Puglia, Albania e Montenegro: nuove sinergie per lo sviluppo economico dell’Adriatico in nome della Blue Economy

Si è conclusa oggi la due giorni del seminario del progetto B-VISA 2030

Un patto tra Puglia, Montenegro e Albania, una strada tracciata per condividere la crescita della blue economy nell’Adriatico. Si è conclusa oggi la due giorni del seminario internazionale di B-VISA 2030, il progetto Interreg finanziato dal Programma IPA Adriatico Meridionale (Interreg South Adriatic), guidato dalla Regione Puglia – Sezione Ricerca e Relazioni internazionali, con il supporto tecnico di ARTI, che coinvolge partner provenienti da Albania e Montenegro.

Nel corso dei due incontri, moderati da Valeria Patruno (project manager, ARTI), sono stati affrontati diversi temi che riguardano la blue economy e il partenariato tra le sponde dell’Adriatico. La giornata di oggi è stata l’occasione per discutere dell’importanza del networking, con particolare attenzione alle reti europee e regionali.

“Il futuro della Blue Economy dipende dalla nostra capacità di costruire solide reti di collaborazione – ha dichiarato Silvia Visciano, Dirigente della Sezione Ricerca e Relazioni Internazionali, capofila del progetto B-VISA 2030. Networking e cooperazione non sono solo auspicabili, ma imprescindibili: solo rafforzando le nostre partnership strategiche e allineando i nostri obiettivi con le priorità globali possiamo sviluppare un modello di crescita economica che tuteli al contempo il nostro patrimonio marittimo. La Regione Puglia è impegnata attivamente nella promozione di una Blue Economy sostenibile, anche attraverso la partecipazione a iniziative nazionali, come il Cluster BIG, e internazionali, come la strategia EUSAIR, il network MaSSBE (Maritime Sustainable Blue Bioeconomy), che guidiamo insieme alla Regione Emilia Romagna e la partecipazione a progetti di cooperazione transfrontaliera. Questo approccio collaborativo, questo continuo scambio di buone pratiche ed esperienze è essenziale per valorizzare il nostro patrimonio naturale, contribuendo alla prosperità economica e al benessere delle nostre comunità”.

“In questi due giorni – ha ribadito la Patruno – abbiamo assistito a un significativo rafforzamento della cooperazione territoriale tra Regione Puglia e i paesi che si affacciano sull’Adriatico. Sono stati trattati temi cruciali legati ai settori della blue economy, che rappresentano un’opportunità imperdibile per lo sviluppo del nostro territorio. A tal proposito, la Regione ha già avviato la sua strategia “Blue Vision 2030”, che ispira anche il nome del progetto nell’ambito del quale sono stati realizzati questi due giorni di seminario. Proprio grazie a questa strategia sarà possibile creare moltissime sinergie tra i settori e tra gli attori della Blue Economy: produttori e ricercatori senza tralasciare il ruolo delle istituzioni che insieme alle comunità locali rappresentano la quadrupla elica che costituisce un approccio ormai consolidato nella nostra regione e in tutta Europa”.

Nella giornata odierna, all’iniziativa hanno preso parte anche Tiziana De Nittis, project manager di Regione Emilia Romagna, Irene Vecchiato, policy coordinator della DG Mare, Alina Maddaluno, project manager del GAL Ponte Lama, Rossana Ercolano funzionario di Regione Puglia e Rita Auriemma, professore associato dell’Università del Salento, nonché stakeholder provenienti anche da Albania e Montenegro.

Il progetto InterregB-VISA2030, finanziato dal Programma Interreg IPA South Adriatic, è guidato dalla Regione Puglia – Sezione Ricerca e Relazioni Internazionali e coinvolge partner provenienti da Albania e Montenegro. Il progetto ha l’obiettivo di capitalizzare i risultati delle attività svolte dalla Regione Puglia all’interno del proprio territorio nella definizione della strategia Blue Vision 2030, condividendo le linee guida strategiche definite a livello regionale su scala transfrontaliera e supportando in Albania e Montenegro la definizione di una strategia blu a lungo termine e la creazione di una strategia transfrontaliera congiunta,  per rilanciare i settori della blue economy e migliorare la sostenibilità dell’Adriatico meridionale.