PRONTO IL NUOVO LISTINO PREZZI UNIBAT PER BAR-CAFFETTERIE-PASTICCERIE-GELATERIE DELLA CITTA’ DI ANDRIA CAFFE’ A 1 EURO E 20 E PREZZI DELLE ALTRE CONSUMAZIONI ADEGUATI AI RINCARI DEGLI ULTIMI ANNI SAVINO MONTARULI: “SCELTA OBBLIGATA, NEI NOSTRI PUBBLICI ESERCIZI QUALITA’ E SERVIZIO SONO UN’ECCELLENZA”
Il mese di aprile ad Andria si apre con la diffusione del nuovo Listino Prezzi predisposti dall’Associazione di Imprese Unibat-Unionecommercio.
Una decisione anticipata nelle scorse settimane che ora trova applicazione anche nella città federiciana. Ad annunciare la decisione assunta è il Presidente Unionecommercio Puglia, Savino Montaruli, che ha
dichiarato: “le analisi periodiche dei costi di produzione, dei servizi, delle utenze e delle materie prime dei prodotti somministrati nei pubblici esercizi ci hanno portato a questa decisione. Una decisione, quella di adeguare i prezzi delle consumazioni al banco ed al tavolo, perfettamente in linea con gli aumenti registrati negli ultimi anni; anni difficili nei quali le perdite per i pubblici esercizi sono state enormi a fronte di continui rincari, a cominciare da quelli dell’energia e delle materie prime ma anche dei tributi locali, con la città di Andria che continua a fare una strage applicando tariffe insostenibili e vessatorie, senza dare nulla in cambio. Il nuovo Listino, essendo stato frutto di concertazione, sarà applicato laddove, spontaneamente, gli esercenti abbiano deciso autonomamente di renderlo pubblico quindi di darne seguito. Voglio ricordare che da decenni, ormai, i nostri sono gli unici Listino Prezzi realizzati in doppia lingua quindi ancora una volta dimostrazione di lungimiranza e di rispetto per i consumatori, nella massima trasparenza. I pubblici esercizi della città di Andria che, lo ricordo, sono al top per qualità, eccellenza del servizio ed esperienza, restano a disposizione della clientela per continuare ad essere punto di riferimento anche sociale per la comunità e volano per quello sviluppo turistico che la città di Andria stenta a trovare a causa di scellerate se non inesistenti politiche di sviluppo e di crescita, anche occupazionale” – ha concluso Montaruli.