PIM – Pronto intervento minori: oggi la sigla della nuova convenzione tra l’assessorato al Welfare e la Procura presso il Tribunale per i minorenni e il bilancio dell’ultimo anno di attività

È stato siglato stamattina, a Palazzo di Città, il rinnovo del protocollo d’intesa con il quale l’assessorato comunale al Welfare e la Procura presso il Tribunale per i minorenni di Bari intendono proseguire l’esperienza dell’Unità Operativa di pronto intervento minori – PIM che sin dal suo avvio, nel 2019, consente di intervenire tempestivamente nei casi di abuso-maltrattamento, devianza, evasione dell’obbligo scolastico relativi a minori residenti o rintracciati nell’Ambito di Bari.

A siglare il protocollo l’assessora al Welfare Francesca Bottalico e il procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Bari Ferruccio De Salvatore, alla presenza del comandante provinciale della Guardia di Finanza Pasquale Russo, del comandante della Polizia locale Michele Palumbo, del direttore della ripartizione Servizi alla persona del Comune di Bari Giancarlo Partipilo e dell’equipe socio-educativa dell’Unità di pronto intervento minori.

Negli ultimi anni il PIM ha ricevuto più volte il riconoscimento di buona prassi nel panorama nazionale, proponendosi come modello di lavoro sinergico e strumento di intervento, prevenzione e protezione dei minori in grado di ridurre in maniera significativa i tempi di intervento su casi complessi quali segnalazioni di condotta irregolare e devianza minorile, inadempienza scolastica, conflittualità genitoriale, incapacità educativa, violenza fisica e sessuale sui minori.

Nel corso dell’incontro è stato anche illustrato un resoconto delle attività svolte nel corso del 2023 dall’equipe impegnata nelle inchieste sociali sui minori a rischio segnalati alla Procura competente.

Le segnalazioni sui minori in difficoltà che possono pervenire da cittadini, scuole o altre istituzioni, vengono vagliate e istruite dal PIM, composto da tre assistenti sociali, un agente distaccato del comando provinciale della Guardia di Finanza, un maresciallo della Guardia di Finanza della sezione della Polizia giudiziaria minorile della Procura presso il Tribunale per i minorenni e un sovrintendente della Polizia locale.

L’unità operativa lavora anche in stretta collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per tenere un filo diretto con le scuole.

Nel 2023 all’Ufficio Interventi Civili della Procura minorile sono giunte 243 segnalazioni che sono state suddivise, in base alla natura delle stesse, tra il PIM (Pronto Intervento minori con competenza sul territorio della Città di Bari) e l’UIC (Ufficio Interventi Civili con competenza sul territorio dell’intero distretto ad eccezione della Città di Bari).

Attività del PIM e dell’Ufficio Interventi Civili dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023:

116 fascicoli a cura del PIM (42 nel 1° trimestre, 31 nel 2° trimestre, 26 nel 3° trimestre, 17 nel 4° trimestre) e 127 fascicoli a cura UIC – Ufficio interventi civili per un totale di 140 minori seguiti.

I 116 fascicoli del PIM sono così suddivisi per Municipi:

53 del Municipio I

22 del Municipio II

24 del Municipio III

5 del Municipio IV

9 del Municipio V

cui si aggiungono 3 minori intercettati dalla ripartizione Servizi alla persona (migranti o senza residenza)

Eterogenei i casi di cui il PIM si è occupato:

36 casi di condotta irregolare e devianza

6 casi di inadempienza scolastica

74 casi di conflittualità genitoriale, incapacità educativa, violenza fisica/assistita e violenza sessuale.

