Presentata a Roma, al Ministero della Cultura, l’VIII edizione di Classiche Forme, il Festival internazionale di musica da camera fondato e diretto da Beatrice Rana in programma nel Salento dal 14 al 21 luglio.

foto Flavio Ianniello

Classiche Forme

FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA DA CAMERA

Fondato e diretto dalla pianista Beatrice Rana

Presidente Onorario Sir Antonio Pappano

Ottava edizione

Lecce | Casamassella | Supersano | Corigliano d’Otranto

14 – 21 luglio 2024

Undici appuntamenti e un’anteprima per la città

per una settimana di grandi concerti in luoghi iconici di Lecce e di altri tre comuni del Salento, tra cui la novità di Fondazione Le Costantine a Casamassella per l’evento speciale Classiche Forme per Fondazione SYLVA.

Accanto alla direttrice artistica, alcuni dei più grandi nomi del concertismo internazionale: Quartetto Modigliani, Sayaka Shoji, Kian Soltani, Liya Petrova, Ludovica Rana, Georgy Kovalev, Giuseppe Russo Rossi, Giorgio Magistroni, Aleksey Shadrin, Alexander Malofeev, Hyeyoon Park, Benjamin Grosvenor, Alessandro Quarta, Giuseppe Magagnino, I Solisti Filarmonici Italiani, Massimo Spada, ma anche giovani di sicuro talento tra cui quelli dell’Accademia Stauffer di Cremona, della Scuola di Musica di Pinerolo e di Avos Project di Roma.

Classiche Forme 2024 si caratterizza, tra l’altro, per un programma musicale ricercato e denso di particolarità, con l’esecuzione integrale dei trii di Dvořák, e per la Commissione Classiche Forme 2024 al Premio Oscar Nicola Piovani, presente al festival.

Questa ottava edizione è ispirata a “Le mani del Salento”. In un momento in cui sembra che l’unica via perseguibile per aprirsi al futuro sia lo sviluppo e l’approfondimento delle potenzialità dell’intelligenza artificiale, le “mani” e il loro grande potere creativo possono essere la declinazione di quell’intelligenza artigianale che, insieme a quella emotiva, darà la possibilità all’uomo di dare corpo alle proprie idee e ai propri sogni e di realizzarli in modo unico e straordinario dice Beatrice Rana

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Comunicato stampa 4 aprile 2024

Otto serate con le star internazionali della musica da camera e un’anteprima con il Concerto per la città, il 13 luglio, al Parco di Belloluogo di Lecce dove cresce l’Oasi Classiche Forme nata due anni fa. Dodici appuntamenti complessivi per una settimana di grandi concerti, in luoghi iconici della città di Lecce e di altri tre comuni del Salento e cioè la Masseria Le Stanzìe di Supersano, il Castello Volante di Corigliano d’Otranto e Fondazione Le Costantine a Casamassella (frazione di Uggiano la Chiesa), quest’ultima per la speciale serata Classiche Forme per Fondazione Sylva che vedrà, tra l’altro, la prima esecuzione assoluta de La Romanza dell’Ulivo, titolo della Commissione Classiche Forme 2024 firmata dal Premio Oscar Nicola Piovani.

Torna così nel Salento,per l’ottava edizionedal 14 al 21 luglio 2024, il Festival Internazionale di Musica da Camera fondato e diretto dalla pianista Beatrice Rana e promosso dall’Associazione Musicale Opera Prima. Classiche Forme porta la grande musica nei luoghi d’arte e nella campagna salentina, ospitando solisti di fama mondiale, sempre puntando a creare occasioni che abbattano le barriere tra palcoscenico e pubblico.

