei cittadini di Bari vecchia, nonché dei militari guidati dal generale Bellomo, alla lotta di Liberazione.
Inoltre, la vicensindaca Giovanna Iacovone è intervenuta all’omaggio alla Resistenza dei postelegrafonici nel Palazzo ex Poste in piazza Cesare Battisti.