Roma, 14 maggio 2024 – Si è conclusa la sesta edizione di Corti di Lunga Vita, il concorso internazionale di cortometraggi promosso da 50&Più. La cerimonia di premiazione, che si è svolta presso il Cinema Troisi di Roma, ha visto trionfare l’opera ‘El regalo’ dell’attrice e regista spagnola Rosario Pardo per la categoria internazionale e ‘Mani tese’ di 50&Più Lecce per il Premio 50&Più. All’appuntamento di martedì 14 maggio, il Vice Presidente Vicario Nazionale 50&Più Sebastiano Casu, la giunta e il Segretario Generale 50&Più Gabriele Sampaolo.
“Questo evento vuole contribuire a far crescere la socialità, un obiettivo che da sempre l’Associazione 50&Più persegue e di cui si sente il bisogno costante. Lo dimostrano anche tutti gli altri appuntamenti nel corso dell’anno, dai concorsi canori e artistici alle olimpiadi, non solo a livello provinciale ma anche nazionale. Il tema di quest’anno rappresenta un messaggio positivo perché indica presenza, ci dà fiducia e forza per superare le difficoltà della vita. Quest’anno, rispetto agli scorsi anni, dalle opere traspare un diffuso ottimismo sul futuro e questo fa ben sperare perché senza un filo di ottimismo tutto diventa più difficile” ha commentato Sebastiano Casu, Vice Presidente Vicario Nazionale 50&Più.
‘Eccomi’ è il tema scelto per la sesta edizione, su cui oltre 60 registi italiani e stranieri, i soci e le associazioni provinciali si sono cimentate nella narrazione. A spiegare la scelta è Gabriele Sampaolo, Segretario Generale 50&Più: “Corti di Lunga Vita si conferma un appuntamento importante per la nostra associazione. Il tema di quest’anno è in linea con quelli delle passate edizioni, vuole significare ‘assunzione di responsabilità’ perché a volte basta una mano tesa per cambiare una situazione. Eccomi’ è un moto inverso: se frammentazione è il contrario di unità e individualismo è il contrario di altruismo, allora il contrario di egoismo è “eccomi”. È da qui che tutti dobbiamo partire per fare la differenza e prenderci la responsabilità di rendere la società sempre più inclusiva e altruista. Sarebbe bello se il prossimo anno i corti venissero proiettati anche nelle nostre sedi provinciali, perché sono sempre un messaggio di amicizia, speranza e condivisione”.
Dopo un’attenta valutazione del Centro Studi 50&Più, una giuria d’eccezione – presieduta da Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto – ha decretato i vincitori. Nella scelta dei finalisti, il regista siciliano è stato accompagnato da Flavio De Bernardinis, critico cinematografico e docente al Centro Sperimentale di Cinematografia; Doriana Leondeff, sceneggiatrice e vincitrice di un David di Donatello e di un Nastro d’argento per la sceneggiatura di Pane e tulipani e da Lidia Ravera, giornalista e scrittrice della collana Terzo Tempo dedicata a romanzi che narrano storie di over 60.
I vincitori della sesta edizione di Corti di Lunga Vita
“I corti sono lo specchio di come viene visto l’anziano”, ha detto Pif. “Per certi versi si è ancorati ad un cliché che ormai non esiste più senza tenere conto dell’immagine degli anziani di oggi che non sono più quelli di una volta. Questo anche grazie alla vita che si è allungata. Sarebbe interessante vedere quale sarà la narrazione dell’anzianità fra dieci anni”.
Nella sezione del concorso dedicato alle opere internazionali il primo premio è andato a ‘El regalo’ di Rosario Pardo. Una storia di speranza, resilienza e possibilità. Attraverso la narrazione di destini diversi, il corto mostra come il passato e il presente possano intrecciarsi per costruire un avvenire migliore per le generazioni future. Le sfide e le difficoltà incontrate lungo il cammino raccontano nella tragedia una possibilità di riscatto e di cambiamento lasciando spazio alla speranza e alla trasformazione.
Al secondo posto ‘L’alfiere’ di Romeo Pizzol e Daniele Camerlingo che mette al centro un legame duraturo che sa resistere allo scorrere del tempo e al passaggio delle generazioni. Un piccolo litigio permette di costruire un ponte verso una relazione significativa in una cornice coinvolgente e suggestiva che sa racchiuderla dall’inizio alla fine.
Terzo classificato ‘Albicocche’ di Pasquale Armenante. Il ricordo della nonna, dei gesti familiari e dei luoghi cari sono protagonisti del racconto e restituiscono una storia che sa emozionare. Il ribaltamento dei ruoli e delle capacità di prendersi cura delle persone care trascende l’appartenenza generazionale e regala una tenera sensazione di nostalgia.
A ricevere la Menzione della Giuria ‘Il racconto di Ester’ di Simone ed Emiliano Barletta, un cortometraggio a cui ha preso parte anche l’attore Andrea Roncato che interpreta un sopravvissuto alla Shoah. “I cortometraggi ti danno la possibilità di interpretare ruoli che non sei riuscito ad interpretare nella tua carriera”, ha commentato Roncato. “Per vestire i panni di questo personaggio mi sono messo in contatto con ciò che ho dentro. All’interno dell’opera recito una battuta in cui faccio riferimento a quanto si è felici da bambini e penso che, in tanti momenti diversi della vita, quella sia una felicità che tendiamo a ricercare usando la memoria”.
I vincitori del Premio 50&Più
Nella categoria riservata al Premio 50&Più si aggiudica il primo posto ‘Mani tese’ realizzato da Ornella Cucci e Valeria Marrella per 50&Più Lecce. Violenza e riscatto collettivo sono i temi su cui è costruita la sceneggiatura di questo corto. La storia racconta uno spaccato sociale quanto mai attuale in cui la solidarietà e la disponibilità incontrate inaspettatamente in un momento di profonda difficoltà spalancano le porte alla rinascita. Il messaggio è quello di una cieca speranza: persino dopo una discesa all’inferno resta la possibilità di tornare a vivere.
‘Note nel tempo’ di Andrea Luca Conti e presentato da Tiziana Monforti Ferrario ha conquistato il secondo posto. Un racconto emozionante che sa condensare la bellezza della ricerca e la pacatezza dell’attesa. Il tempo, protagonista immateriale del corto, lascia riaffiorare ricordi e sensazioni di una storia che non è mai finita. È così che un’amara delusione diventa una dolce gratificazione grazie all’arrivo di un estraneo. Segno che, a volte, possono essere gli altri ad aiutarci a ricomporre i pezzi mancanti nel nostro puzzle esistenziale, dando un nuovo senso alle cose.
Al terzo posto, infine, ‘Il primo sorriso’ di Bruno Luca Perrone per 50&Più Brindisi. La narrazione per immagini lascia uno spazio assoluto e poetico all’interiorità del protagonista. I suoi silenzi, i dialoghi ridotti all’essenziale, i luoghi che attraversa e i primi piani del volto comunicano molto più delle parole. Creano un ponte tra la sua storia passata e quella che, a mano a mano, prende posto accanto agli altri. Il sorriso, con cui si apre e si chiude il corto, è quello di una persona che torna a vivere, con fatica ma con il desiderio di esserci di nuovo.