Accanto alla direttrice artistica si esibiranno alcuni dei più grandi nomi del concertismo internazionale, spesso in inedite formazioni create solo per l’occasione, nel libero spirito del festival: la violinista giapponese Sayaka Shoji, premio Paganini, cresciuta all’Accademia Stauffer e oggi richiesta sui migliori palchi del globo; il virtuoso violoncellista austriaco di origine iraniana Kian Soltani, artista Deutsche Grammophon, vincitore del Concorso Internazionale di Violoncello Paulo di Helsinki; il pianista britannico Benjamin Grosvenor, artista Decca Classics, riconosciuto a livello internazionale per il suo lirismo sonoro e la brillantezza alla tastiera; l’enfant prodige russo star del pianoforte Alexander Malofeev. Poi, preziosi ritorni a Classiche Forme, come quelli del celebre quartetto francese Modigliani, considerato tra i migliori al mondo, del violista Georgy Kovalev e della violinista Liya Petrova, primo premio al concorso Carl Nielsen in Danimarca. In questa ottava edizione anche il gruppo da camera de I Solisti Filarmonici Italiani che, insieme al pianista Giuseppe Magagnino, impreziosiranno la performance del violinista Alessandro Quarta; e, ancora, i violoncelli di Aleksey Shadrin e Ludovica Rana, il pianoforte di Massimo Spada, il violino di Hyeyoon Park, il contrabbasso di Giorgio Magistroni, la viola di Giuseppe Russo Rossi, oltre ai gruppi dalle Scuole di Perfezionamento italiane più importanti come l’Accademia Stauffer di Cremona, la Scuola di Musica di Pinerolo e Avos Project di Roma.

FESTIVAL DIFFUSO NELL’ARTE E NELLA NATURA

Classiche Forme è sin dalla sua nascita un festival ambientato nell’arte e nella natura con un’identità precisa e inconfondibile, di certo tra le iniziative di divulgazione culturale più importanti a livello europeo per aver rivitalizzato la percezione della musica da camera nell’immaginario di giovani e pubblico mainstream.

In questi sette anni ha raccontato lo stato dell’arte mondiale della cameristica alla propria terra: anche nell’edizione 2024 la star pianista salentina riporta il suo cenacolo d’amici a fare musica tutti insieme. E quest’anno con una mission in più: piantare alberi nei territori devastati dal batterio Xylella fastidiosa insieme a Fondazione Sylva, organizzazione no-profit impegnata nella rigenerazione ambientale attraverso interventi di rimboschimento.

Classiche Forme rappresenta per me quel piccolo scrigno in cui idee, visioni, riflessioni, figure di musicisti, programmi musicali, connessioni e sperimentazioni si fondono in un unico progetto, prendono forma e disegnano un percorso che ogni anno sorprende e stupisce persino me – dice Beatrice Rana.

“Le mani del Salento” è l’immagine che mi ha ispirato per questa ottava edizione di Classiche Forme, le mani come unico denominatore dei vari elementi del Festival: le mani dei musicisti che, con i loro strumenti, interpretano, ricreano le partiture musicali e danno vita agli immensi capolavori del passato e della nostra contemporaneità; le mani degli artigiani che hanno cesellato la bianca pietra leccese rendendola un unicum nel barocco italiano; mani che tessono filati di grandissimo valore, che restituiscono dignità e vestono di prestigio le tradizioni salentine con le opere del laboratorio di tessitura artigianale de “Le Costantine”; mani che curano la terra e riforestano zone flagellate dalla xylella come la Fondazione Sylva; mani che con devozione fanno vivere le tradizioni contadine nella Masseria Le Stanzìe di Supersano dove torniamo anche quest’anno.

In un momento in cui sembra che l’unica via perseguibile per aprirsi al futuro sia lo sviluppo e l’approfondimento delle potenzialità dell’intelligenza artificiale, le “mani” e il loro grande potere creativo possono essere la declinazione di quell’intelligenza artigianale che, insieme a quella emotiva, darà la possibilità all’uomo di dare corpo alle proprie idee e ai propri sogni e di realizzarli in modo unico e straordinario.

L’IMPAGINATO DEL FESTIVAL

Anche quest’anno sarà un’intera settimana di musica all’aperto dal vivo, con un programma ricercato e denso di particolarità, ma soprattutto, come dice Beatrice Rana, “che ci farà ascoltare musiche straordinarie”.

