PUGLIA | BARI – LA FILIERA AGROALIMENTARE ESTESA PUGLIESE SFIORA 16 MLD DI EURO DI VALORE AGGIUNTO

Secondo l’analisi TEHA il valore aggiunto del settore agroalimentare pugliese, insieme anche a intermediazione, distribuzione e ho.re.ca. (filiera estesa) vale 15,7 miliardi di euro, il 22% del PIL del territorio. Export 2023  da record a 2,5 miliardi euro, con una performance di crescita anno su anno (+10,1%) due volte superiore rispetto alla media nazionale. 

Bari, 26 giugno 2024 –  Cresce ancora il peso della filiera agroalimentare estesa (che comprende agricoltura, alimentare, distribuzione, intermediazione, distribuzione e i settori a monte e a valle) nell’economia italiana: genera ormai 15,7 miliardi di euro di valore aggiunto e il 22% del PIL regionale, +3 punti percentuali rispetto alla media italiana (19%). Secondo i dati illustrati da The European House – Ambrosetti durante la presentazione della 1a edizione del Forum “Il modello Agrifood Puglia per il Made in Italy: evoluzioni e sfide, oltre i confini nazionali” organizzato a Bari il 26 giugno, la filiera agroalimentare pugliese, inoltre, nel 2022, ha contribuito significativamente alla dimensione sociale del Paese come 1a Regione italiana per occupazione (149.400 addetti) e per numero di aziende attive (270.000).

In un contesto di crisi permanente che ci accompagna dal 2020 tra emergenza sanitaria e tensioni internazionali  – ha commentato Valerio De Molli – Managing Partner & CEO, The European House – Ambrosetti è la qualità della produzione agroalimentare Made in Italy il fattore che ha permesso al settore di continuare a crescere. In questo contesto, le produzioni certificate della Puglia, che incidono per il 17,4% del fatturato, +6 p.p. rispetto alla media italiana, sono un vero simbolo di qualità”.

C’È GRANDE VOGLIA DI PUGLIA NEL MONDO: L’EXPORT AGROALIMENTARE PUGLIESE CRESCE DEL 8,5% ALL’ANNO DAL 2019. A fine 2023 le esportazioni agroalimentari pugliesi (agricoltura + prodotto trasformato) hanno raggiunto il valore record di 2,5 miliardi di euro, in media una crescita del 8,5% all’anno dal 2019, dato superiore alla media nazionale (+5,1%) di +3,4 p.p. Il settore del food and beverage contribuisce per 1,5 mld di euro, mentre il comparto agricolo vale un miliardo di euro di export. Numeri che posizionano oggi l’agroalimentare come primo settore manifatturiero nella Regione per valore aggiunto generato con oltre 3,9 miliardi, più della produzione del settore metallurgico (1,4) e tessile (0,9). “La voglia di Puglia nel mondo – ha aggiunto Benedetta Brioschi, Partner The European House-Ambrosetti è tale da posizionare la Regione tra le 5 più esposte all’Italian Sounding, fenomeno che vale vale 2,8 miliardi di Euro per la Puglia, il 112% dell’esportazione”.

PUGLIA REGIONE DEI PRIMATI NELL’AGROALIMENTARE. La frutta e la verdura rimangono i prodotti pugliesi più esportati, pesando per il 22,8% del totale e posizionano la Regione al 2° posto in Italia e 1° per esportazioni verso la Germania. La Puglia si conferma come la Regione più cerealicola d’Italia, con oltre 1,2 milioni di ettari coltivati a grano duro. Nonostante l’incertezza dovuta a costi di produzione fluttuanti e alla siccità persistente con l’export di cereali in calo del -6,2% nel 2023, si tratta di un primato a cui ha fatto seguito un grande balzo dell’export della pasta pugliese nel mondo, considerando l’aumento delle vendite di pasta all’estero del +42,6% nei primi 9 mesi del 2022.

FILIERA CERTIFICATA: LA PRODUZIONE AGROALIMENTARE DELLA REGIONE PUGLIA SI CONTRADDISTINGUE PER UN LIVELLO QUALITATIVO SUPERIORE ALLA MEDIA NAZIONALE. Come emerge dai dati TEHA, la produzione di vino certificato pesa il 93% del valore delle certificazioni nella Regione Puglia, +37 p.p. rispetto alla media nazionale. Seguono le produzioni certificate di oli e grassi (4%) e formaggi (3%).

Con 60 cibi e vini certificati DOP IGP, a cui si aggiungono 4 STG nazionali e 2 bevande spiritose IG regionali, per un totale di 66 indicazioni geografiche, la produzione certificata pugliese raggiunge un fatturato di 678 milioni di euro nel 2022.