Con una manifestazione di grande successo, ieri, presso la Sala Ricevimenti di Villa Jamele, ad Orsara di Puglia, è stato celebrato uno dei momenti più importanti del progetto “Biocooperazione della Daunia”, ideato e messo in atto dalla cooperativa “Daunia&Bio” e finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del PSR (Programma di Sviluppo Rurale) 2014-2022, per promuovere la centralità e il valore della cooperazione di filiera, attraverso eventi che hanno come protagonisti i prodotti agricoli dei partner e le loro peculiarità.
Nell’accogliente tenuta di nella tenuta di Piano Paradiso, di proprietà dello “Chef contadino” Peppe Zullo, che ha collaborato con entusiasmo all’organizzazione dell’evento, si è svolto il seminario intitolato “Cultura delle produzioni sostenibili di alta qualità”. Il titolo “giocava” con la parola Cultura per indicare che nelle tecniche e nelle strategie relative alle cOlture, bisogna introdurre l’alta formazione per creare una mentalità nuova negli operatori del settore, educata all’utilità, alla salute, alla sostenibilità e, perché no, anche al gusto, dei prodotti della terra, rigorosamente “bio”, e delle loro trasformazioni gastronomiche.
L’appuntamento orsarese è giunto a coronamento di una serie di iniziative, sempre curate da “Daunia&Bio” nell’ambito del progetto, che hanno coinvolto le scuole a indirizzo alberghiero, della ristorazione e agrario oltre che le imprese agricole a vocazione biologica che fanno parte della cooperativa.
Al seminario hanno preso parte gli studenti di cinque Istituti di Istruzione Superiore della provincia di Foggia: l’Istituto Professionale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera (Ipeoa) “Enrico Mattei” di Vieste, l’Istituto Professionale Alberghiero “Michele Lecce” di San Giovanni Rotondo, l’Istituto Professionale Statale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione (Ipssar) “Bonghi di Lucera”, l’Ipeoa “Luigi Einaudi” di Foggia e l’Ipeoa “Giuseppe Pavoncelli” di Cerignola.
Ad introdurre l’appuntamento, moderato dal giornalista Loris Castriota Skanderbegh, il Presidente di “Daunia&Bio” Stefano Pirro, che ha raccontato la genesi di questa Organizzazione di Produttori Agricoli, operanti nel territorio di Foggia e specializzati nella coltivazione con i metodi dell’Agricoltura Biologica. È composta da una 70ina di soci, anche molto importanti e conosciuti nel settore, ed è nata nel 2011 con la missione di aggregare le produzioni di cereali biologici, e specialmente del grano duro, e garantire al consumatore l’origine, la sicurezza alimentare, la qualità delle colture, valorizzando le tipicità dell’area, e favorendo così lo sviluppo economico e sociale della Daunia. Per la cooperativa, i prodotti da agricoltura biologica sono da considerarsi tipici per eccellenza, in quanto solo il rispetto della natura e dell’ambiente di riferimento permettono di conservare pienamente la cultura e le tradizioni locali. Il dott. Pirro ha ricordato che, per migliorare la cooperazione tra i produttori e accrescere la visibilità dei loro prodotti, sarà allestito un punto vendita comune in Viale Fortore, a Foggia, nel quale sarà possibile acquistare prodotti agricoli freschi e trasformati delle aziende partner. Sarà questo evento, assieme ad alcune iniziative di marketing ad esso legati, che rappresenteranno la chiusura del progetto “Biocooperazione della Daunia”,
Uno speciale calore ha trasmesso ai tanti partecipanti il padrone di casa, Peppe Zullo, una “star” riconosciuta e affermata della ristorazione di qualità basata sui sapori tradizionali garantiti dai prodotti tipici locali rigorosamente selezionati in base alla loro stagionalità.
La sua cucina è profondamente legata alla tipicità locale, ai frutti naturali e selvatici che trasmettono l’identità del territorio e dei suoi prodotti autentici e sani, come le abitudini di vita preservate nel dinamico mondo contadino.