L’impaginato del festival comprende brani che fanno parte della più grande tradizione cameristica, sonate, trii, quartetti celebri, accostati a interessanti trascrizioni, poco eseguite, come la Sinfonia Pastorale di Beethoven trascritta per sestetto d’archi.

Molto attesa è la Commissione d’opera “Classiche Forme 2024” affidata al celebre compositore, Premio Oscar (1999), Nicola Piovani, che, nello spirito di attenzione riservata al paesaggio salentino che ha da sempre caratterizzato il festival, è dedicata alla profonda trasformazione avvenuta negli ultimi anni. Si intitola La Romanza dell’Ulivo, per pianoforte e quartetto d’archi.

Ancora, a caratterizzare questa edizione la presentazione di tutti i trii con pianoforte di Antonin Dvořák che sarà possibile ascoltare sia nell’interpretazione di artisti acclamati come Sayaka Shoji, Kian Soltani e della stessa Rana, che in quella di giovani talenti delle accademie musicali di perfezionamento.

Un programma tutto ispirato al classicismo viennese, poi, per il concerto del Quartetto Modigliani: si fa interprete del Quartetto “Milanese” di Mozart e del Quartetto “Razumowsky” Op. 59 n. 1 di Beethoven.

Concluderà il Festival la Maratona Finale: un programma tutto francese intitolato, appunto, Hommage à la France in cui affianco ai brani pianistici a 4 mani di Fauré e Ravel, saranno proposti il Concerto in re maggiore per violino, pianoforte e quartetto d’archi, Op. 21 di E. Chausson e il celebre Quintetto in fa minore per pianoforte e archi di C. Franck.

OTTO SERATE E UN’ANTEPRIMA

Il Festival, che avrà un appuntamento divulgativo il 21 maggio all’Ambasciata italiana a Berlino, dopo l’anteprima al Parco di Belloluogo di Lecce del 13 luglio, affidato anche quest’anno ai Virtuosi di Sansevero con le popolari Stagioni di Piazzolla, prenderà avvio ufficiale con il Concerto inaugurale che si terrà DOMENICA 14 LUGLIO con il primo dei quattro concerti NEL CHIOSTRO, il Chiostro del Rettorato di Lecce, il salotto di Classiche Forme, dove si tengono anche quest’anno quattro serate del festival. In scena in questa prima ci sarà il trio composto da Beatrice Rana, dal Premio Paganini Sayaka Shoji e dal violoncellista austro-iraniano Kian Soltani.Presentano il Trio n. 4 Op. 90 in Mi minore “Dumky” di Dvořák e il Trio n. 1 per pianoforte e archi Op. 8 di Brahms, introducendo in qualche modo uno dei fili conduttori del programma di questa edizione che vedrà in esecuzione l’integrale dei trii del compositore ceco, a 120 anni dalla morte.

LUNEDÌ 15 LUGLIO alle ore 19.30 l’appuntamento “talk” di questa edizione: Palazzo Maresgallo, dimora storica e gioiello architettonico cinquecentesco nel cuore di Lecce, accoglierà la CONVERSAZIONE con Nicola Piovani e Leonetta Bentivoglio. Poi, alle ore 23.00, il primo dei tre appuntamenti con i NOTTURNI, che quest’anno hanno sede in un luogo particolarmente prezioso per Classiche Forme visto che ne accolse la terza edizione, la prima a Lecce. È il Chiostro dell’Antico Seminario di Lecce, nell’iconica Piazza Duomo. Il primo concerto è in collaborazione con l’Accademia Stauffer di Cremona e vede protagonista il Trio Rinaldo; il secondo, il 17 luglio, con la Scuola di Musica di Pinerolo e il trio composto da Federica Severini (violino), Anzhe Zuo (violoncello) e Pier Carmine Garzillo (pianoforte); il terzo ed ultimo, il 18, con la Scuola Internazionale di Musica Avos Project e il Trio Alea. Tutti i Notturni sono accomunati dalla presenza nel programma di un trio di Dvořák.

