Omceo Bari – Diritti madri medico e potenziamento medicina generale.

Anelli: “Soddisfazione per le mozioni in consiglio regionale. Ora si affronti l’emergenza”

Bari, 4 Luglio 2024. “Esprimo a nome dell’Ordine dei medici che rappresento un sentito grazie alla Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone e agli altri firmatari delle due mozioni approvate ieri” – commenta così Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari l’approvazione a maggioranza in Consiglio regionale della mozione che impegna la Giunta regionale ad adottare provvedimenti urgenti per la messa in campo di misure per il sostegno ed il potenziamento della medicina generale e la riorganizzazione del servizio di emergenza 118. La seconda mozione impegna il governo regionale ad istituire un tavolo di confronto con Regione e medici di medicina generale ed associazioni di categoria, per risolvere il problema relativo al riconoscimento del punteggio di servizio alle madri medico che hanno sospeso l’attività per assistere ed allattare i figli al primo anno di vita.

“Il Consiglio regionale interviene sul tema dell’assistenza territoriale, una delle criticità attuali del sistema sanitario pugliese, che anche a causa mancato intervento di riforme a livello nazionale ha visto l’aumento dei carichi di lavoro per i medici, la carenza di personale e la mancanza di altre figure professionali che possano costituire equipe territoriali capaci di dare risposte ai bisogni di salute dei cittadini”. – continua Anelli.

Il consiglio regionale ha preso atto di queste difficoltà e invitato la giunta ad impegnarsi per dare delle risposte che vadano nella direzione del potenziamento dell’assistenza territoriale, attraverso l’introduzione di collaboratori di studio, la riduzione della burocrazia e il miglioramento dei livelli di assistenza attraverso l’associazionismo medico che ottimizza l’impiego delle risorse umane. La mozione prevede anche la riorganizzazione e il potenziamento del sistema 118, altra criticità nella criticità del nostro sistema di cure territoriali”. – aggiunge Anelli – “La prospettiva è di interloquire con il governo nazionale al fine di individuare risorse che possano in futuro sostenere l’assistenza anche nelle Case di comunità, punto di riferimento voluto dalle norme nazionali dell’assistenza territoriale”.

È infine importante che il Consiglio abbia fatto un focus sulle madri medico, anche alla luce del fatto che la professione sarà sempre più declinata al femminile. Sotto i 50 anni prevalgono infatti le donne medico, i cui diritti vanno tutelati pienamente”. – conclude Anelli.