“Ancora una volta la Città di Bari dimostra l’efficacia delle progettualità innovative dell’assessorato al Welfare collaborando in rete con le istituzioni cittadine – ha esordito Francesca Bottalico -: significativi sono i progressi compiuti nella tutela dell’infanzia e dell’adolescenza e in particolare nel campo della prevenzione e del contrasto alle devianze minorili. Negli ultimi 10 anni si è attivato e consolidato un importante lavoro di collaborazione tra reti territoriali e istituzionali per il quale desidero ringraziare tutti gli operatori coinvolti per la fiducia e la professionalità dimostrate nei propri ruoli. Sono stati anni importanti che hanno visto più che quadruplicare gli interventi sociali ed educativi in ogni area, dai minori agli adulti. Nei prossimi mesi proseguiremo e completeremo il ciclo con l’istituzione di una delle prime sperimentazioni di centro di mediazione penale, focalizzato sulla dimensione preventiva e riparativa piuttosto che repressiva. Siamo consapevoli che il lavoro sull’educazione, la prossimità e la cultura della legalità sia essenziale e necessario accanto al lavoro con le Forze dell’ordine e della magistratura. Il nostro impegno si estende al sostegno delle vittime così come degli autori dei reati, coinvolgendo la rete familiare e sociale. Cerchiamo di intervenire sui sistemi sociali, affrontando le radici profonde del malessere e della violenza che spesso sfociano in fenomeni come il bullismo tra pari, l’autolesionismo e la violenza contro se stessi”.

“Il PIM, composto da assistenti sociali del Comune di Bari e Forze dell’ordine, interviene prontamente su segnalazioni riguardanti minori in condizioni di grave disagio, spesso a rischio per la loro incolumità fisica, psichica e sessuale, inclusi i casi di ragazzi coinvolti in comportamenti devianti – ha proseguito il procuratore Ferruccio De Salvatore -. Non possiamo dire che si stia registrando una riduzione del disagio minorile che anzi sembra aumentare, coinvolgendo bambini e adolescenti di ogni fascia sociale. Continua ad abbassarsi la soglia di accesso all’alcol e l’uso degli stupefacenti tra i giovanissimi è sempre più diffuso, come sempre più diffuse sono le nuove dipendenze, la ludopatia e quelle da internet e cellulare. Neanche possiamo dire che sia diminuita la criminalità minorile che, anzi, è in espansione. Nel nostro distretto, che comprende le province di Bari, Bat e Foggia, si è registrato, nel corso dell’ultimo anno giudiziario (1 luglio 2022 – 30 giugno 2023) un incremento del 7,7% con 985 procedimenti iscritti a fronte dei 915 dell’analogo periodo precedente (in tanti procedimenti sono coinvolti più minori) con ben 169 residenti nel capoluogo di regione. È aumentato anche il numero delle ragazze entrate nel circuito penale come autrici di reato (ben 147 in tutto il distretto, di cui una quarantina residenti a Bari). Quando parlo di criminalità minorile mi riferisco a una criminalità minorile sempre più aggressiva e violenta che vede coinvolto un numero sempre crescente di adolescenti che delinquono o cominciano a delinquere solo per mettersi alla prova, per noia, per spirito di emulazione. Però dobbiamo dire che la criminalità minorile è in aumento, ma non solo nel distretto di Bari, lo è in tutto il Paese e in Europa. Il raccordo tra le istituzioni, la presa in carico da parte dei servizi di un minore che vive una situazione di disagio o di un adolescente irrispettoso delle regole, che rischia di entrare nel circuito penale, resta l’arma migliore per contrastare il malessere che pervade il mondo giovanile, anche se i risultati si potranno vedere solo nel corso del tempo. Tutto a condizione che il bambino e l’adolescente restino figure centrali dei nostri pensieri e delle nostre azioni, così come ci chiede la convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.

Il comandante provinciale della Guardia di Finanza Pasquale Russo ha sottolineato come la Guardia di Finanza sia parte attiva in questo protocollo ritenendo fondamentale fornire ai minori, che rappresentano il futuro, tutti gli strumenti di tutela disponibili, con piena consapevolezza.

“La Polizia locale è orgogliosa di essersi unita al progetto sin dal 2020 e durante questi quattro anni, come evidenziato dal procuratore, si sono ottenuti risultati soddisfacenti – ha concluso Michele Palumbo -. In questo contesto riteniamo che la formazione professionale degli operatori coinvolti nel delicato compito di tutela dei minori sia essenziale. Pertanto, il 27 marzo prossimo, presso il nostro Comando, si terrà una giornata di studio e approfondimento sul decreto Caivano che amplia la possibilità di interventi repressivi in termini di adozione di misure cautelari nei confronti dei minori di età compresa tra i 14 e i 18 anni e prevede interventi che possano avere un’efficacia dissuasiva e repressiva al tempo stesso”.