MARTEDÌ 16 LUGLIO “Classiche Forme per Fondazione Sylva” Evento Speciale – La Romanza dell’Ulivo, primo appuntamento dei tre FUORIPORTA.

Cosa può fare la musica per l’ambiente e il pianeta? Come tutte le forme d’arte, può essere un potente veicolo di messaggio, oltre che motore d’impegno, di cambiamento e di collaborazione. È proprio con questo spirito che Classiche Forme e Fondazione Sylva collaborano per realizzare un intervento di riforestazione nei territori dove il batterio della Xylella fastidiosa ha causato la distruzione di un patrimonio arboreo ultra secolare. Fondazione Sylva è un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di rigenerare il paesaggio e di contrastare i danni ambientali causati dal cambiamento climatico attraverso interventi di riforestazione in tutta Italia. Lo speciale concerto avrà luogo nella sede della Fondazione Le Costantine, immersa nella campagna della penisola salentina, a Casamassella, frazione di Uggiano la Chiesa. Virtuosa eccellenza salentina conosciuta in tutto il mondo, impegnata nella riscoperta e nella conservazione dell’arte antica della tessitura e del ricamo a mano, Le Costantine si farà teatro del concerto al tramonto.

L’originale impaginato di questo evento, tra cui spicca La Romanza dell’Ulivo per pianoforte e quartetto d’archi di Nicola Piovani, Commissione Classiche Forme 2024, in prima esecuzione assoluta, sarà affidato ad una vera parata di grandi musicisti: Beatrice Rana, le violiniste Liya Petrova e Sayaka Shoji, i violoncelli di Ludovica Rana e Kian Soltani, le viole di Georgy Kovalev e Giuseppe Russo Rossi e il contrabbassista Giorgio Magistroni.

Il festival prosegue con il doppio appuntamento di MERCOLEDÌ 17 LUGLIO. Alle ore 21 si torna nel Chiostro del Rettorato a Lecce per “Divertimento all’ungherese”, un concerto dedicato all’originale impaginato Schubert, Dohnanyi e Brahms che vedrà tra gli interpreti la star Alexander Malofeev al pianoforte, Aleksey Shadrin al violoncello, ancora Liya Petrova al violino e Giuseppe Russo Rossi alla viola, a conferma di un festival che crea formazioni inedite unendo nel segno dell’amicizia, della libera creatività e del piacere di crescere musicalmente insieme, grandi star giovani del panorama internazionale, in un clima di estrema piacevolezza diverso, nei ritmi e nei modi, dai tempi convulsi della carriera artistica di oggi.

Alle 23 si torna nel Chiostro dell’Antico Seminario di Lecce per il secondo Notturno.

GIOVEDÌ 18 LUGLIO “Affetti popolari”, l’imperdibile incontro tra Ludovica Rana al violoncello,Hyeyoon Park al violino, il giovanissimo georgiano Georgy Kovalev alla viola e Benjamin Grosvenor al pianoforte, sempre nel Chiostro del Rettorato di Lecce.

Alle 23 ultimo appuntamento Notturno.

VENERDì 19 LUGLIO il secondo FUORIPORTA con l’attesa tappa a Corigliano d’Otranto per il concerto “ARCHItetture Sonore”. Ancora un nuovo palcoscenico per il festival, lo storico Castello Volante con la sua preziosa struttura che rappresenta l’esempio più riuscito del passaggio dalle torri quadre medievali a quelle rotonde rinascimentali. Qui si esibirà il celebre quartetto francese Modigliani. In programma il Quartetto per archi n. 3 in sol maggiore, K 156 “Milanese” di Mozart e il Quartetto per archi n. 7 in fa maggiore, Op. 59 n. 1 “Razumowsky” di Beethoven.

Terzo FUORIPORTA è l’ormai immancabile appuntamento con la campagna salentina e la Masseria Le Stanzìe di Supersano (Le). Qui SABATO 20 LUGLIO un impaginato dedicato a “I 5 Elementi”, opera del violinista e compositore salentino trasversale ai generi Alessandro Quarta. Con lui il pianista, arrangiatore e jazzista leccese Giuseppe Magagnino e la lodatissima orchestra da camera de I Solisti Filarmonici Italiani.

