L’iniziativa comunitaria è finalizzata allo sviluppo dei droni agricoli in agricoltura, non solo per esigenze strettamente colturali ma anche per la prevenzione delle calamità naturali. Coinvolte nel progetto tre università e sei imprese. Formazione e casi operativi a Eima International.
I droni sono una tecnologia digitale efficiente e flessibile in grado di svolgere in modo sostenibile operazioni sempre più complesse, ma in passato il loro utilizzo è stata limitato da costi, deficit formativi, restrizioni normative e di sicurezza. I tempi ora sembrano maturi per uno sviluppo più sostanziale e l’Unione europea, attraverso Icaerus – progetto Horizon con una dotazione di 6 circa milioni di euro – intende esplorare più a fondo le potenzialità offerte dai droni, individuando i rischi ma anche le potenzialità associati al loro utilizzo come veicoli multiuso nell’agricoltura, nella selvicoltura e nelle aree rurali dell’Unione europea. Uno degli obiettivi dell’iniziativa è promuovere l’uso di queste macchine non solo per esigenze colturali, ma per la prevenzione delle calamità naturali o per la conservazione e la tutela della biodiversità.
Il progetto Icaerus, che si concluderà nel 2026 e sta finanziando una ventina di casi operativi, vede impegnate tre università europee (Open, Wageningen e Atene) e sei imprese. Cinque sono gli ambiti di attività presi in considerazione per valutare l’impatto dei droni: monitoraggio delle colture, irrorazione, gestione del bestiame, monitoraggio delle risorse forestali, logistica rurale. Per ognuna di queste aree Icaerus metterà a disposizione, senza restrizioni, i risultati sulla piattaforma del progetto (https://www.platform.icaerus.eu/ ). Piattaforma che ospita anche un percorso di formazione onnicomprensivo, rivolto alle imprese e agli utilizzatori che vedono nei droni dei potenziali protagonisti del futuro agricolo.