Il Presidente nazionale Capacchione fa il punto della situazione con i concessionari demaniali di Lecce, Melendugno e Tricase
Lecce, 29 gennaio 2024 – Si è tenuto nella mattina di oggi, presso la sede di Confcommercio Lecce, un partecipato incontro organizzato dal SIB Confcommercio Lecce con i concessionari demaniali dei comuni di Lecce, Melendugno e Tricase, cui ha partecipato anche Antonio Capacchione, presidente nazionale S.I.B. Confcommercio. All’incontro hanno preso parte anche il Presidente di Confcommercio Lecce Maurizio Maglio, il presidente di SIB Confcommercio Lecce Sandro Portaccio e il Direttore di Confcommercio Lecce Federico Pastore.
«L’incontro di oggi aveva l’obiettivo di fare il punto della situazione sul tema del rinnovo delle concessioni demaniali» – esordisce il presidente Portaccio– «in particolare con gli imprenditori balneari che operano nei territori di Lecce, Melendugno e Tricase, i cui comuni hanno concesso al momento la proroga di tali concessioni fino al 31/12/2024, a differenza tutti gli altri comuni rivieraschi della provincia che hanno provveduto a rilasciarla fino al 31/12/2033, nelle more dell’ auspicabile definitiva definizione legislativa della materia».
Durante l’incontro ci si è confrontati anche su eventuali ricorsi da intraprendere come categoria, rispetto alle fughe in avanti di alcuni comuni pur in assenza di un’esplicita disciplina statale in questo senso.
«La soluzione del tema del rinnovo delle concessioni demaniali è politica e legislativa» – ribadisce il presidente nazionale SIB Antonio Capacchione.- «Gli eventuali ricorsi oggi sono un necessario atto di autodifesa della categoria per sopperire ai ritardi di governo e parlamento nell’emanare una volta per tutte un atto normativo o amministrativo chiarificatore sulla durata delle concessioni demaniali marittime».
«Da diverso tempo siamo in pressing sul governo affinchè ponga in essere un intervento normativo chiarificatore o, comunque, l’emanazione di provvedimenti amministrativi che evitino la gestione confusa e caotica delle funzioni amministrative in materia. Anche al fine di evitare che alcuni comuni procedano autonomamente alla messa a gara senza un riferimento normativo preciso, il quale non può che essere statale» conclude il Presidente Capacchione