Si chiude con la Maratona Finale – Hommage à la France DOMENICA 21 LUGLIO alle ore 21 nel Chiostro del Rettorato di Lecce. Quest’anno la dedica alla Francia: nata dall’idea di Beatrice di ricreare lo spirito degli oceanici programmi in voga a inizio Novecento, la Maratona presenterà Ravel, Fauré, Franck e Chausson con Beatrice Rana e Massimo Spada al pianoforte, il Quartetto Modigliani, Benjamin Grosvenor e Sayaka Shoji.

I LUOGHI

Classiche Forme attraverso i luoghi in cui porta la musica racconta altrettante iconiche storie del territorio, incontrando l’arte, l’architettura, il paesaggio, la tradizione.

PARCO DI BELLOLUOGO – Lecce

Destinato all’Anteprima del Festival, il 13 luglio con I Virtuosi di Sansevero, il Parco di Belloluogo è un’area verde che prende il nome dalla preziosa Torre trecentesca di Belloluogo che fu storica residenza della regina Maria D’Enghien e che rappresenta una delle rare testimonianze sopravvissute del Medioevo salentino. Qui nel luglio scorso 2022, per concessione del Comune di Lecce che ne è proprietario, è nata l’Oasi Classiche Forme, un luogo in cui si è immaginato di poter far crescere la cultura del Festival. La direttrice artistica Beatrice Rana e l’associazione Opera Prima che organizza il Festival si sono impegnati a donare e piantumare ogni anno una manciata di alberi a beneficio dell’Oasi Classiche Forme, della cui cura si occuperanno nel tempo. 

CHIOSTRO DEL RETTORATO – Lecce

Il Convento dei Carmelitani di Lecce, attualmente sede del Rettorato dell’Università del Salento, insieme all’attigua Chiesa di S. Maria del Carmine rappresenta una delle più significative testimonianze delle innumerevoli vicende storiche che hanno interessato il tessuto urbano della città di Lecce.
Il Convento è realizzato tra il ‘500 e il ‘600 da Paduano Bax, su stratificazioni precedenti. In particolare, il chiostro, nella seconda metà del Seicento, fu arricchito da affreschi con storie dei Santi dell’ordine, che il restauro dei primi anni del 2000 ha fatto frammentariamente riemergere, oltre a rivelare, grazie ad un’intensa campagna di scavi, una sequenza di tredici fasi di occupazione che vanno dal paleolitico fino alla fine del ‘500, passando per i Messapi, l’età tardoromana e il Medioevo.

Il Chiostro del Rettorato di Lecce sarà ancora una volta il cuore del Festival dove, come consueto, si terranno quattro concerti serali (il 14, 17, 18 e 21 luglio).

PALAZZO MARESGALLO – Lecce

Dimora storica e gioiello architettonico cinquecentesco nel cuore di Lecce, Palazzo Maresgallo lunedì 15 luglio, tra i suoi scorci di storia, arte e design, accoglierà la Conversazione con Nicola Piovani e Leonetta Bentivoglio.

CHIOSTRO DELL’ANTICO SEMINARIO – Lecce

Il Palazzo del Seminario di Lecce fu costruito sul lato destro di Piazza Duomo dal Vescovo Michele Pignatelli, grazie al contributo di molti nobili locali (1694). Dal chiostro porticato, si accede al primo piano, sede oggi delle sale del Museo Diocesano d’Arte Sacra – MuDAS, alla Curia Arcivescovile e all’Archivio Storico Diocesano.

Al piano terra alcune sale sono destinate alla Galleria d’Arte Sacra Contemporanea, all’Istituto Superiore di Scienze Religiose e alla Biblioteca Innocenziana, intitolata al vescovo di Lecce Antonio Pignatelli, papa col nome di Innocenzo XII.

