Sin dalla Preistoria il mare ha avuto l’importante ruolo di mettere in connessione persone e luoghi distanti. A testimoniarlo, nel corso del Neolitico e dell’età del Rame, non solo manufatti e materie prime esogene, ma anche segni e simboli di ampia diffusione nel Mediterraneo, come dimostrano ad esempio, due monumenti sacri del Sud-Est peninsulare: Grotta dei Cervi di Porto Badisco e Grotta delle Veneri di Parabita.
Sabato 13 luglio nel pomeriggio, al Museo verranno presentati dagli archeologi Ida Tiberi, Giorgia Aprile e Alberto Potenza i risultati di due progetti multidisciplinari condotti dall’Università del Salento in collaborazione con la SABAP per le province di Brindisi e Lecce tra il 2015 e il 2019 e che hanno consentito di ricostruire l’ampia rete di scambi resa possibile, dal VI millennio a.C., proprio grazie ai progressi nella navigazione.
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