Peppe ha ricordato solo l’ultimo di una lunghissima serie di premi ricevuti per la sua benemerita carriera: quello di “Contadino dell’anno”, ricevuto domenica 27 ottobre nel corso della sesta edizione di “Eruzioni del Gusto”, fiera che promuove enogastronomia, viticoltura ed enoturismo dei territori vulcanici che si è svolta nel Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa (Napoli).
«Oggi si parla di “agrichef”: un contadino che sa anche cucinare e un cuoco che sa fare il contadino, che garantisce la sostenibilità, ambientale, ma anche sociale ed economica della sua attività». Una sapienza che lo chef orsarese trasmette nella sua scuola di cucina, che in questi giorni ospita, ad esempio, il 20enne Esteban Melero, Catalano di Barcellona che si è detto felice di frequentare una “fucina” nella quale si riscoprono i valori della gastronomia legata alle genuine produzioni agricole, dopo tanti anni di “alchimie” della gastronomia molecolare.
A salutare i protagonisti del seminario è stata per prima la Senatrice Anna Maria Fallucchi, che si è allontanata qualche minuto dai lavori di aula di Palazzo Madama per plaudire all’iniziativa di “Daunia&Bio” e ricordare che lei stessa è imprenditrice del settore della ristorazione e della produzione “bio” e per questo pienamente consapevole del lavoro svolto con il progetto “Biocooperazione della Daunia”.
Altro saluto istituzionale è stato porto dal Sindaco di Orsara, Mario Simonelli, che ha ricordato il valore dell’uomo da mettere al centro delle attività degli operatori della produzione agricola e della gastronomia, i quali devono perseguire senz’altro l’appagamento del gusto e il benessere di chi beneficia dei frutti del loro lavoro.
Le relazioni sono state svolte da Matteo Manna, Coordinatore dell’Istituto di Certificazione Bio ICEA per la Puglia, che ha parlato di “Attualità e prospettive della produzione biologica di qualità”; dal Dott. Michele Carlo Lo Storto, Agronomo esperto in ricerca industriale, con un intervento intitolato “Il corpo e il pianeta si curano a tavola; l’esempio Daunia&Bio”; dal Dott. Giovanni Occhionero, Chimico Farmaceutico, Biologo Nutrizionista, docente a contratto dell’Università del Molise, docente dell’IMeB -Istituto di Medicina Biointegrata, che ha affascinato gli studenti con esposizione intitolata “Il cibo tra sacralità e demonizzazione: la schizofrenia alimentare”, sfatando i luoghi comuni sugli alimenti e i loro effetti sulla fisiologia umana.
Ha chiuso la sessione “tecnica” Vinicio Razionale, Responsabile assicurazione e qualità di ICEA, che ha anticipato l’importanza della creazione del “Biodistretto della Daunia”, obiettivo dell’altro grande progetto di “Daunia&Bio”, che promuove la collaborazione tra i produttori, i cittadini le istituzioni e altri attori della filiera agricola per la gestione sostenibile del territorio, rispettosa dell’ambiente, dell’identità e della fruibilità degli spazi rurali.
La fase finale dell’evento a Villa Jamele è stata dedicata ad un “cooking show”, nel quale lo chef Peppe Zullo, coadiuvato dai docenti e da alcuni studenti degli Istituti invitati, ha realizzato piatti tradizionali gustosissimi con i prodotti tipici e “bio” del territorio, rigorosamente legati alla stagione autunnale, forniti dalle aziende impegnate nel progetto di Biocooperazione a dimostrazione della varietà di impieghi e dell’eccellenza delle ricette che la gastronomia di Capitanata può offrire.
L’organizzazione, l’allestimento, la comunicazione e la gestione tecnica dell’evento e della sua trasmissione in streaming sul web è stata curata dalla “Koinè comunicazione”, coadiuvata dalla “Warning Film” di Foggia.