Al centro del chiostro, su un basamento di tre gradini, si erge, elegante, un piccolo pozzo in pietra leccese, opera di Giuseppe Cino, paragonato a un raffinato cestello di frutta. Sulla vera, dalla particolare forma ovale, girali vegetali si alternano a motivi legati all’acqua, evidente richiamo alla stessa funzione del pozzo. Due pilastrini dai quali fuoriescono testine di angeli e rigogliosi frutti e germogli sorreggono l’arco decorato con festoni di frutta e puttini. In alto, la statua di Sant’Irene, antica patrona della città.

Il Chiostro dell’Antico Seminario di Lecce ospiterà i tre Notturni con Dvořák del 15, 17 e 18 luglio, sempre alle ore 23.00.

LE COSTANTINE – Casamassella

La Fondazione Le Costantine si estende per oltre 33 ettari in agro di Uggiano la Chiesa, a due passi dal centro di Casamassella, a ridosso della Valle dell’Idro. L’azzurro mare di Otranto fa da cornice a un incantevole scenario di boschi e macchia mediterranea. Davanti agli occhi sfilano uliveti, prati, ginestre profumate e cespugli di mirto, robinie, lecci, pini e tante rarità botaniche, come la quercia Vallonea e le piccole orchidee selvatiche.

Tra le varie ricchezze custodite da Le Costantine c’è innanzitutto l’arte del ricamo e della tessitura. Dapprima strumento per promuovere l’autonomia e l’emancipazione femminile, oggi grande eccellenza, riconosciuta in Italia e in tutto il mondo. Le artigiane che vi lavorano producono manufatti tessili di altissima qualità intrecciando fibre naturali con antichi telai in legno a quattro licci. Utilizzano tecniche risalenti a centinaia di anni fa ed eseguono ogni rifinitura rigorosamente a mano.

A Le Costatine martedì 16 luglio la speciale serata con Fondazione Sylva.

CASTELLO VOLANTE – Corigliano d’Otranto

Il Castello De Monti di Corigliano d’Otranto rappresenta, secondo le parole di G. Bacile di Castiglione, il «più bel monumento di architettura militare e feudale del principio del Cinquecento in Terra d’Otranto», e certamente costituisce l’esempio più riuscito del passaggio dalle torri quadre medievali a quelle rotonde rinascimentali. Oggi si presenta con una facciata barocca realizzata nel XVII secolo, con mensole decorative e figure antropomorfe lungo la balconata. Nessun arredo, nessuna suppellettile ci riporta testimonianza di questo periodo di splendore e ricchezza, invece alcune modifiche strutturali apportate a partire dal XVIII secolo ci suggeriscono l’uso del luogo per finalità produttive. Il Castello, infatti, da residenza nobiliare, passò ad essere utilizzato come frantoio ipogeo, poi come mulino a vapore e, infine, per gran parte del XX secolo come tabacchificio, seguendo quelle che sono state le vocazioni economico-manifatturiere del territorio. Dal dicembre 1999 è di proprietà comunale e oggi, con il progetto ‘Castello Volante’, è uno spazio culturale aperto alla comunità e al territorio, un’officina creativa per la produzione di immagini, suoni e visioni.

Qui venerdì 19 luglio risuonerà il concerto ARCHItetture affidato al celebre Quartetto Modigliani.

LE STANZIE – Supersano

La Masseria Le Stanzìe di Supersano è una delle più antiche masserie salentine, oggi nota per i caratteristici pomodori “te pendula” (appesi) che tingono di rosso molti suoi porticati. La sua posizione ideale, nel cuore del Salento, l’ha resa, nel corso dei secoli, luogo ideale di sosta e riposo per pellegrini e viandanti (lo stesso nome evoca il suo ruolo di antica stazio). Oggi è molto più di un agriturismo, è un vero e proprio luogo di culto della civiltà contadina e delle sue antiche tradizioni. Ha frutteti, uliveti, vigneti, orto con produzione di ortaggi stagionali, allevamenti di bovini e ovini. La struttura si articola tra ampie e piccole stanze, corti, pergolati, aie, granai, forni in pietra e meravigliosi frantoi ipogei.

