Stop al puppy Yoga, le sedute di yoga durante le quali è possibile interagire con cuccioli di cani che poi possono essere anche acquistati. A dirlo finalmente è il Ministero della Salute in una nota firmata dal Capo Dipartimento One Health, Giovanni Leonardi. La comunicazione chiarisce che attività come il puppy yoga non possono essere considerate come Attività Assistite con gli Animali (AAA) perché prevedono la presenza di cuccioli mentre l’Accordo Stato Regioni sugli Interventi Assistiti con Animali stabilisce che possono essere coinvolti solo soggetti adulti. Il Ministero quindi invita le Regioni a vigilare affinché non vengano erogate pratiche di “Puppy Yoga”. La Protezione Animali aveva invitato a boicottare questa pratica e a segnalare le sempre crescenti realtà che la stavano proponendo.
“Non solo il puppy yoga – afferma Giusy D’Angelo, esperta cinofila Enpa – rappresenta un’esperienza stressante sul piano psico fisico ed etologico per i cuccioli ma incentiva anche adozioni, in questi casi tramite acquisto, inconsapevoli. Le persone, infatti, sull’onda emotiva delle sensazioni di benessere provate, grazie al contatto con i cuccioli, sono spinte a fare una scelta senza realmente riflettere sull’impegno e sulle conseguenze che questa realmente implica. Si induce a scegliere un cane, spesso senza conoscere le caratteristiche del cane, e quindi senza capire se è realmente un match giusto per chi adotta. Ci sono poi dei reali rischi per il benessere dei cuccioli che spesso non hanno ancora due mesi e non hanno finito il ciclo vaccinale e antiparassitario. Come vengono trasportati? Dove vengono tenuti prima e dopo la lezione di yoga? Li fanno bere a sufficienza o li tengono poco idratati per non correre il rischio che facciano pipì sul tappetino di yoga? Se a tutte queste domande non abbiamo una risposta univoca certa una cosa è sicura: c’è un importante rischio a livello etologico causato dall’iperstimolazione dei cuccioli e dall’assenza di figure di riferimento che può generare cani adulti con paure e aggressività. Bene quindi finalmente lo stop del Ministero a questa attività che non ha alcun aspetto positivo per il benessere degli animali ma solo vantaggi di tipo economico per chi la intraprende. Invitiamo tutti ancora una volta a boicottare l’ennesima iniziativa che sfrutta gli animali in nome del profitto. Noi continueremo a vigilare e a girare le segnalazioni che ci arrivano alle autorità competenti!”