Qui si ritorna per il quarto anno per il concerto “I 5 elementi” di sabato 20 luglio.

Il Festival Classiche Forme 2024, organizzato dall’Associazione Opera Prima, è realizzato con il sostegno del MIC – Direzione generale dello Spettacolo. È inoltre sostenuto dal Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, quest’anno con la collaborazione di FONDAZIONE SYLVA.

Un sentito ringraziamento va anche all’Amministrazione Comunale di Lecce, al Sindaco Carlo Salvemini, agli assessori Fabiana Cicirillo e Paolo Foresio, con cui è nata una entusiasmante collaborazione, alla Provincia di Lecce, all’Università del Salento e al Rettore Fabio Pollice, al Polo Biblio-museale di Lecce e al Direttore Luigi De Luca, al Borletti Buitoni Trust, che ha finanziato le prime tre edizioni del Festival. 

Prosegue, inoltre, per questa VIII edizione l’importante media partnership di Rai Radio 3, che trasmetterà le serate di Classiche Forme 2024 in un’apposita rubrica dedicata ai Festival Italiani più rappresentativi. Attiva da quest’anno anche la collaborazione con Sur, Salento University Radio.

Il Festival ha ottenuto la prestigiosa EFFE Label da parte dell’European Festivals Association, supportata dalla Commissione e dal Parlamento Europeo.

Dal 4 aprile 2024 sarà possibile acquistare biglietti e abbonamenti su www.vivaticket.com.

La Conversazione con Nicola Piovani e Leonetta Bentivoglio in programma lunedì 15 luglio alle ore 19.30 a Palazzo Maresgallo a Lecce è ad ingresso gratuito (fino ad esaurimento posti).

In occasione delle tappe a Casamassella, Corigliano d’Otranto e Supersano saranno predisposte delle apposite corse in autobus per raggiungere i luoghi dei concerti, con partenza da Lecce (servizio a pagamento).

Associazione musicale Opera Prima

L’Associazione musicale Opera Prima nasce nel 2016 con l’obiettivo di favorire nuove occasioni di promozione della musica da camera con il coinvolgimento di nuovo pubblico. Oltre a Classiche Forme, dal 2018 organizza la Stagione Concertistica di Opera Prima di scena nel Teatro “Don Orione” di Arnesano (Le), piccolo comune della provincia di Lecce dove ha sede l’associazione. Lo scorso 29, 30 e 31 marzo ha dato avvio alla prima edizione del Festival di Pasqua a Lecce, con la direzione artistica di Ludovica Rana.

Nel 2018 ha avviato SMA – Sistema Musica Arnesano, percorso di formazione strumentale inclusiva che ha già consentito la consegna di oltre 150 strumenti musicali (violino o violoncello) ad altrettanti bambini della scuola primaria del piccolo comune alle porte di Lecce e di altri limitrofi che lo studiano attraverso lezioni inserite nella programmazione scolastica curriculare. Da qui è nata l’Orchestra Sma, composta da 70 elementi tra i 6 e i 10 anni. Dal 2021 l’Associazione Opera Prima è Soggetto Accreditato del Sistema coordinato per la promozione dei “temi della creatività” nel sistema nazionale di istruzione e formazione” da parte del MIUR e MIC.

Fondazione Sylva

Fondazione Sylva è un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di rigenerazione ambientale attraverso interventi di riforestazione. È nata in Puglia nel 2021 in seguito alla diffusione del batterio Xylella Fastidiosa che, in poco più di dieci anni, ha falcidiato quasi 30milioni di ulivi, causando la desertificazione di oltre 750.000 ettari di terreno agricolo, un drammatico peggioramento della qualità dell’aria e una grave crisi socio-economica. Fondazione Sylva contribuisce attivamente alla rinascita ambientale di questo territorio e si adopera per mitigare gli effetti del cambiamento climatico piantando alberi in altre regioni d’Italia. Agli interventi di rimboschimento affianca attività educative e di coinvolgimento civico.